THE ISLAND MAN’S IS RETURN
Dopo lo screzio di Parma e le difficoltà del percorso, a Teramo arriva finalmente la zampata del numero uno delle ruote veloci: Mark Cavendish. L’inglese stavolta prende la scia di Petacchi e lo salta facilmente. Contador sempre in rosa, ma domani occhio alle imboscate di Castelfidardo.
Foto copertina: un raggiante Cavendish taglia vincitore il traguardo di Teramo (foto Bettini)
Tutti lo aspettavano ed alla fine non ha fatto come Godot: Mark Cavendish è arrivato. Primo a Teramo, nella penultima occasione che aveva per lasciare un segno in questo Giro d’Italia che sembra aver dimenticato le ruote veloci e che premierà gente con gli attributi e con gambe da fenomeni.
Ma, per un giorno, anche i velocisti sono tornati a fare i fenomeni e chi se non il numero uno degli ultimi anni, il più forte per antonomasia, poteva imporsi. Dopo il quasi contatto della prima tappa in linea a Parma, Cavendish ha dato una bella lezione a Petacchi sul lungo ed insidioso rettilineo finale di Teramo. Nel mezzo, però, ancora una volta ci si è infilato quel Francisco Ventoso che oramai inizia a farci l’abitudine a stare fra i “big” delle ruote veloci.
159 chilometri fra Termoli e Teramo, giornata un po’ nuvolosa e con un bel po’ di vento. Dopo pochi chilometri parte la fuga a tre con Krivstov (AG2R-La Mondiale), Cazaux (Euskaltel-Euskadi) che dà il la alla fuoriuscita dal gruppo e Beppu (RadioShack). Ma il gruppo lascia loro poco spazio perché c’è da giocarsi la volata, la penultima di questo giro prima di Ravenna.
Il vantaggio massimo si è attestato sui sei minuti e mezzo ma già ai -90 chilometri dal traguardo il margine dei tre tendeva a calare. Comunque buona azione, con soprattutto Beppu più attivo degli altri, ed i fuggitivi vengono ripresi ad undici chilometri dal traguardo.
Da lì in avanti, complice anche il vento che dà un po’ di tregua al gruppo, è una lunga volata per arrivare sul viadotto nel centro di Teramo con gli ultimi duecento metri al 3%. Gran lavoro in testa al gruppo per le squadre dei velocisti con Lampre-ISD, Team Sky, Movistar e HTC-Highroad pronte a darsi battaglia pur di portare il proprio capitano di giornata nella miglior posizione possibile.
Agli ultimi quattrocento metri è un uomo Movistar a trovarsi al vento e, quando si sposta dopo un vano tentativo di Ciolek che sbaglia nettamente i tempi, c’è un Alessandro Petacchi un po’ troppo avanti. Vista la malaparata, lo spezzino è costretto a lanciare una volata lunghissima (ancora più difficile per la leggera strada in salita) ed ai 150 metri dal traguardo Cavendish, che succhia molto bene la ruota al velocista della Lampre, esce di traiettoria e si mangia in un sol boccone Ale-jet. Per il velocista dell’HTC è il primo successo in questo Giro e la vittoria numero tre del 2011 dopo una tappa al Tour dell’Oman ed il Scheldeprijs con dietro di se lo sfortunato Wouter Weylandt autore di un capitombolo pauroso.
Nel frattempo, però, quando tutti guardano il divario che c’è fra l’inglese e Petacchi, spunta fuori anche Francisco Ventoso che, senza ne leggere ne scrivere, va a prendersi la seconda posizione. Dal terzo posto in poi, finalmente, è un festival delle ruote veloci azzurre: 3° Petacchi, 4° Ferrari, 5° Appollonio, 6° Chicchi, 8° Modolo e decimo Oscar Gatto. Prendendo il bicchiere mezzo pieno, per Petacchi il podio vale comunque un discreto bottino di punti per provare a giocarsi la maglia rossa per l’arrivo di Milano: vista la tenuta sull’Etna di Ale-jet, non è da escludere che l’uomo Lampre voglia provare ad arrivare fino all’ultima tappa per portarsi a casa comunque una maglia prestigiosa, Contador permettendo.
Eh già, perché se il “pistolero” continuerà a mettere a ferro e fuoco l’Italia come ha fatto sull’Etna, sarà dura andarsi a prendere anche solo le briciole. Però, il capitano Saxo Bank, dovrà stare attento alla tappa di domani con arrivo a Castelfidardo: tanti saliscendi, strappi e muretti. L’occasione giusta per metterlo alla prova per i vari Nibali, Scarponi e Kreuziger.
Saverio Melegari