LA PIOGGIA TRADISCE WIGGINS, CRONO A MARTIN
Il tedesco vince a Grenoble la sua quarta prova contro il tempo in stagione e regala all’HTC il secondo successo consecutivo mentre il britannico perde terreno sull’ultima discesa bagnata e deve accontentarsi del secondo posto ma strappa la maglia gialla a un Vinokourov in giornata no. Buone prove di Brajkovic, Evans e del nostro Malori.
Foto copertina: Martin in azione nella cronometro di Grenoble (foto Bettini)
Come accade da molti anni a questa parte il percorso del Giro del Delfinato ha presentato una lunga crono, forse anche troppo per una corsa a tappe di 8 giorni; inoltre il tracciato della Grenoble-Grenoble, 42,5 km che verranno affrontati anche al Tour de France, era molto impegnativo con due tratti in salita, seppur non duri, per un totale di 500 metri di dislivello seguiti da altrettante discese e con solo gli ultimi 7 km interamente pianeggianti. La corsa è stata inoltre condizionata da una pioggia a intermittenza e dal vento, che per i primi atleti a partire è stato favorevole nella prima parte e contrario nella seconda per poi calare durante il pomeriggio.
Tra i primissimi a partire il più specialista era Westra (Vacansoleil) che in effetti si è portato al comando con un tempo di 58′29” ma il nostro Malori (Lampre), pur accusando un calo nell’ultima parte, ha fatto meglio di 57”; poco dopo è però giunto al traguardo Tony Martin che ha fermato il cronometro a 55′28” superando di ben 2′04” il parmense e infliggendo anche 58” a Zabriskie (Garmin), recente vincitore della crono del Giro di California. Anche due scalatori come Uran (Sky) e Niemiec (Lampre) hanno realizzato buone prove chiudendo rispettivamente a 2′41” e 3′35” da Martin ma molto meglio di loro ha fatto Boasson Hagen (Sky), che nel tratto finale ha saputo recuperare 7” al tedesco e ha chiuso in 2a posizione provvisoria a 43”: il norvegese ha anche superato nei primi km della sua prova Ivan Basso (Liquigas) partito 1′ prima di lui e che ancora una volta non ha forzato al massimo anche alla luce delle condizioni meteo chiudendo con un distacco di 6′16”.
I migliori tempi sono rimasti a lungo inavvicinabili anche perchè la pioggia ha iniziato a cadere in modo più fitto; da segnalare comunque le prove di Roy (FDJ) che ha perso 2′37” da Martin e soprattutto Gesink (Rabobank) che pur ancora lontano dal top della condizione ha limitato il distacco in 2′48” e ha rifilato 14” a uno specialista come Karpets (Katusha), partito 1′ prima di lui.
Dopo l’arrivo dell’olandese le condizioni meteo sono migliorate e la strada ha iniziato ad asciugarsi e i primi ad approfittarne sono stati Taaramae (Cofidis) e Riblon (AG2R) che hanno chiuso a 1′37” e 1′55” occupando rispettivamente la 4a e la 5a posizione provvisoria. Via via hanno iniziato ad arrivare i corridori messi meglio in classifica generale e in moltissimi hanno realizzato ottimi tempi, in particolare nella parte finale del percorso in cui hanno perso pochissimo da Martin; 2′02” il distacco di Siutsou (HTC), 1′35” quello di Thomas (Sky), 2′08” quello di Coppel (Saur-Sojasun) e 1′59” quello del sorprendente Faria da Costa (Movistar) mentre al contrario Samuel Sanchez (Euskaltel) dopo un buon avvio ha perso terreno accusando un ritardo di 3′27”.
Il primo degli uomini che puntano a vincere il Giro del Delfinato è stato il campione uscente Brajkovic (Radioshack), che ha nuovamente trovato pioggia nella parte centrale del percorso ma ha chiuso a solo 1′17” da Martin; solo 3” peggio ha fatto Evans (BMC) mentre hanno accusato un forte ritardo Roche (AG2R), malgrado negli ultimi 15 km abbia avuto come punto di riferimento l’australiano partito 2′ dopo, e Rodriguez (Katusha) che hanno chiuso a 3′31” e 3′54” da Martin. Al primo intermedio Wiggins (Sky), grande favorito di giornata insieme al tedesco, ha limitato il distacco in soli 21” e al secondo i due avevano lo stesso tempo; sembrava alla luce del vento più favorevole rispetto a quello incontrato dal rivale che il britannico potesse involarsi verso la vittoria ma ha affrontato le curve dell’ultima discesa bagnata in modo molto impacciato e ha accusato alla fine un ritardo di 11”. Gli ultimi due ad arrivare sono stati Van den Broeck (Omega Pharma) e Vinokourov (Astana) ma entrambi fin dall’inizio non hanno trovato il ritmo giusto e pur limitando i danni nel finale hanno chiuso con un distacco rispettivamente di 2′39” e 2′18”. Dunque vittoria finale per Martin davanti a Wiggins, Boasson Hagen, Zabriskie, Brajkovic, Evans e Thomas mentre Malori ha chiuso a un 12° posto comunque incoraggiante se si considera che mai in carriera aveva affrontato una crono così lunga e impegnativa.
La maglia gialla è passata come da pronostico a Wiggins che ha un vantaggio di 1′11” su Evans, 1′21” su Brajkovic, 1′56” su Vinokourov, 2′12” su Faria da Costa, 2′25” su Thomas e 2′28” su Van den Broeck e vedremo se saprà conservare la leadership; in attesa delle montagne comunque la quarta frazione, 173,5 km da La-Motte-Servolex a Macon, vedrà tornare in scena i velocisti, compresi quelli più puri che erano stati tagliati fuori a Lione.
Marco Salonna