DUARTE? NO, PRIMO

aprile 22, 2011
Categoria: News

Dopo una lunga serie di piazzamenti il talentuoso colombiano della Geox conquista il primo successo stagionale aggiudicandosi la tappa regina del Giro del Trentino con arrivo in salita a Fai della Paganella. Il campione mondiale under 23 di Varese ha superato allo sprint Machado e Scarponi che mantiene la maglia fucsia con 7” sul portoghese da difendere nella scalata di Madonna di Campiglio dove si concluderà l’ultima tappa mentre Nibali non forza e perde 1′26”.

Foto copertina: Fabio Duarte taglia vittorioso il traguardo di Fai della Paganella (foto Riccardo Scanferla)

La tappa di 170 km con partenza da Ledro Molina era caratterizzata dalla scalata verso Andalo nella fase iniziale e soprattutto dalla doppia ascesa di Fai della Paganella nel finale, con il primo passaggio in vetta a 33 km dalla conclusione, e non ha visto al via Kloeden (Radioshack) ormai scarico dopo i tanti successi ottenuti fin qui in stagione. La fuga di giornata è stata portata avanti dal toscano Borchi (De Rosa), dal francese Charteau (Europcar), maglia a pois del Tour 2010, e dal polacco Honkisz (CCC-Polsat) che hanno acquisito fino a 6′20” di margine sul gruppo tirato dalla Lampre del leader Scarponi e dalla CSF di Pozzovivo. Sulla prima salita verso Fai della Paganella Honkisz è rimasto solo al comando ma il suo vantaggio sul gruppo, ridotto a una sessantina di unità, è sceso a poco più di 1′ e anche il contrattacco di Pliuschin (Katusha), Pantano (Colombia es Pasion) e Rubiano (D’Angelo & Antenucci) non ha avuto esito, e nella successiva discesa anche Honkisz è stato riassorbito.
Tutto si è dunque deciso negli ultimi 10,7 km di ascesa con una pendenza media del 7,2%. Marzano e Niemec (Lampre) si sono incaricati di fare il forcing e ne hanno fatto le spese tra gli altri Sella (Androni) e Garzelli (Acqua & Sapone) mentre i primi a provarci sono stati Agnoli (Liquigas), autore di tre scatti che sono apparsi però finalizzati più a provare la gamba in vista del Giro d’Italia che a vincere la tappa, e l’immancabile Pirazzi (Androni) che ci ha provato per due volte ma è stato immediatamente ripreso dal gruppo. Ben più serio il tentativo di Rujano (Androni) che è andato in avanscoperta a 7 km dal traguardo guadagnando un centinaio di metri sul gruppo in testa al quale si segnalava un Kreuziger (Astana) al servizio dei compagni Kiserlovski e Masciarelli dopo il ritardo accusato a Bezzecca, mentre Nibali (Liquigas) dopo essere rimasto a lungo nelle ultime posizioni ha perso contatto dando l’impressione di potersi risparmiare in vista della Liegi-Bastogne-Liegi di domenica.
A poco più di 5 km dal traguardo Scarponi (Lampre) ha lanciato il suo attacco e alla sua ruota si è immediatamente portato Duarte (Geox), seguiti da Pozzovivo (CSF) e Kiserlovski (Astana) e successivamente da Machado (Radioshack) e Morabito (BMC) e i 6 si sono riportati rapidamente su Rujano mentre Costa Mendes (CCC-Polsat) ha mancato di poco l’aggancio. Nel gruppetto di testa si sono susseguiti gli scatti e i più brillanti sono apparsi sempre Scarponi e Duarte ma le pendenze meno impegnative degli ultimi 2 km hanno fatto sì che nessuno riuscisse a prendere il largo e nella volata finale Duarte ha avuto la meglio su Machado con Scarponi 3° a 3” davanti a Morabito, Kiserlovski e Pozzovivo. 7° a 8” è giunto un esausto Rujano che sembra comunque sulla strada giusta per tornare quello del 2005, 8° e 9° a 15” Szmyd (Liquigas) e Giampaolo Caruso (Katusha) e 10° a 17” un ancora sorprendente Ascani (D’Angelo & Antenucci). Tra gli altri Masciarelli (Astana) è giunto 15° a 24”, il vincitore di Bezzecca Voeckler (Europcar) 19° a 52”, Nibali 22° a 1′26”, Kreuziger 26° a 1′41”, Sella 36° a 3′51” e Garzelli 42° a 5′57”.
In classifica generale Scarponi mantiene la leadership ma viene avvicinato da Machado distaccato ora di soli 7” con Ascani 3° a 33”, Morabito 4° a 34”, Pozzovivo 5° a 35” e Kiserlovski 6° a 42” mentre Rujano è 10° a 1′18”, Nibali 14° a 1′41” e Duarte 15° a 1′42”. Tutto si deciderà dunque sull’ascesa verso Madonna di Campiglio, dove si torna per la prima volta dopo i fatti del 1999 con l’esclusione dal Giro di Pantani e tutto ciò che ne è seguito. La salita finale, meno impegnativa comunque rispetto a quella di Fai della Paganella, è lunga 13,7 km con una pendenza media del 5,4% e verrà scalata al termine di una tappa che presenta anche le ascese di Ampola, del Passo del Ballino e del Passo del Duron.

Marco Salonna

Commenta la notizia