KREUZIGER BEFFA SELLA, A SCARPONI LA GENERALE
Il ceco e il vicentino, usciti dalla lotta per il successo finale nei giorni scorsi, sono i protagonisti dell’ultima tappa ed è il corridore dell’Astana a imporsi di un soffio in volata a Madonna di Campiglio mentre il marchigiano ben protetto dalla sua Lampre non ha problemi a portare a casa il Giro del Trentino davanti a Machado e Ascani.
Per la prima volta una corsa professionistica tornava a Madonna di Campiglio dopo il Giro del 1999 quando Marco Pantani trionfò consolidando la sua maglia rosa ma il giorno dopo fu escluso dalla corsa per ematocrito alto, evento che di fatto segnò l’inizio della sua fine. La tappa, che prevedeva oltre all’ascesa finale di 13,7 km al 5,4% anche quelle di Ampola, Passo del Ballino e Passo del Duron, è stata caratterizzata dalla fuga di uomini importanti come Sella e Vicioso (Androni), Popovych (Radioshack), Montaguti (AG2R) e soprattutto Kreuziger (Astana), in difficoltà nelle tappe precedenti ma comunque distanziato in classifica generale da Scarponi di soli 3 minuti: per questa ragione la Lampre non ha concesso più di 5′ ai battistrada stando però nel contempo bene attenta a non andarli a riprendere in modo tale che Machado (Radioshack), secondo in classifica generale a 7” dal marchigiano, non potesse prendere abbuoni al traguardo.
La strategia dei blu-fucsia ha funzionato perfettamente e all’inizio della salita finale i fuggitivi, rimasti in tre per i cedimenti di Vicioso e Montaguti, avevano 3′ di margine che si sono progressivamente ridotti sotto la spinta di Marzano e Niemiec che ha fatto male a Garzelli, mai protagonista in questo Giro del Trentino, e a un Nibali che però come verso Fai della Paganella ha dato l’impressione di staccarsi più per scelta in vista della Liegi e del Giro che per una reale difficoltà , finchè il gruppo non si è ridotto a 12 unità con tutti i migliori ad eccezione del croato Miholjevic (Acqua & Sapone) che era 8° a 58” da Scarponi.
A 4 km dalla conclusione Pozzovivo (CSF) ha acceso la battaglia tra i big andandosene in compagnia di Alex Ardila Cano (Colombia es Pasion), cugino del più noto Mauricio, ma Scarponi non ha avuto bisogno di intervenire in prima persona ed è stato riportato sotto da uno straordinario Niemiec, alla ruota del quale sono rimasti anche Kiserlovski (Astana), Duarte (Geox), l’ottimo Ascani (D’Angelo & Antenucci), Rujano (Androni) e un Machado rinunciatario che non ha mai tentato un attacco; in seguito si sono accodati a questo gruppetto anche Morabito (BMC), Voeckler (Europcar) e Francesco Masciarelli (Astana).
Davanti intanto Sella, Popovych e Kreuziger hanno proseguito nella loro azione con il vicentino quasi sempre a scandire in passo: a 500 metri dal traguardo con la salita divenuta ormai un falsopiano al 2% l’ucraino ha tentato la sortita ma è stato ripreso dapprima dallo scalatore dell’Androni e poi dal ceco che ai 300 metri è partito a sua volta e ha resistito al ritorno finale del Salbaneo imponendosi con mezza ruota di vantaggio mentre Popovych ha ceduto chiudendo con 8” di distacco. A 24” è giunto Voeckler, mai così competitivo in passato nelle salite lunghe, davanti a Machado, Scarponi, Ascani, Rujano, Duarte, Pozzovivo, Kiserlovski e Ardila Cano mentre Morabito ha pagato 28” perdendo la 4a posizione in classifica generale a vantaggio di Pozzovivo. 14° e 15° a 33” sono giunti Masciarelli e Niemiec, 16° a 1′01” Rodriguez (Androni) in un gruppetto di cui facevano parte anche Miholjevic, Szmyd (Liquigas) e Tiralongo (Astana), 41° a 3′12” Nibali e 45° a 3′50” Garzelli.
In classifica generale Scarponi, già protagonista in passato al Giro del Trentino senza però mai riuscire a vincerlo, si è imposto con 7” su Machado, 33” su Ascani, 35” su Pozzovivo, 38” su Morabito, 42” su Kiserlovski, 1′12” su Voeckler e 1′18” su Rujano, mentre Montaguti si è aggiudicato la classifica dei traguardi volanti, Kreuziger quella degli scalatori, Pirazzi (CSF) quella dei giovani e l’Astana quella a squadre. L’ultimo appuntamento per preparare un Giro d’Italia ormai alle porte sarà quello del Giro di Romandia lungo un percorso più duro rispetto a quello degli ultimi anni ma l’attenzione ora si sposta all’attesissima Liegi di domenica.
Marco Salonna