IL JET LAMPRE SFRECCIA PIU’ DEL TRENO HTC
Strepitosa volata di Alessandro Petacchi sul rettilineo d’arrivo di Parma. Con un grande sprint lo spezzino, ai 200 metri finali, anticipa Cavendish che costretto ad inseguire deve, per pochissimi centimetri, accontentarsi della seconda posizione. Terzo un ottimo Manuel Belletti.
Foto copertina e articolo di Giuseppe De Socio
Archiviata la cronosquadre, stamane, alla partenza di Alba, i girini sono stati accolti da una folla gioiosa visto anche il giorno festivo. Ma al Giro, si sà, ogni giorno è una gran festa. Caldo, tanto caldo, per la tappa più lunga della corsa rosa con i suoi 244 Km fin verso Parma. Tappa facile, con la sola salita (4° categoria) del Tabiano, di appena 3,2 Km, posta ai meno 33 dall’arrivo. Ghiotta occasione quindi per i velocisti considerando anche le rare tappe “previste” per loro. Se ieri l’Omega Pharma Lotto è stata la prima a partire nella prova contro il tempo, oggi un altro Omega, il tedesco Sebastian Lang, è stato il primo, dei 207 in gara, ad andare in fuga. Tutto solo. Prestissimo, già dal primo chilometro. Il suo vantaggio massimo, al Km 87, sarà di quasi 20’. Vantaggio che pian piano andava riducendosi. Ai meno 60 dall’arrivo restavano al tedesco poco più di 5’. Mentre Lang continuava a sgorgare sudore come un ghiacciolo al sole, in gruppo si vedevano le più variegate e classiche scene che una tappa così facile può offrire. Lunghe chiacchierate tra i ciclisti, piccoli stop a bordo strada per ovvi motivi, rifornimenti di borracce ma anche qualche piccolo inconveniente meccanico. Vittima ne è stata, per ben due volte, anche la maglia rosa Pinotti, subito pronto, però, a rientrare in gruppo. Solo in vista del Tabiano la concentrazione in gruppo è aumentata. In tanti iniziano a voler stare davanti così da scongiurare possibili rischi . Ai piedi della salita, il gruppo, condotto un po’ a turno da Htc, Garmin, Lampre e Liquigas, arriva con poco meno di 2’ di ritardo. Sulle dolci e costanti rampe della salita, media del 5%, sono gli uomini dell’Acqua&Sapone di Garzelli a dettare l’andatura, mentre in testa Lang va prendersi la prima maglia verde del Giro 2011, transitando al GPM con 1’23”. Nessun scatto nel gruppo, ma soltanto alcune vittime “naturali” e possibili protagonisti della volata finale: McEwen, Brown e Weylandt. I tre riusciranno a rientrare nella discesa finale. Il gruppo torna compatto ai meno 26 dall’arrivo, riassorbendo un esausto Lang, afflitto da crampi. Staffetta tra i fuggitivi: ci provano, subito, con un contrattacco fulmineo, in 8. Ci sono Giordani (Farnese), Righi (Lampre), Vorganov (Katusha), Pineau (Quickstep), Marzoli (Acqua&Sapone), Golas (Vacansoleil), Rovny (RadioShack) ed anche un altro Omega, Bakelandts, così da dar seguito all’azione di Lang. Il gruppo non può più sonnicchiare, anche perché, in soli pochi chilometri, l’ ”ottovolante” in testa, d’amore e d’accordo, raggiunge ben presto 22” di vantaggio. E così vanno di scena le prime prove di allineamento dei “treni” per le formazioni più attese, Garmin per Farrar ed Htc per Cavendish su tutti, ma anche Lampre per Petacchi e Colngo per gli imprevedibili Belletti e Modolo. Andatura velocissima, dai meno 20, e gruppo allungatissimo che cerca di riprendere i fuggitivi mentre tra gli otto al comando, a causa di un contatto, cade rovinosamente a terra il povero Vorganov. Per fortuna nessuna conseguenza per lui. Tutti ripresi i fuggitivi, meno 7 all’arrivo. E’ volata. Si vede davanti ai meno 3 Km la Vacansoleil per Bozic, Farrar è scortato da due uomini, Cavendish, protetto da Renshaw, è tra i primi pronto ad alzarsi su pedali. Volata incertissima, solo ai meno 200 metri Petacchi, a ruota del velocista dell’Isola di Man, parte. In un attimo salta il duo Htc sulla destra, Cavendish lascia Renshaw, si accoda allo spezzino e, forse indeciso se provare a passarlo, tentando prima a destra, poi a sinistra, perde l’attimo giusto per vestirsi di rosa anche con la vittoria di tappa. Il britannico sembra così un pendolo, dietro la scia di Petacchi costretto per oggi ad accontentarsi della prestigiosa maglia rosa.
Antonio Scarfone