UN FINALE BRILLANTE “NIEVE” AI PIEDI DELLE TORRI DEGLI SPAGNOLI
Grandiosa vittoria di Nieve nella tappa più dura della corsa rosa. Il corridore dell’Euskadi , in fuga dal mattino e per lunghi tratti di corsa maglia rosa virtuale, entra nella leggenda del Giro d’Italia trionfando sul Rifugio Gardeccia. Proprio come lo spagnolo Gandarias che qui vinse nel Giro del 1976. Orgoglio italiano con Garzelli redivivo secondo e primo a passare sulla Cima Coppi. Altalena di emozioni tra i big, con Nibali che prova l’impossibile giù dal Giau, paga sul Fedaia ma rientra con i migliori in vista dell’erta finale. Meglio di lui Scarponi unico in grado di piazzare uno scatto su Contador in salita verso Gardeccia. Costretto però, subito ad arrendersi alla fulminea riposta del padrone della corsa: un inattaccabile Contador.
Si è partiti presto. La notte è stata davvero breve per i ciclisti in gara e per molti insonne, visto il pensiero all’altimetria della 15ma tappa. Impossibile non pensarci. Il dislivello è da togliere il fiato al sol pensiero: 6100m nei 209Km che da Conegliano si innalzano verso il Rifugio Gardeccia. Da tenere lontana, per tutti, è la parola “crisi”. Ad affrontare con coraggio la tappa regina del Giro, già al Km 10 sono Sella ed Hoogerland i quali provano a portar via la fuga da leggenda. Ai due si uniscono, in pianura e poco prima del primo GPM di giornata (Piancavallo), prima Popovych, Aramendia, Kuschynski e Seeldraeyers, e subito dopo a circa metà salita Tschopp, Pirazzi, Sastre, Di Luca, Losada, Bakelandts, Pasamontes, Petrov, Weening, Deignan, Garzelli e Nieve. Quest’ultimo, compagno di squadra di Anton, dominatore ieri sullo Zoncolan, più “vicino” a Contador con 9’08 di ritardo in classifica generale. Nessun Liquigas, Saxo e Lampre dentro. Tutti a protezione dei rispettivi capitani. Il gruppetto in fuga va via con cambi regolari raggiungendo già sul secondo GPM di giornata (Forcella Cibiana) un vantaggio superiore ai 10’. Lo spagnolo Nieve si veste così della maglia rosa virtuale. Immediata la reazione dei Saxo che ben presto si porta in testa a pilotare un gruppo che già su per la Forcella inizia a scemarsi. Intanto davanti l’armonia della fuga è per un breve istante interrotto dallo sprint tra Garzelli e Sella per i punti maglia verde. Passa per primo il varesino. In discesa i 18 uomini tornano compatti ed iniziano il terzo GMP previsto (Giau) a 72Km dall’arrivo con 10’15” da gestire sul gruppo maglia rosa. Tra di loro un impaziente Hoogerland, dopo soli pochi chilometri di salita, tutto solo, prova ad andarsene. Scatto impetuoso dell’olandese che però verrà raggiunto e superato prima da Garzelli ai meno 2 dalla Cima Coppi, e subito dopo da Nieve. Garzelli sempre più maglia verde. Dietro intanto le operazioni di comando passano in mano ai Liquigas. Azione questa che fa pensare ad un probabile attacco di Nibali nella lunga e veloce discesa del Giau. Ci sarà ma prima è Contador a prevenire tutto con uno scatto in vista dell’ultimo chilometro. Proprio dopo aver riacciuffato altri due spagnoli Rodriguez ed Arroyo scattati subito prima. Poca cosa rispetto a quanto ancora dovrà accadere. Il sole nel frattempo inizia a far posto alle nuvole, la strada giù dal Gia è in gran parte bagnata, al Rifugio inizia a piovere. Dopo poche centinaia di metri dallo scollinamento (restano soltanto 23 atleti a comporre il gruppo maglia rosa) sfreccia Nibali. Il siciliano dà tutto se stesso in discesa, rischiando tantissimo ma capace di guadagnare secondi su secondi. Prima 9”, poi 14” per arrivare, alla fine del primo tratto a ben 23”. Falsopiano brevissimo. Secondo tratto in discesa con Nibali che somma ancora preziosi secondi di vantaggio. Alla fine della discesa saranno ben 35”. I pochi chilometri di pianura che fanno da raccordo con il quarto GMP (Fedaia) sono il luogo dell’intesa spagnola sottoscritta tacitamente da Contador, Arroyo, Rodriguez, Anton e da un ottimo Lastras bravo a restare fino a quel punto con i migliori. La compagnia spagnola insieme al nostro Scarponi e Rujano guadagnano in un baleno 15” a Nibali. Il capitano Liquigas decide, saggiamente, di rialzarsi. Ripreso, prova uno scatto Arroyo, e quando la salita della Marmolada diventa più dura ci prova Contador. E’ una via crucis per tutti. Soprattutto per Nibali, che paga lo sforzo fatto in discesa. In un primo istante il solo sorprendente Kruijswijk prova a tenere le ruote della maglia rosa, poi Rujano. Salta fin da subito Anton, restano aggrappati a pochi metri da Contador, un ottimo e straordinario Sarmiento, Scarponi, Rodriguez, Gadret, Kreuziger ed il ritrovato Menchov. In testa, qualche chilometro più avanti, Garzelli ben gestisce il vantaggio rassicurante (6’50) che ha sugli uomini di classifica. L’allarme per il varesino è suonato dalla divisa arancione di Nieve che a tratti vede la testa della corsa. L’uomo dell’Euskadi scollinerà a soli 39” di ritardo, gli uomini di classifica a 6’30 senza Nibali, 1’ più indietro. Ancora discesa ed ancora show di Nibali. Passato il bruttissimo momento di crisi, la strada all’ingiù dà forza al siciliano che disegna traiettorie tanto perfette da riuscire a piombare sul drappello con la maglia rosa. Resta il quinto GMP (Gardeccia) con i suoi 6,2 Km con dei tratti terrificanti. Interminabile l’arrivo al Rifugio. Sembra non finire mai, qualsiasi inquadratura sui ciclisti appare quasi come un fermoimmagine, solo lo scorrere dei chilometri dà l’idea di un movimento da parte delle bici impennate all’insù. Davanti Garzelli inizia a cedere, Nieve lo raggiunge, scatta a va ad involarsi pian piano verso una splendida vittoria. Dietro ai meno 5 dalla fine prova, finalmente, uno scatto Scarponi, ma subito dopo è ancora una volta Contador a riprendere la sua danza. In piedi sulla bici in un batter di ciglia riprende il capitano Lampre andando tutto solo verso il Rifugio. La crisi avvolge Garzelli, Nieve dopo un’ottima gestione delle forze scatta e va da solo a coprire gli ultimi 2Km. L’ultimo, verso la fine, senza asfalto. La terra nuda e sacra accoglie il bravissimo corridore spagnolo, poi Garzelli a 1’41” quasi ripreso da Contador che chiude terzo a 1’51”. Arriva Scarponi a 1’57”, Gadret a 2’28”, Rujano a 2′35″, Nibali e Rodríguez a 3′35″, Kreuziger a 4′00”. Questa la sofferenza, in tempo, per essere accolti nel Rifugio. In classifica generale, con l’ultima settimana ancora da disputare (domani ultimo giorno di riposo), i distacchi da Contador sono pesantissimi: Scarponi è secondo a 4’20”, Nibali a 5’11”. Il padrone del Giro ha un nome ed un cognome: Alberto Contador.
Antonio Scarfone