GILBERT VINCE AL BRABANTE: “LIEGI ARRIVO”
Il belga si aggiudica la Freccia del Brabante. Leukemans cede negli ultimi chilometri e giunge secondo, decisamente staccati Geslin, Hoogerland e Tankink che componevano il gruppo principale. Per gli italiani giornata da dimenticare.
Foto copertina: Gilbert vince facile la Freccia del Brabante
Non lo ha detto a parole, ma il modo in cui ha vinto oggi potrebbe essere tranquillamente tradotto in “Liegi arrivo!”. Stiamo parlando di Gilbert e la corsa è la Freccia del Brabante vinta con estrema superiorità tattica e fisica, e pensare che Philippe, a quaranta chilometri dal traguardo, rischiava di perdere il treno buono per arrivare all’arrivo: nella prima parte di gara ci avevano provato dapprima Marcato, quindi Pasqualon, De Haas, Lequatre e Bellemaker senza fortuna. Ripreso il secondo drappello dal gruppo sono evasi sei corridori: Leukemans, Hoogerland, Geslin, Devenyns, Zingle, Tankink, i quali avevano tutte le carte in regola per andare al traguardo.
Nel gruppo nessuna reazione, così, appena il tempo di rendersi contro della situazione e il belga della Lotto in un battibaleno si è portato a ruota dei sei fuggitivi. Nei due giri successivi la collaborazione dei fuggitivi, ad esclusione di Tankink che aveva Freire rimasto dietro così come Samuel Sanchez, ha di fatto azzerato le possibilità di un recupero del plotone dal quale escono Pineau, Meersman e Van Avermaet.
La corsa si decide poi definitivamente a meno di un giro dal termine, quando Gilbert fa il vuoto portando con se Leukemans. Corsa a due quindi, ma solo sulla carta. Philippe infatti ha una condizione incredibile e il compagno d’avventura non può davvero nulla quando il portacolori della Lotto piazza un attacco dei suoi in dirittura d’arrivo.
A chiudere il podio arriva poi Geslin staccato di un primo, 15” più tardi giungono Hoogerland, Tankin e Devenyns mentre Zingle, ultimo uomo facente parte del drappello, giunge poco dietro.
Gara pazzesca di Gilbert che quindi finisce direttamente nella casella di favorito numero uno per la Liegi: gli avversari sono avvertiti, ma non è detto che basti!
Andrea Mastrangelo