UNA ROSA NEL DESERTO
aprile 25, 2011
Categoria: Approfondimenti
Gilbert ha letteralmente sbaragliato la concorrenza, nel prima, nel durante e nel dopo. Vincitore a ripetizione negli scorsi giorni, ieri si è ripetuto nella Liegi ed è risultato in testa anche nella nostra pagella. Inevitabile per lui il voto massimo…. ma dietro c’è un autentico abisso.
Foto copertina: Fränk Schleck sembra quasi inchinarsi a “re” Gilbert (foto Bettini)
Nel desolante panorama di ciclisti da corse di un giorno risalta la rosa di Philippe Gilbert. Bisogna ammettere, tuttavia, che anche nella Liegi dominata dallo strapotere del belga non si trovano, nei primi posti della classifica, autentici specialisti di classiche ma solamente bravi corridori da corse a tappe. In quest’ultima gara delle Ardenne l’Italia si consola con l’ottavo posto di Nibali, anche se sono lontani i giorni in cui a farla da padroni eravamo proprio noi italiani.
Philippe Gilbert: Cavendish per le volate, Contador per le gare a tappe, Cancellara per cronometro e pavè, Gilbert per tutto il resto. Può essere riassunta così l’attuale situazione del ciclismo internazionale, in cui a dettar legge in tutte le gare che contano sono i ciclisti appena menzionati. Il belga si consacra durante questo inizio di stagione dominatore indiscusso delle classiche dove non sia presente il pavè . Nonostante il fisico possente ha letteralmente spianato un muro, quello di Huy, almeno sulla carta non adatto alle sue caratteristiche e anche nella Doyenne ha risposto con disarmante facilità, sulla côte dei Falconi e di St. Nicolas, agli allunghi dei fratelli Schleck per poi batterli in una volata che, di fatto, non c’è stata. Questa volta la lode sembra quasi riduttiva. Voto: 10 e lode
Andy e Frank Schleck: come gregari di Gilbert meriterebbero 10 e lode ma, dato che i due corrono per una squadra diversa da quella del belga, risulta inspiegabile la tattica di gara dei due fratelli. Dopo aver iniziato l’azione decisiva sulla côte dei Falconi, non sono stati capaci neppure una volta di fare gioco di squadra, anzi sembrava quasi di veder correre due ciclisti appartenenti a due differenti formazioni. La tattica di attaccare Gilbert sul St. Nicolas, dopo averlo scortato da bravi gregari fino ai piedi della côte, è sembrata una scelta suicida. Infatti su quella che è stata la “salita degli Italiani” lo scatto, invece che farlo i fratelli, l’ha compiuto Gilbert. Voto: 4
Joachim Rodriguez: aveva tutta la squadra a sua disposizione, ha impedito ad atleti del calibro di Kolobnev e Di Luca di poter fare la loro corsa e alla fine è mancato clamorosamente nei punti chiave della corsa. Voto: 3
Roman Kreuziger: l’incidente meccanico che ha bloccato Vinokourov non ha impedito alla formazione kazaka di piazzare nei primi 5 posti un proprio atleta. Lanciato più che mai verso un Giro d’Italia che lo vedrà tra i protagonisti, Roman ha dimostrato di poter vincere un domani anche una grande classica come la Liegi. Voto: 7,5
Enrico Gasparotto: l’unico italiano, insieme a Nibali, ad aver saputo interpretare in maniera egregia una classica così esigente. L’ex campione italiano ha risposto alla perfezione agli ordini di scuderia, collaborando attivamente nella fuga più importante della giornata, e una volta esser stato raggiunto si è messo a totale disposizione di Kreuziger. Voto: 7,5
Vincenzo Nibali: dopo aver disputato un Giro del Trentino in funzione del Giro d’Italia, l’atleta della Liquigas è riuscito a tenere le ruote di un pimpante Kreuziger sulle rampe del St. Nicolas, anticipando quella che potrà essere la sfida sulle strade della corsa rosa. Sicuramente non ancora al top della condizione, dobbiamo ringraziarlo in modo particolare perché il suo piazzamento risulta il migliore della spedizione italiana in queste classiche delle Ardenne. Voto: 7.
Samuel Sanchez, Damiano Cunego: hanno corso entrambi in maniera anonima, solo raramente li si è notati nelle prime dieci posizioni del gruppo. Il campione olimpico è riuscito, a differenza del veronese, ad entrare nei primi dieci ma riteniamo che per entrambi gli obbiettivi fossero ben altri. Voto: 4,5
Alexandre Vinokourov: il campione uscente ha gestito al meglio la squadra (voto: fino sulla decisiva côte dei Falconi dove un incidente meccanico gli ha impedito di essere presente nel momento clou. Quest’ultima partecipazione del kazako alla Liegi si è conclusa in maniera deludente tanto più per un atleta che ha saputo, nel passato, esaltare il pubblico sulle strade della Doyenne. Voto: N.C
Francesco Gandolfi
Foto copertina:
Nel desolante panorama di ciclisti da corse di un giorno risalta la rosa di Philippe Gilbert. Bisogna ammettere, tuttavia, che anche nella Liegi dominata dallo strapotere del belga non si trovano, nei primi posti della classifica, autentici specialisti di classiche ma solamente bravi corridori da corse a tappe. In quest’ultima gara delle Ardenne l’Italia si consola con l’ottavo posto di Nibali, anche se sono lontani i giorni in cui a farla da padroni eravamo proprio noi italiani.
Philippe Gilbert: Cavendish per le volate, Contador per le gare a tappe, Cancellara per cronometro e pavè, Gilbert per tutto il resto. Può essere riassunta così l’attuale situazione del ciclismo internazionale, in cui a dettar legge in tutte le gare che contano sono i ciclisti appena menzionati. Il belga si consacra durante questo inizio di stagione dominatore indiscusso delle classiche dove non sia presente il pavè. Nonostante il fisico possente ha letteralmente spianato un muro, quello di Huy, almeno sulla carta non adatto alle sue caratteristiche e anche nella Doyenne ha risposto con disarmante facilità, sulle côtes dei Falconi e di St. Nicolas, agli allunghi dei fratelli Schleck per poi batterli in una volata che, di fatto, non c’è stata. Questa volta la lode sembra quasi riduttiva. Voto: 10 e lode
Andy e Frank Schleck: come gregari di Gilbert meriterebbero 10 e lode ma, dato che i due corrono per una squadra diversa da quella del belga, risulta inspiegabile la tattica di gara dei due fratelli. Dopo aver iniziato l’azione decisiva sulla côte dei Falconi, non sono stati capaci neppure una volta di fare gioco di squadra, anzi sembrava quasi di veder correre due ciclisti appartenenti a due differenti formazioni. La tattica di attaccare Gilbert sul St. Nicolas, dopo averlo scortato da bravi gregari fino ai piedi della côte, è sembrata una scelta suicida. Infatti su quella che è stata la “salita degli Italiani” lo scatto, invece che farlo i fratelli, l’ha compiuto Gilbert. Voto: 4
Joachim Rodriguez: aveva tutta la squadra a sua disposizione, ha impedito ad atleti del calibro di Kolobnev e Di Luca di poter fare la loro corsa e alla fine è mancato clamorosamente nei punti chiave della corsa. Voto: 3
Roman Kreuziger: l’incidente meccanico che ha bloccato Vinokourov non ha impedito alla formazione kazaka di piazzare nei primi 5 posti un proprio atleta. Lanciato più che mai verso un Giro d’Italia che lo vedrà tra i protagonisti, Roman ha dimostrato di poter vincere un domani anche una grande classica come la Liegi. Voto: 7,5
Enrico Gasparotto: l’unico italiano, insieme a Nibali, ad aver saputo interpretare in maniera egregia una classica così esigente. L’ex campione italiano ha risposto alla perfezione agli ordini di scuderia, collaborando attivamente nella fuga più importante della giornata, e una volta esser stato raggiunto si è messo a totale disposizione di Kreuziger. Voto: 7,5
Vincenzo Nibali: dopo aver disputato un Giro del Trentino in funzione del Giro d’Italia, l’atleta della Liquigas è riuscito a tenere le ruote di un pimpante Kreuziger sulle rampe del St. Nicolas, anticipando quella che potrà essere la sfida sulle strade della corsa rosa. Sicuramente non ancora al top della condizione, dobbiamo ringraziarlo in modo particolare perché il suo piazzamento risulta il migliore della spedizione italiana in queste classiche delle Ardenne. Voto: 7.
Samuel Sanchez, Damiano Cunego: hanno corso entrambi in maniera anonima, solo raramente li si è notati nelle prime dieci posizioni del gruppo. Il campione olimpico è riuscito, a differenza del veronese, ad entrare nei primi dieci ma riteniamo che per entrambi gli obbiettivi fossero ben altri. Voto: 4,5
Alexandre Vinokourov: il campione uscente ha gestito al meglio la squadra (voto: fino sulla decisiva côte dei Falconi dove un incidente meccanico gli ha impedito di essere presente nel momento clou. Quest’ultima partecipazione del kazako alla Liegi si è conclusa in maniera deludente tanto più per un atleta che ha saputo, nel passato, esaltare il pubblico sulle strade della Doyenne. Voto: N.C
Francesco Gandolfi