ECCO GADRET, MA QUANTA FATICA
A sorpresa John Gadret si impone nell’undicesima tappa del Giro con arrivo in leggera salita a Castelfidardo, beffando “Purito” Rodriguez e Visconti. Va peggio a Le Mevel che tenta il colpo gobbo per la “rosa” ma poi perde 13 secondi. Contador sempre al comando, domani ultima volatona a Ravenna.
Foto copertina: Gadret primo a Castelfidardo (foto Bettini)
La particolarità di questo Giro d’Italia 2011 è che ogni tappa ha qualche trabocchetto. E così si scopre, ma un po’ già lo si sapeva, che chi voleva vincere a Castelfidardo doveva faticare più che sui drittoni di Malga Ciapela o sullo sterrato del Finestre. E’ vero che l’altimetria parlava di quattro miseri Gpm di quarta categoria (al Tour de France si sarebbe trattato di cavalcavia o giù di lì), ma la tappa numero undici assomigliava tanto ad un elettrocardiogramma sotto sforzo: tantissimi piccoli picchi e poco riposo.
Questa è la sintesi dei 144 chilometri da Tortoreto Lido a Castelfidardo con due chilometri e mezzo di strappo con punte del 10% nel finale e la strada che spiana soltanto a 100 metri dall’arrivo.
Può sembrare giorno da fughe? E’ vero, ma avranno vita dura. Può sembrare tappa per finisseur? E’ vero, ma hanno già avuto troppo spazio a Troppa. E’ frazione per gli uomini di classifica? Nossignori, qui c’è da riposare la gamba in vista degli ultimi dieci terribili giorni.
Ed allora cosa c’è di meglio, si fa per dire, di impostare una andatura folle nei primi sessanta chilometri, con tutte le squadre che provano a mettere in difficoltà la Saxo Bank e chiudere nell’angolo “El Pistolero”. Addirittura, quando dopo soli otto chilometri prova addirittura ad evadere Nibali (dirà poi che si è trovato lì quasi per caso per fare da stopper), tutti pensano ad una giornata pazza ma è lo stesso Contador, altra cosa che raramente si vede, pronto ad andare a riprendere il capitano della Liquigas.
Dopo infiniti tentativi, ai -80 dal traguardo parte la fuga buona con 11 elementi, di cui due come Machado e Nordhaug che entrano soltanto in un secondo tempo. Tutti fin da subito hanno un incubo che si chiama Christoph Le Mevel, al mattino terzo nella generale e che è dentro quella fuga. Agnoli, anche lui nel parterre degli attaccanti, si avvicina al capitano della Garmin-Cervelo chiedendogli gentilmente di staccarsi per far andare via la fuga. Oltre a lui, il drappello di testa, è composto anche da Marzano (Lampre-ISD), Taborre e Betancourt (Acqua&Sapone), Stortoni (Colnago-CSF), Moreno (Katusha), Konovalovas (Movistar) e Kruiswijck (Rabobank). E sono proprio quelli in maggioranza, i rossi dell’Acqua&Sapone che corre quasi in casa, che seguono Agnoli e vanno in pellegrinaggio a chiedere la grazie a Le Mevel, anche se parecchi chilometri prima del passaggio da Loreto.
Fortuna per i battistrada vuole che il gruppo, stremato da sessanta chilometri con 43 di media e senza un metro di pianura, tira un po’ il freno e sul secondo Gpm di giornata, quel che resta della truppa firmata Saxo Bank comanda con 2’13” di ritardo dagli undici in testa e Le Mevel è maglia rosa virtuale. Dopo trenta chilometri il vantaggio scende di poco e la fuga sembra avere possibilità.
In testa vanno via di comune accordo, fino all’ultimo Gpm quando a rompere gli indugi è Daniel Moreno, mentre dietro Taborre e Agnoli sono i primi ad alzare bandiera bianca. In testa al plotone, dopo gli uomini di Contador, ci vanno quelli dell’Androni per provare a riprendere Le Mevel e far giocare le chance di volata a Vicioso: il vantaggio dello spagnolo davanti è di 1’14” ai -13 con gli altri, Stortoni, Marzano, Kruijswick e Betancourt, che inseguono a venti secondi. E’ in quei precisi frangenti che a rompere gli indugi ci pensa Konovalovas che stacca tutti ed in un paio di chilometri riprende Moreno. All’inizio della salita verso Recanati, il lituano prova addirittura a staccarlo mentre il gruppo insegue a 1’12” ai -10. Da lì alla fine è una lunga volata, prova ad uscire Stortoni ma tutti, Le Mevel compreso, vengono ripresi ai meno tre e mezzo con 45” di ritardo dai primi due. Dai meno quattro in poi tocca alla Lampre per Scarponi e, mentre prova un attacco Pirazzi ai -1,7 con il gruppo a 17”, passa al comando la Liquigas all’ultimo chilometro.
All’inizio dell’ultima rampa, Moreno stacca Konovalovas ma ai trecento metri dal traguardo parte come una scheggia John Gadret (AG2R-La Mondiale) che si mangia Moreno e tiene a debita distanza tutti i big, regolati da Joaquin Rodriguez ed un encomiabile Giovanni Visconti. Giù dal podio di giornata Serpa davanti a Contador, Kreuziger, Cataldo, Scarponi, Lastras e Nibali.
Nessun cambio in cima alla generale anche se Vincenzo Nibali va a prendersi il momentaneo podio virtuale visto che Le Mevel non solo non ha guadagnato niente dalla fuga, ma è riuscito a perdere anche 13” sull’erta finale, arrivando insieme a Pinotti, Sastre e Masciarelli. Adesso Nibali è terzo a 1’21” da Contador, mentre il francese della Garmin è a 1’28”. Per il resto nessun altro cambio, se non i venti secondi di abbuono di John Gadret che gli consentono di scavalcare Stefano Garzelli al 12° posto e mettersi in scia di Anton e Carrara. Questo successo rende già positivo il bilancio dell’AG2R e adesso lo stesso Gadret proverà a testarsi sulle grandi montagne con l’obiettivo di entrare nella top-10 che è alla sua portata.
Domani 184 chilometri da Castelfidardo a Ravenna: più che una tappa, un biliardo. Poi non si scherzerà più, quindi avanti Cavendish, Petacchi, Ventoso, Belletti e Modolo. Anche perché non ne è rimasti altri.
Saverio Melegari