IL GIUSTO EROS
In una delle frazioni più pazze degli ultimi anni del Giro, a San Pellegrino Terme si impone Eros Capecchi, vincendo la volata della fuga a tre con Pinotti e Seeldrayers. In classifica non cambia niente, anche se Dario Cataldo recupera più di tre minuti al gruppo. E domani si sale ancora prepotentemente con l’arrivo in salita di Macugnaga.
Foto copertina: Capecchi primo al traguardo di San Pellegrino Terme (foto Bettini)
Non vinceva una corsa da più di tre anni ma, visto il traguardo conseguito oggi, gli può star bene anche tutta questa attesa.
Al Giro d’Italia è il giorno di Eros Capecchi, aretino di Terontola che rianima un po’ anche il bilancio della Liquigas che fino ad ora aveva dovuto masticare solo bocconi amari aggrappandosi alle prove altalenanti di Vincenzo Nibali. Da domani tornerà a ricoprire il suo ruolo, quello di onesto gregariato, ma intanto oggi è giusto celebrare questo ragazzone toscano che si è portato a casa una delle tappe più pazze degli ultimi anni del Giro d’Italia. Già, perché chiudere 151 chilometri in poco più di tre ore di corsa non può che essere da matti. Quei matti, almeno una cinquantina, che volevano andare in fuga e per settanta chilometri non ci sono riusciti facendo chiudere la prima ora di corsa con 53 km/h di media. Alla fine i battistrada hanno chiuso sui 46, numero altrettanto incredibile e non è detto che, in un Giro tremendo come quello del 150°, queste fatiche non possano rimanere nelle gambe già da domani quando si salirà verso Macugnaga.
Gran caldo e tappa velocissima con la fuga che non riesce ad andare via nonostante ci provino un po’ tutti, a partire dai bergamaschi purosangue (vedi Vanotti) o quelli acquisiti (Kiryenka).
Nello strappo verso Bergamo Alta il gruppo si spezza in diversi tronconi e davanti rimangono una cinquantina con dentro tutti i migliori che però si rialzano mentre i rincalzi tirano a tutta e se ne va un gruppetto di 17 con dentro Losada, Sastre, Bakelandts, Carrara, Pinotti, Vicioso, Tankink, Pasamontes, Seeldrayers, Cataldo, Downing, Navarro, Gatto, Brambilla, Deignan, Capecchi e Tiralongo. Al loro inseguimento ci vanno Pineau, Hernandez e Kozonchouk che nel giro di un paio di chilometri rientrano sui primi. Vantaggio che subito schizza a 4 minuti, solo che di accordo nel plotoncino non c’è traccia e quindi si avvantaggiano in sei rispetto a tutti gli altri con dentro Pineau (Quick Step), Brambilla (Colnago-CSF), Pinotti (HTC), Capecchi (Liquigas), Seeldrayers (Quick Step) e Downing (Sky).
L’inizio della salita di Ganda miete vittime visto che in testa rimangono Capecchi, Pinotti e Seeldrayers, mentre tutti gli altri si staccano, il secondo gruppetto è già con 1’20” di ritardo ed il plotone a più di quattro minuti. Dagli inseguitori prova ad evadere Tiralongo (Astana) che cerca, nei limiti del possibile, di sfruttare le sue caratteristiche di scalatore ma riesce a recuperare un minutino ai tre al comando e poi si pianta. Brambilla, invece, si gestisce maggiormente, li tiene ad un tiro di schioppo (20”) ma in discesa è proprio l’uomo Astana a riprenderlo ed i due arriveranno insieme a San Pellegrino. Il gruppo oramai procede a velocità di crociera con Scarponi che, per non saper ne leggere ne scrivere, mette in testa Niemec a fare l’andatura e nessuno scatta.
I tre in fuga non hanno particolari problemi a mantenere il vantaggio e si arriva agli ultimi tre chilometri quando inizia il surplace visto che, in almeno due occasioni, Capecchi, Pinotti e Seeldrayers tirano eccessivamente i freni. Nessuno scatto ed è volata con Pinotti che prova a partire lungo ma l’uomo Liquigas rimonta bene e ai meno 30 metri si mette già ad esultare.
Secondo il bergamasco Pinotti, poi il belga della Quick Step e ad 1’20” la coppia Brambilla-Tiralongo. Gruppo tranquillo a 6’04”.
Domani si torna a salire prepotentemente verso Macugnaga. Vedremo se Contador lascerà qualche briciola agli avversari oppure no.
Saverio Melegari