ZABRISKIE NEGA IL POKER A LEIPHEIMER, HORNER RESISTE
Il cronoman statunitense della Garmin si aggiudica la prova contro il tempo di Solvang davanti al connazionale della Radioshack che se l’era aggiudicata dal 2007 al 2009 mentre Horner giunge 6° al traguardo e resta leader del Giro di California con 38” sul compagno di squadra.
Foto copertina: Zabriskie lanciato a tutto gas nel circuito di Solvang (foto Mark Johnson/www.ironstring.com)
I primi a far segnare tempi significativi sull’ormai tradizionale tracciato di Solvang, 24 km con la prima parte in leggera ascesa e la seconda in leggera discesa, sono stati Van Ulden (Jelly Belly) in 32.24, Stannard (Sky) in 32.08 e un Phinney (BMC) un po’ deludente dopo che nei giorni scorsi si era lanciato anche nelle volate in 32.13, ma a fare la differenza sono stati dapprima Vennell (Bissell Cycling), già attivissimo nelle tappe precedenti, che ha fermato i cronometri a 31.35, e poi Tjallingii (Rabobank) con 31.25 e Fuglsang (Leopard), che in questa stagione è stato molto più competivivo nelle prove contro il tempo che in salita, con 31.29 . Il tempo di Tjallingii è rimasto a lungo imbattuto finchè non sono giunti al traguardo Peter Velits (HTC), che finalmente ha dato segni di vita chiudendo in 31.24 e poi soprattutto Zabriskie (Garmin), già vittorioso nella crono di Signal de Bougy al Giro di Romandia, che ha demolito il tempo dello slovacco chiudendo in 30.36 ed è apparso immediatamente che difficilmente sarebbe stato battuto anche dai big.
Il primo tra gli uomini di classifica a giungere al traguardo è stato Morabito (BMC) che ha fermato i cronometri in 32.18; dignitosi per le loro caratteristiche anche il 32.03 di Gerdemann (Leopard) e il 32.10 di Ten Dam (Rabobank), leggermente al di sotto delle attese Talansky (Garmin) con 31.46 e più che positivo Sagan (Liquigas) con 31.51 ma a fare la differenza è stato Van Garderen (HTC) che ha fatto segnare il secondo tempo provvisorio in 31.16 a 40” da Zabriskie risalendo molte posizioni nella generale, a discapito di Hesjedal (Garmin) e Andy Schleck (Leopard) che hanno deluso molto chiudendo rispettivamente in 32.18 e 32.51.
Infine hanno concluso la loro prova i primi 5 della classifica, a partire dall’ottimo Sutherland (UnitedHealthCare) che ha chiuso in 31.35 facendo meglio di Vandevelde (Garmin) che ha fermato i cronometri in 31.37 e di un comunque positivo Danielson (Garmin), non nuovo a ottime prestazioni contro il tempo pur essendo principalmente uno scalatore, che ha terminato in 31.49. L’attenzione si è dunque concentrata sulla lotta tra i due uomini della Radioshack con Leipheimer che è rimasto a 14” da Zabriskie ma ha comunque guadagnato parecchio sugli altri avversari chiudendo in 30.50 e Horner che si è difeso al meglio limitando il distacco dal connazionale in 37”. La crono è stata dunque vinta da Zabriskie con 14” su Leipheimer, 40” su Van Garderen, 48” su Peter Velits, 49” su Tjallingii, 51” su Horner, 53” su Fuglsang, 59” su Vennell e Sutherland e 1′01” su Vandevelde.
In classifica generale i primi due posti sembrano assegnati al duo della Radioshack con Horner che precede Leipheimer di 38” mentre nella lotta per il podio è tutto aperto con solo 1′16” a separare Sutherland che è 3° a 1′38” e Andy Schleck 10° a 2′54”; tra di loro ci sono Vandevelde a 1′39”, Danielson a 1′44”, Van Garderen a 1′54”, Gerdemann a 2′26”, Hesjedal a 2′27” e Ten Dam a 2′43”. Il Giro di California si deciderà nella settima tappa, 121,9 km da Claremont a Mount Baldy con la lunga ascesa di Glendora Mountain in partenza e gli ultimi 25 km tutti all’insù e punte oltre il 12% negli ultimi 6.
Marco Salonna