VINCE GUARDINI? NO CORIONI
Finale a sorpresa nella seconda tappa della “Coppi&Bartali” con Claudio Corioni che anticipa il favorito Guardini e ottiene la prima vittoria stagionale per se e per l’Acqua&Sapone. La maglia rossa di leader cambia spalle ma non squadra visto che passa da Emanuele Sella a Roberto Ferrari, oggi terzo sul traguardo di Rovigo.
Foto copertina: il successo di Corioni a Rovigo (foto Bettini)
Il fatto di non alzare le braccia al cielo da sei anni, forse, gli ha fatto temere che proprio sul più bello potesse arrivare la beffa. E così ha dovuto dare un’altra pedalata ed un leggero colpo di reni per essere sicuro di essere tornato alla vittoria.
Un ritorno tutt’altro che banale per Claudio Corioni: il bresciano dell’Acqua&Sapone, dopo stagioni passate a girovagare fra Lampre e Liquigas a fare da semplice vagone a questo o quel treno, si è regalato una gioia tutta personale, ed anche alla squadra visto che per i biancorossi è il primo successo stagionale. In realtà, Corioni doveva lavorare per la volata di Danilo Napolitano ma, a 1.500 chilometro dal traguardo, qualcosa è cambiato nella storia di questa seconda tappa del “Coppi&Bartali” nei dintorni di Rovigo con un circuito finale da ripetere due volte per un totale di 194 chilometri.
A dire la verità, se oggi in Veneto Corioni ha vinto un bel ringraziamento lo deve fare al suo compagno di squadra Chtioui che ha dato il là all’azione decisiva creando il buco che ha consentito al vice-velocista dell’Acqua&Sapone di portare a casa la vittoria. Fino ad allora, nel biliardo della planimetria, si era segnalata una fuga con pochissime velleità da parte di Stevenson, Forbord ed Eglin poi ripresi anche dai due De Rosa-Flaminia Maggiore e Borchi. Tutti ripresi ai -15, prima dell’azione dei biancorossi che prima hanno preso cinque metri, poi dieci fino ad arrivare a 5” di margine sul gruppo che non sapeva più cosa fare in quanto tutti aspettavano le mosse di Guardini.
Già, Guardini. La Farnese-Neri ha corso protetta per tutta la tappa anche quando era il momento di mettere il naso avanti e dare qualche trenata messa bene, lasciando così il suo velocista di riferimento in balia degli avversari. Corioni ha seguito la scia di Chtioui fino ai 500 metri finali quando ha rilanciato l’andatura superandolo e producendo lo sforzo maggiore. E della vittoria era fin troppo sicuro visto che ha iniziato a festeggiare ai 75 metri dal traguardo quando il gruppo stava piombando a doppia velocità su di lui, tant’è che quando si è voltato indietro per controllare la situazione ha deciso di ridare un’accelerata per non correre rischi particolari.
Andrea Guardini ha comunque prodotto uno sforzo importante chiudendo al secondo posto, mentre il gradino più basso del podio se l’è aggiudicato Roberto Ferrari (Androni) che, con i quattro secondi di abbuono, ha tolto la maglia dalle spalle di Emanuele Sella che l’aveva conquistata dopo la cronosquadre ed adesso ha proprio 4” di vantaggio su tutto il resto della squadra. Buon quarto posto per l’altro giovane Pelucchi (Geox), poi Modolo (Colnago), Richeze (D’Angelo-Nippo), Forster (Unitedhealtcare), Bouhanni (Fdj), Fumagalli (Miche) e Bileka (Amore&Vita).
Cambio di pettorale dunque per la maglia rossa di leader che rimane ugualmente in casa Androni dopo la strepitosa affermazione nella cronosquadre inaugurale di Riccione, quando la squadra di Savio è riuscita a mettersi alle spalle Lampre-ISD e Francaise des Jeux. Per i velocisti, invece, dopo la volatona lunga di Belletti sempre a Riccione ed il Corioni di oggi le chance in questa “Coppi&Bartali” finiscono praticamente qui.
Domani per la terza tappa, 155 chilometri da Casalecchio di Reno a Gaggio Montano, si inizierà a salire con due Gpm nel finale che produrranno il divario maggiore fra i big oltre ad un percorso ugualmente mosso prima con le salite verso Serramazzoni prima e Montese poi. Sarà interessante capire il ruolo della Liquigas, oramai fuori dai giochi di classifica dopo il pata-trac della cronosquadre, e chi sarà il vero capitano dell’Androni: Sella, Rujano o Serpa? Tutto questo, ovviamente, Diego Ulissi permettendo.
Saverio Melegari
LA FOTOGALLERY DELLE PRIME DUE FRAZIONI
a cura di Giuseppe de Socio