GIRO DI TURCHIA, ITALIA BATTE RESTO DEL MONDO 5-3
Gli azzurri fanno la parte del leone con 2 successi di Guardini e 1 a testa di Belletti, Petacchi e Rabottini mentre le rimanenti tre tappe vengono vinte da Valentin Iglinskiy, Greipel e Van Hummel. Il russo Alexander Efimkin, fratello del più noto Vladimir, conquista la maglia di leader alla 6a tappa e la porta fino al traguardo finale di Alanya aggiudicandosi la classifica generale davanti a Zeits e Pinot.
Foto copertina: la premiazione di Efimkin (foto Bruno Bade)
Alla 47a edizione del Giro di Turchia, corsa che dal 2008 è entrata a far parte del circuito Europe Tour, si sono presentati in massa gli sprinter grazie a un percorso molto più adatto alle loro caratteristiche rispetto a quello del Giro di Romandia; tra di essi Farrar e Fischer (Garmin), Greipel e Reynes (Omega Pharma), Petacchi (Lampre), Guarnieri e Viviani (Liquigas), Haedo (Saxo Bank), Davis e Bazayev (Astana), Belletti e Modolo (Colnago-CSF), Gatto e Guardini (Farnese Vini) e Van Hummel (Skil Shimano) mentre per quanto riguarda la lotta per la classifica generale la start list era decisamente più povera con i soli Larsson (Saxo Bank), Casar (FDJ), Laverde e Pena (Colombia es Pasion) e il 42enne Noè (Farnese Vini) in grado in passato di distinguersi in qualche modo nelle corse a tappe: in generale lo spettacolo non è stato esaltante con pochissimo pubblico sulle strade e tappe che si sono decise in volata o con fughe da lontano e il gruppo che accusava distacchi abissali.
Il più bel gesto atletico della corsa è stato quello firmato da Petacchi che non ha brillato negli arrivi in pianura conquistando al massimo un 2° e un 3° posto e che ha anche subito una squalifica nella tappa di Istanbul per un presunto pugno sferrato a un altro corridore ma che nella 4a tappa, sulla carta la più dura anche se le salite erano lontane dal traguardo di Pamukkale che arrivava però dopo gli ultimi 2 km tutti all’insù, ha lasciato sul posto il resto del gruppo e ha stampato negli ultimi metri Huzarski (Netapp) che si era avvantaggiato in precedenza; Guardini, giunto già a quota 8 successi in stagione, ha dimostrato a Istanbul e Manavgat una grande potenza negli ultimi 50 metri che ricorda quella di Ivan Quaranta ma come il cremasco in passato ha palesato grandi limiti in salita e per questo la Farnese Vini non lo schiererà al Giro d’Italia, mentre ci saranno Belletti che ha avuto la meglio a Marmaris in un convulso finale e che alla corsa rosa spera di bissare il successo del 2010 a Cesenatico e il figlio d’arte Rabottini che a Fethiye ha battuto altri 9 fuggitivi anche se un eccesso di sicurezza negli ultimi metri stava per costargli il successo di fronte all’arrembante rimonta del russo Alexander Efimkin (Team Type 1). Volate esplosive quelle del sorprendente Valentin Iglinskiy (Astana) a Turgutreis e di Van Hummel ad Alanya davanti a un Greipel che per il resto non si è visto negli sprint di gruppo ma come già accaduto alla Tre Giorni di La Panne è riuscito nella tappa di Finike ad entrare in una fuga e regolare i compagni di avventura in volata.
In classifica generale Efimkin ha posto le basi del suo successo con il 2° posto di Fethiye dietro a Rabottini e nella frazione successiva a Finike è riuscito a entrare nella fuga di 30 corridori a differenza di Peterson (Garmin) e Wurf (Liquigas) che lo precedevano in classifica; lo statunitense e l’australiano hanno dovuto dunque accontentarsi del 4° e 5° posto finale a 1′50” e 2′17” di distacco e preceduti dal kazako Zeits (Astana), 2° a 1′13”, e dal giovanissimo francese Pinot (FDJ), 3° a 1′33”, gli unici oltre a Efimkin ad essere presenti sia nella fuga di Fethiye che in quella di Finike. Distacchi abissali per tutti gli altri con Chiarini (Androni) 9° a 11′23” e miglior italiano mentre Petacchi ha vinto la classifica a punti, Ortiz (Caja Rural) quella degli sprint intermedi, Laverde quella di miglior scalatore e la FDJ quella a squadre.
Marco Salonna
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