OGNI ANNO IL VINO E’ SEMPRE PIU’ BUONO
Fantastico Alexandre Vinokourov che si aggiudica la terza tappa del Giro dei Paesi Baschi staccando tutti quanti a cinque chilometri dall’arrivo e chiudendo con 13 secondi di vantaggio sul gruppo dei migliori. Per i piazzamenti, invece, Joaquin Rodriguez torna in possesso della maglia di leader della generale. E domani il tappone.
Foto copertina: Vinokourov trionfa sul traguardo di Zuia/Murgia (Cyclinginside.com)
Prendete nota giovani ciclisti pronti a buttarvi nella mischia: se volete scappare prima dell’arrivo ed eludere i velocisti chiedete come si fa ad Alexandre Vinokourov. Il kazako, anima indiscussa della “sua” Astana, va a prendersi uno splendido successo di tappa a Zuia-Murgia dopo aver mandato per aria tutti i piani della vigilia delle squadre dei velocisti (sostanzialmente due: la Rabobank per Freire e la Lampre-ISD per Gavazzi).
“Vino” più invecchia e più non smette di stupire: per lui prima vittoria stagionale, dopo le quattro conquistate nel 2010 che doveva essere l’annata di gran chiusura per il biondo kazako. Invece, ha voluto ritardare il ritiro di dodici mesi e, francamente, ha fatto proprio bene. In questa giornata basca, Alexandre è partito di rimessa ai meno quattro dall’arrivo dopo il tentativo, secondo consecutivo, di Fabio Duarte (Geox-TMC) di scompaginare i piani dei velocisti e per poco non ci era riuscito andandosene su uno strappetto che non era nemmeno Gpm a sei chilometri dall’arrivo mettendo alla frusta tutto il gruppo. La discesa, da buon colombiano, però gli ha tarpato le ali e così il primo a riprenderlo appena la strada è tornata leggermente a spianare è stato proprio Vinokourov che lo ha raggiunto e poi ha tirato dritto perché sapeva che una trenata di quattro chilometri ce l’ha ancora nelle gambe eccome. E così, da venti metri siamo passati a cinquanta, poi tre secondi diventati sei per andare a tredici all’ultimo chilometri. A quel punto i giochi erano fatti e “Oscarito” Freire si è dovuto accontentare del secondo posto davanti al suo compagno di squadra Martens che aveva tirato fin troppo la volata.
Prima di tutto questo, cosa dire? E’ la frazione più lunga della corsa, 180 chilometri da Villatuerta a Zuia-Murgia. Ci sono in programma quattro Gpm e nella prima parte di percorso se ne va una fuga di sei che raggiunge un vantaggio massimo di 3’15”: Tony Martin (HTC) come animatore del tentativo, al quale si sono aggiunti Moinard (BMC), Garate (Rabobank), Pineau (Quick Step), Bellotti (Liquigas), Martinez (Euskaltel-Euskadi) e Niemec (Lampre-ISD). Il gruppo, come prevedibile, ha lasciato poco spazio perché c’erano uomini pericolosi per la classifica (Niemec in particolare) e così hanno dovuto andarsene Pineau, Bellotti e Moinard per la vera fuga di giornata.
La loro sorte è segnata alle pendici dell’ultimo Gpm quando decide di farsi vedere Marco Pinotti insieme a Kohler (BMC). Dopo un paio di chilometri, vengono ripresi e provano l’allungo Van Garderen, Kolobnev e Seeldrayers che vogliono anticipare i velocisti con Rabobank e Lampre-ISD in testa a fare l’andatura per Freire e Gavazzi. La salitella finale, però, è troppo dura per Van Garderen: rimangono in due ma si pestano i piedi visto che Seeldrayers centra in pieno la ruota posteriore di Kolobnev e finisce fuori strada. Il campione nazionale russo si deconcentra e viene ripreso in pochi metri da Duarte. Il resto è già raccontato.
Nella volata finale, il nostro Francesco Gavazzi non va oltre il settimo posto ed, invece, è prezioso il decimo del “purito” Rodriguez che, con questo piazzamento, torna in testa alla generale visto il 19° posto di Kloden.
Domani quarta tappa, quella che potrebbe essere decisiva: 179 km da Amurrio ad Eibar con 7 Gpm di cui due di 1° categoria nella fase finale di corsa con l’ultimo ad un chilometro e mezzo dalla fine. Ed i “big” dovranno scornarsi per forza.
Saverio Melegari