UNA GIORNATA PERFETTA
aprile 6, 2011
Categoria: 3) GIRO DELLE FIANDRE, News
Mai era successo, da quando giudichiamo i corridori di turno nelle grandi classiche, di far ricorso al voto massimo, il 10 con la lode. E’ capitato all’ultimo Fiandre, dove la prestazione di Nuyens ha quasi annichilito le pur ottime prestazioni di Chavanel e Cancellara e quelle, appena meno brillanti, di Gilbert e Ballan.
Foto copertina: Nuyens sul muro di Grammont (www.ispaphoto.com)
Nel Giro delle Fiandre 2011 i big si annullano a vicenda e alla fine a spuntarla è Nick Nuyens, buon corridore da pavè che, grazie ad una condotta di gara perfetta, ha saputo cogliere una occasione (forse) unica. Tra gli italiani, grintosa la prova di Ballan che per un soffio non riesce a fare il bis.
Un ringraziamento speciale alla Rai che, finalmente, ci ha consentito di seguire per più di quattro ore la diretta di una classica meravigliosa.
Nick Nuyens: ha saputo nascondersi per tutta la corsa e, capito il pericolo che poteva scaturire da un allungo di Cancellara negli ultimi tre chilometri, grazie ad una condizione fisica eccellente è riuscito ad accodarsi alla coppia Chavanel-Cancellara formando il terzetto che si è poi giocato la gara allo sprint. In una edizione percorsa a ritmi elevati, è stato in grado di gestirsi al meglio dimostrandosi il più lucido nel finale. Proprio una giornata perfetta! Voto: 10 e lode
Sylvain Chavanel: uscito in ottima condizione dal Tour de La Panne, è partito come co-capitano della Quick Step. Ha provato inizialmente un allungo a circa 90 km dal traguardo per coprire le spalle a Boonen ma raggiunto un discreto margine di vantaggio sul gruppo inseguitore ha avuto l’intelligenza di staccare i compagni di fuga e, da ottimo fondista qual è, provare a giungere al traguardo. Una volta ripreso è stato comunque, nonostante la lunga fuga, protagonista di tutte le principali azioni che si sono succedute fino al traguardo, dove si arrende solo al più fresco Nuyens. Voto: 9
Fabian Cancellara: indiscutibilmente il più forte, almeno fisicamente. Con una azione delle sue si toglie da ruota Boonen e compagnia e in pochi chilometri riprende la testa della corsa. Sembrerebbe la riproposizione di quanto accaduto lo scorso anno ma l’elvetico non capisce che il compagno di fuga, Chavanel, non è disposto a collaborare come Boonen nella passata edizione. Incomprensibile, poi, risulta la perdita netta del vantaggio accumulato di circa un minuto nel chilometro o poco più che precede il Muro di Grammont. Incomprensibile in quanto non dettata da una crisi ma da una precisa scelta tattica dello svizzero che, una volta iniziato lo strappo, imprime un’accelerazione incredibile che risulta quasi indigesta anche per gli immediati inseguitori capeggiati da uno Gilbert tanto determinato quanto stremato.
Intelligente invece la scelta di Cancellara di non rispondere alla sfuriata di Gilbert sul Bosberg, ma di salire del proprio passo e di guidare la successiva rincorsa al belga nel tratto pianeggiante. La volata finale e il suo esito evidenziano ancora una volta che, per vincere, oltre alle gambe occorre usare anche la testa. Voto: 8
Philppe Gilbert: qualcuno spieghi finalmente a questo atleta che con le sparate non si vincono le gare, o meglio non si vincono se un atleta brucia, con queste, tutte le energie che ha in corpo. Come già accaduto alla Liegi e al Mondiale dello scorso anno, il belga con le sue rasoiate stacca tutti di netto, salvo poi arenarsi un paio di chilometri dopo lo scollinamento dello strappo di turno. Così è accaduto anche oggi sull’ultimo muro, il Bosberg. Comunque brillante durante la corsa, ancora una volta non riesce a portare a casa il risultato a causa di una condotta di gara troppo dispendiosa. Voto: 7
Alessandro Ballan: una gara più che dignitosa quella del veneto. Sofferente un po’ sui muri più arcigni, si è preso la briga di far tirare la squadra (BMC: voto 9) nel tentativo, poi riuscito, di riagguantare i fuggitivi Cancellara e Chavanel. Molto lucido nel finale nel saper cogliere un paio di occasioni favorevoli alle sue caratteristiche di finisseur, è stato bravo perché ha creduto nel successo fino alla fine. Voto: 7
Juan Antonio Flecha: ha risposto sempre presente in tutte le fasi critiche della corsa, dimostrandosi uno dei migliori atleti internazionali per quanto riguarda le corse del Nord. Fin troppo generoso in alcune situazioni, si fa scappare l’occasione di seguire Cancellara nel finale. Crediamo che con questa condizione di forma anche l’iberico possa esprimersi al meglio nella Roubaix, una gara sicuramente a lui più congeniale rispetto al Fiandre. Voto: 6+
Tom Boonen: sfidare Cancellara sul pavè, quando davanti si ha un compagno di fuga ancora fresco e con un vantaggio in crescendo sul gruppo di oltre un minuto, equivale ad un suicidio. Sugli ultimi muri riesce a malapena a tenere la ruota dei primi, illudendo, comunque, i suoi tifosi di poter battere gli avversari allo sprint. Si è lasciato tuttavia sfuggire l’allungo decisivo di Cancellara nel finale e, con esso, la possibilità di fare tris nella gara da lui più amata. Ha provato un ultimo disperato tentativo di riaggancio negli ultimi 500 m, ma ormai i giochi erano stati fatti. Voto: 5
Filippo Pozzato: la sua gara avrebbe meritato la sufficienza se non fosse sparito completamente sul Muro di Grammont. Eppure in precedenza aveva dimostrato una condizione più che buona, riuscendo ad essere sempre tra i protagonisti nelle fasi calde della gara, rispondendo, ad esempio, con prontezza all’allungo di Boonen. Speriamo di poterlo ammirare, questa volta tra i primi, domenica prossima nella Parigi-Roubaix. Voto: 4
Thor Hushovd: data la sua eccezionale condizione di forma e la sua innata potenza, lo si credeva uno dei favoriti del Fiandre. Ha accennato solo un allungo in tutta la gara dileguandosi, poi, come Pozzato sugli ultimi muri. La Roubaix sicuramente si addice di più alle sue caratteristiche. Voto: 4
Francesco Gandolfi