PURITO PIM-PUM-PAM, WIGGINS VERSO LA META
Grazie a una ripetuta serie di scatti sulla dura ascesa di Collet d’Allevard Joaquin Rodriguez rimane solo al comando e si impone davanti a Gesink, Van den Broeck, Kern e il kazako; il britannico della Sky soffre nel finale ma aumenta il vantaggio su Evans quando manca solo la frazione di La Toussuire.
Foto copertina: “Purito” Rodrigruez si impone in solitaria sul Collet d’Allevard (foto AFP)
La sesta e penultima tappa del Giro del Delfinato, 192,5 km da Les Gets a Collet d’Allevard con il Col des Aravis, il Col de Tamiè, il Col de Grand Cucheron e l’arrivo al termine di una salita di 11,2 km con una pendenza media dell’8,4%, paragonabile per durezza all’Alpe d’Huez, ha visto ancora una volta i corridori partire a razzo ma nonostante le difficoltà del percorso solo al km 80, lungo la discesa del Col de Tamiè, ha preso il via la fuga di giornata con Casar (FDJ), Garate (Rabobank), Martinez (Euskaltel), Gautier (Europcar), Trofimov (Katusha), Amador (Movistar), Seeldrayers (Quickstep) e il nostro Finetto (Liquigas), dopo che in precedenza ci avevano provato tra gli altri Tony Martin (HTC), Gesink (Rabobank), Zabriskie (Garmin) e i nostri Malori e Marzano (Lampre).
Malgrado Casar, il meglio piazzato in classifica generale, avesse un ritardo di 5′41” da Wiggins gli uomini della Sky non hanno lasciato più di 2′30” ai battistrada: sul Col de Grand Cucheron sia i primi che il gruppo hanno proceduto ad andatura regolare e non c’è stata selezione, mentre nella successiva discesa e nel tratto in pianura che precedeva la salita finale è stata l’Astana di Vinokourov a portarsi in testa riducendo rapidamente il gap. Un curioso fuori programma è avvenuto a 20 km dal traguardo quando un gruppetto di mucche ha invaso la carreggiata provocando la caduta di diversi corridori tra cui la maglia bianca Rui Costa (Movistar), che comunque è immediatamente risalito in sella e rientrato in gruppo.
Sulle prime rampe del Collet d’Allevard si è esaurita la fuga di Casar e compagni e Boasson Hagen (Sky) ha operato un grandissimo forcing dimostrando una volta di più le sue grandi doti: a ruota del norvegese sono rimasti solo Wiggins, Vinokourov, Gesink, Evans (BMC), Peraud (Ag2r), Van den Broeck (Omega Pharma), Rodriguez (Katusha), Chris Soerensen (Saxo Bank), Kern e Voeckler (Europcar), Coppel (Saur-Sojasun), Pinot (FDJ), Samuel Sanchez (Euskaltel) e Basso (Liquigas) che ha confermato i segnali confortanti di Les Gets mentre tra i primi della classifica generale sono saltati Faria da Costa, Riblon (Ag2r) e soprattutto il vincitore del Delfinato 2010 Brajkovic (Radioshack), che alla partenza era 3° a 1′21” da Wiggins.
A 6 km dall’arrivo Gesink, che nei giorni precedenti si era nascosto, ha operato il primo scatto che ha fatto perdere terreno a Boasson Hagen, lasciando Wiggins senza compagni di squadra; una seconda accelerazione dell’olandese ha messo in difficoltà anche Basso, che ha scelto di proseguire con il proprio passo, Samuel Sanchez, Pinot e Coppel. Un primo scatto di Rodriguez ha riportato il catalano, Van den Broeck, Vinokourov e un incredibile Kern, non pago del successo di Les Gets, su Gesink mentre Wiggins ed Evans hanno risposto in un secondo momento e anche Peraud, Soerensen e Voeckler hanno ceduto.
In contropiede è partito Vinokourov guadagnando una ventina di metri ma in breve Rodriguez si è riportato sotto e immediatamente dopo ha contrattaccato piegando la resistenza del kazako; malgrado le sue difficoltà precedenti Evans ha tentato di riportarsi sui primi due ma successivamente ha pagato dazio rimanendo staccato da Gesink, Van den Broeck, Kern e Wiggins, che a sua volta appariva in difficoltà ma salendo con il proprio passo, con una tecnica che ha ricordato quella di Miguel Indurain, riusciva a rimanere in scia degli altri tre e di Vinokourov, che nel frattempo è stato raggiunto.
Rodriguez ha continuato ad aumentare il proprio vantaggio fino al termine e ha concluso con 33” su Gesink che nel finale ha staccato Van den Broeck e Kern, giunti rispettivamente a 39” e 41”; Vinokourov a sua volta ha accusato qualcosa nel finale chiudendo 5° a 50” appena davanti a Wiggins che ne ha persi 54; 7° e 8° a 1′00” e 1′06” Soerensen e Peraud che hanno recuperato molto nel finale scavalcando Evans che è arrivato a 1′09”, mentre 10° a 1′58” è giunto Voeckler che ha dimostrato ancora una volta una grande condizione su un percorso non adatto alle sue caratteristiche. Samuel Sanchez ha chiuso 15° a 3′10” proseguendo in maniera regolare il suo avvicinamento al Tour, Basso non si è spremuto negli ultimi km giungendo 27° a 4′28” mentre Brajkovic ha tenuto duro chiudendo 16° a 3′55” in compagnia di Riblon ma ha comunque perso posizioni in classifica generale. Per Rodriguez si tratta del secondo successo stagionale dopo una tappa del Giro dei Paesi Baschi e dopo i numerosissimi piazzamenti portati a casa sulle Ardenne, al Giro d’Italia e nelle prime tappe di questo Criterium du Dauphinè.
Grazie alla defaillance dello sloveno e al ritardo accusato da Evans ora Wiggins comanda con 1′26” sull’australiano, 1′52” su Vinokourov, 2′13” su Van den Broeck, 2′52” su Kern e 3′01” su Rodriguez: la lotta per il podio sembra ristretta a questi 6 corridori e tutto si decidera nell’ultima tappa, 117 km da Pontcharra a La Toussuire con l’interminabile salita della Croix de Fer, 22 km al 7%, e l’arrivo in quota al termine di altri 14,8 km al 5,8%.
Marco Salonna