BRAVO MARK! MA ORA TUTTI A CASA
Nell’ultima frazione facile di questo Giro, Mark Cavendish coglie a Ravenna la doppietta battendo uno scaltro Appollonio e Petacchi. Nessun problema per Contador, ma da oggi si inizia a salire e per otto giorni non si scenderà più. E’ già iniziata la grande fuga per scappare dal Giro.
Foto copertinA: l’ultima volata del Giro 2011 (Giuseppe De Socio)
L’impressione è che al foglio di partenza di Spilimbergo, per la tredicesima tappa di questo Giro emozionante, succederà come quando si fa l’appello a scuola: uno alla volta tutti i corridori verranno chiamati e c’è la sensazione che sentiremo parecchie assenze senza giustificazione.
Così la tappa di Ravenna era l’ultima “tranquilla”, l’unica piatta come un biliardo di questo Giro terribile che da questo pomeriggio inizierà a farci vedere quanto è stato studiato in maniera ostica.
Nel frattempo, Mark Cavendish si porta a casa la sua seconda tappa nel vero senso della parola: sprint, festa con il due, slaccio dello scarpino, breve intervista e poi via verso Quarrata (che da Ravenna non è nemmeno tanto lontana). Voleva chiudere al meglio la sua avventura rosa del 2011 ed il suo bilancio è diventato estremamente positivo negli ultimi tre giorni, dopo che Petacchi lo aveva sorpreso e suonato a Parma in apertura di corsa.
Già, Ale-jet. Qualche dubbio sulla sua ripartenza da Spilimbergo c’è, ma il fatto di avere la maglia rossa sulle spalle e la volontà dimostrata, già sull’Etna, di aiutare il suo capitano Michele Scarponi potrebbero convincere Petacchi a rimanere ancora in gruppo, vedremo se fino alla fine oppure no.
Di questa tappa c’è ben poco da raccontare. Fuga a quattro con un solo italiano, Ricci Bitti della Farnese-Neri evaso anche contro gli ordini di scuderia, insieme a Golas (Vacansoleil), Clement (Rabobank) e Minguez (Euskaltel-Euskadi) che sono arrivati ad avere un vantaggio massimo di 4’50” prima che l’HTC si mettesse in testa per tenere tutti sotto controllo e per dire che oggi erano loro a comandare. Negli ultimi sessanta chilometri, aldilà dell’inseguimento comunque blando, c’è stato da segnalare solo qualche caduta che ha coinvolto, nello specifico, Gadret: il vincitore di Castelfidardo, oltre a finire per terra, ha avuto bisogno di ben tre interventi dei meccanici per risistemargli la bicicletta ed alla fine gli c’è voluto qualche chilometro a tutta per rientrare in gruppo.
Plotone che annulla fuga ai meno 14 dall’arrivo nei viali di Marina di Ravenna ma non c’è tempo per le distrazioni (così come non ce n’era stato di tempo né a Riccione, né a Rimini) ed allora ancora HTC davanti a tutta per tenere Cavendish lontano da qualsiasi pericolo. La prima trenata seria è quella dell’ingegner Pinotti ai meno 3,5 che fa da apripista a quella ancora più decisa di Lars Bak fino ai 1.600 metri dal traguardo. E, proprio mentre stava per finire il suo lavoro di fronte alla stazione ferroviaria di Ravenna, il gruppo ha deragliato: dietro di lui c’era Giairo Ermeti che ha sbagliato completamente la penultima curva andandosi ad appoggiare sulle transenne. Per lui niente di grave, ma il gruppo ha rallentato, due o tre corridori si sono agganciati in mezzo al gruppo e soltanto i primi quindici se ne sono andati via tranquilli. Fra i più arrabbiati, Hunter, soprattutto con Modolo, forse perché l’ultima occasione di provare a sprintare era persa per sempre.
Davanti rimangono in pochi, con Rasmussen che tira come un pazzo scatenato fino a seicento metri, quando si sposta per dare campo ad uno splendido, come sempre, Mark Renshaw che tira una volata perfetta a Cavendish che, dall’alto della sua sicurezza, ha anche il tempo di voltarsi ai 300 metri per vedere cosa vuol fare Petacchi (che in genere lo anticipa) e poi buttarsi nella mischia. In effetti, Ale-jet parte ai 250 metri, affianca per una cinquantina Cavendish che però ha l’accelerazione in più e allunga. Fra i due, un po’ a sorpresa, spunta un bravissimo Davide Appollonio che va a prendersi il secondo posto, mentre giù dal podio di giornata ci finiscono Roberto Ferrari (anche lui se ne va via), un migliorato Ciolek e Fabio Sabatini.
Per tutta questa gente il Giro d’Italia del 2011 finisce qui, per altri è appena iniziato.
Saverio Melegari