CUNEGO VINCE UN APPENNINO VESTITO A FESTA
Anche al Giro dell’Appennino si è festeggiato il centocinquantenario dell’Unità d’Italia e gli sforzi degli organizzatori sono stati premiati da un ordine d’arrivo di tutto rispetto. A giocarsi la classica ligure sono stati i sette componenti del gruppetto di testa, con i nomi più prestigiosi piazzatisi ai piani alto di un ordine d’arrivo che registra il “regale” successo del “Piccolo Principe” Cunego davanti a Sella.
Foto copertina: l’”abbraccio” di Cunego stringe Genova e stritola tutti gli avversari (foto Bettini)
Con il successo di Damiano Cunego è andato in archivio anche la 72a edizione del Giro dell’Appennino che, per rendere omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia, ha trasferito l’arrivo in Via XX Settembre, il salotto buono di Genova. Lo stesso arrivo dove Visconti indossò la sua prima maglia tricolore della sua carriera.
La vittoria del Piccolo Principe, arrivata alla soglie dei trent’anni, fa il paio con quella conquistata sullo storico traguardo di Piazza Arimondi a Pontedecimo nel 2004, anno magico del veronese.
Con un personaggio del calibro di Cunego, tutto l’andamento della gara è stato condizionato dalla sua presenza. Quindi, tolte le consuete scaramucce iniziali, la corsa si è dipanata nel “duello” tra il portacolori della Lampre e la pattuglia di scalatori della Androni Giocattoli, che hanno saputo tenere testa al corridore su tutte le salite, e sono tante, della corsa ligure, tranne che nell’ultimo chilometro, quando il lunghissimo rettilineo in costante ascesa di Via XX Settembre ha indurito le velleità e i muscoli di Emanuele Sella (Androni), Luis Felipe Laverde Jimenez (Cafè de Columbia), Jackson Rodriguez (Androni), Pasquale Muto (Miche-Guerciotti), Josè Rujano Guillen (Androni) e Alessandro De Marchi (Androni), i componenti del gruppo di testa, arrivati nell’ordine alle spalle del vincitore.
Staccato di poco meno di 2” è giunto Giovanni Visconti: per il campione italiano, uno delle poche stelle di prima grandezza presenti all’Appenino, un buon ottavo posto, primo degli inseguitori.
Una nota a margine, la corsa ligure, sempre alla ricerca di ritrovare i fasti del suo recente passato, ha anche subito l’onta di non veder partire la Liquigas-Cannondale. La squadra di Basso, Nibali e dell’imperiese Salerno, pur avendo a libro paga una trentina di corridori, per le numerose concomitanze in calendario e alcuni infortuni, non è riuscita a mettere insieme almeno 5 ciclisti, numero minimo per poter prendere il via.
Mario Prato