RADIO-SHOW A MOUNT BALDY
Leipheimer e Horner fanno il bello e il cattivo tempo nella tappa regina del Giro di California arrivando insieme al traguardo e spartendosi successo di giornata e maglia di leader mentre Danielson, 4° di giornata dietro a Ten Dam, strappa a Sutherland la terza posizione nella classifica generale. In evidenza anche i nostri Damiano Caruso e Bellotti 8° e 12°
Foto copertina: gloria per due sul Mount Baldy (foto Mark Johnson/www.ironstring.com)
La corsa, 121,9 km da Claremont a Mount Baldy con i primi 16 in salita verso Glendora Ridge e l’interminabile ascesa finale verso il traguardo, si è accesa fin dalle prima battute con la Garmin che ha tentato di mettere sotto pressione la Radioshack mandando in fuga Hesjedal e Talansky, rispettivamente 8° e 11° in classifica generale con un ritardo di 2′27” e 2′56” da Horner: insieme a loro si sono lanciati in avanscoperta anche il nostro Bellotti (Liquigas), Froome e Swift (Sky), Hincapie (BMC), Niermann (Rabobank), Alexander Efimkin (Team Type 1), Britton (Bissell Cycling) e il leader della classifica dei gran premi della montagna McCarty (Spidertech) che si è assicurato i punti sufficienti per mantenere il primato fino al termine del Giro di California. La Radioshack ha tuttavia dimostrato una grande forza contenendo in 2′ il ritardo in vetta alla prima salita e mantenendolo fino a 37 km dall’arrivo, quando è iniziata la lunghissima ascesa verso Mount Baldy sia pure intervallata da tratti in falsopiano e discesa.
Sulle prime rampe verso Mount Baldy gli uomini della Leopard di Andy Schleck si sono portati insieme a quelli della Radioshack al comando di un gruppo che si era già ridotto a circa 90 unità e a farne le spese sono stati tra gli altri il vincitore della crono Zabriskie (Garmin) e Sagan (Liquigas), che alla partenza era 12° in classifica a 2′58” da Horner; in testa al plotone si sono alternati Lund (Leopard), Zubeldia e Muravyev (Radioshack) che hanno ridotto a 30” il distacco dal gruppo di testa, dal quale avevano perso contatto Swift e McCarty, e a circa 40 unità il gruppo dei migliori.
A 7 km dal traguardo in coincidenza con l’inizio del tratto più duro della salita Efimkin è rimasto solo al comando, con Bellotti ultimo a resistergli a ruota, mentre in testa al gruppo si è portato Busche (Radioshack) che si è prodotto in un’azione straordinaria: sotto il suo impulso hanno perso contatto nell’ordine Martin (Garmin), Gerdemann (Leopard), il 3° della generale Sutherland (UnitedHealthCare), Majka (Saxo Bank), Damiano Caruso (Liquigas), il 4° e il 5° Vandevelde e Danielson (Garmin), Morabito (BMC), Van Garderen (HTC), Andy Schleck (Leopard) e Ten Dam (Rabobank) finchè nel momento in cui a 4 km dal traguardo Busche si è fatto da parte alla sua ruota erano rimasti solo i suoi due capitani Horner e Leipheimer.
I due dominatori del Giro di California hanno raggiunto e staccato l’esausto Efimkin e hanno tirato dritto fino al traguardo con Leipheimer che si è aggiudicato la tappa davanti al connazionale; 3° a 43” è giunto Ten Dam, 4° a 1′01” Danielson autore di un ottimo recupero nel finale, 5° e 6° a 1′21” Morabito ed Efimkin, 7° a 1′29” Van Garderen e 8° a 1′39” l’ottimo Caruso in compagnia di Andy Schleck crollato negli ultimi km e di Vandevelde, mentre Bellotti malgrado la lunga fuga ha tenuto bene chiudendo 12° a 2′29” davanti a Sutherland il cui 13° posto a 2′34” significa dire addio ai sogni di podio.
In classifica generale Horner guida con 38” su Leipheimer, 2′45” su Danielson, 3′18” su Vandevelde, 3′23” su Van Garderen, 3′26” su Ten Dam, 4′12” su Sutherland e 4′33” su Andy Schleck con Caruso risalito al 12° posto a 6′39”; salvo clamorose sorprese nell’ultima tappa, 132,4 km da Santa Clarita a Thousand Oaks con solo qualche saliscendi nella parte centrale, il 39enne statunitense, che ha dichiarato di sentirsi il secondo miglior scalatore al mondo dopo Contador, porterà a casa il più importante successo della sua carriera insieme al Giro dei Paesi Baschi del 2010.
Marco Salonna