CLAMOROSO A MARTIGNY, VINCE CASTROVIEJO
Tutti si attendevano i vari Martin, Wiggins e Porte e invece è il 24enne dell’Euskaltel, noto soprattutto per le sue qualità di scalatore anche se in stagione era stato 8° nella crono della Tirreno-Adriatico, a imporsi nel prologo del Giro di Romandia. Sul podio di tappa altri due giovanissimi, lo statunitense classe 1990 Phinney e l’australiano classe 1989 Howard, mentre finiscono lontani dai primi gli uomini che puntano al Giro d’Italia.
Foto copertina: Castroviejo in azione nel cronoprologo (foto EFE)
Si è aperta con un tortuoso prologo di 3,5 km a Martigny la 65a edizione del Giro di Romandia, corsa che tradizionalmente vede confrontarsi atleti che chiudono qui la prima parte di stagione e che punteranno al Tour de France e altri che rifiniscono la preparazione in vista del Giro d’Italia: tra i primi sono quest’anno al via l’irlandese Roche (AG2R), gli australiani Evans (BMC), al rientro dopo i problemi al ginocchio che l’hanno costretto a saltare le classiche delle Ardenne, e Porte (Saxo Bank), il tedesco Martin (HTC), il russo Karpets (Katusha), il kazako Vinokourov (Astana), lo spagnolo Luis Leon Sanchez (Rabobank), il danese Chris Soerensen (Saxo Bank), il britannico Wiggins (Sky), il basco Zubeldia (Radioshack) e i nostri Basso (Liquigas) e Cunego (Lampre); tra i secondi il francese Gadret (AG2R), il russo Menchov (Geox), lo svizzero Zaugg (Leopard), il polacco Szmyd (Liquigas), il ceco Kreuziger (Astana), i nostri Pinotti (HTC) e Carrara (Vacansoleil) e lo sloveno Spilak (Lampre) vincitore dell’edizione del 2010. Saranno questi gli uomini che si giocheranno la classifica generale mentre per quanto riguarda le volate i protagonisti dovrebbero essere i nostri Chicchi (QuickStep) e Bennati (Leopard), l’australiano Renshaw (HTC), lo spagnolo Freire (Rabobank) e il tedesco Ciolek (QuickStep).
Il miglior tempo del prologo è stato a lungo detenuto da Leigh Howard (HTC), ennesimo prodotto della scuola australiana e già tre volte campione del mondo su pista ultima delle quali ad Apeldoom nel madison in compagnia di Cameron Meyer, davanti al francese Lequatre (Radioshack) e all’olandese Van Winden (Rabobank) finchè non è giunto al traguardo il basco Castroviejo (Euskaltel) che ha resistito al comando fino al termine tremando solo quando al traguardo è giunto lo statunitense Phinney (BMC), astro nascente del ciclismo a stelle e strisce, che gli è finito alle spalle per 0,27 secondi, mentre il ritardo di Howard è stato di 0,73 secondi. A 1” di distacco è giunto Lequatre, a 2” Millar (Garmin) e Van Winden, a 3” il giovane tedesco Gretsch e l’australiano Renshaw, che completano l’ottima prova di squadra dell’HTC, e il kazako Vinokourov e al 10° posto a 4” il nostro Bennati, non nuovo a ottime prestazioni nei prologhi. Per quanto riguarda gli altri Porte ha accusato un ritardo di 5”, Zubeldia e un positivo Evans di 7”, Roche, Zaugg e uno spento Martin, già apparso in calo al Giro dei Paesi Baschi e poi alla Liegi, di 8”, Kreuziger di 10”, Spilak di 11”, Pinotti, che si era imposto nel 2010 nel prologo di Porrentruy, e un deludentissimo Wiggins di 12”, Cunego e Luis Leon Sanchez di 13”, Karpets di 14”, Brajkovic di 15”, Basso di 16” e Menchov, non al top dopo i problemi fisici che ne hanno condizionato il rendimento al Giro di Catalogna, addirittura di 20”: in generale tutti coloro che parteciperanno al Giro non sono apparsi brillanti, probabilmente per una preparazione finalizzata ad acquisire il fondo in vista delle tre durissime settimane in Italia e non adatta per un prologo di 3,5 km. Da segnalare infine una caduta dello statunitense Talansky (Garmin), che senz’altro poteva dire la sua, giunto al traguardo ultimo a 1′02” da Castroviejo.
La prima tappa in linea, 172,6 km da Martigny a Leysin, sarà già decisiva per la classifica generale: l’arrivo è infatti posto al termine di una salita di circa 9 km e in precedenza verrà scalato anche il Col du Pillon, altra ascesa di prima categoria con la vetta a 22 km dal traguardo.
Marco Salonna