SOFFRE CADEL, MA LA “TIRRENO” E’ SUA!
Epilogo spettacolare della “corsa dei due mari”: Evans, leader prima del via della crono di San Benedetto del Tronto, è costretto sulla difensiva dalla super prova di Robert Gesink che, per almeno dieci minuti, ha creduto nella rimonta e nella vittoria finale. Tappa, fin troppo scontato, che va a Cancellara, ma bravissimo Malori che chiude terzo.
Foto copertina: Evans festeggia sul podio di San Benedetto del Tronto (foto Bettini)
Due corse in una, com’era ampiamente pronosticabile alla vigilia. I più forti cronoman fuori classifica in lotta per la vittoria di tappa, i primi otto della generale a darsi battaglia per la maglia azzurra finale. Fabian Cancellara e Cadel Evans. Lars Boom e Robert Gesink.
Sono questi i vincitori ed i vinti della giornata conclusiva di questa Tirreno-Adriatico che, con l’inserimento della crono finale di 9.3 chilometri sul lungomare di San Benedetto del Tronto, ha regalato emozioni fino all’ultimissima pedalata e non come succedeva nelle precedenti edizioni dove il vincitore della corsa (eccezion fatta per la disfida Garzelli-Scarponi dello scorso anno) si sapeva già alla fine della penultima tappa e lo sprint in Riviera delle Palme era solo una prova generale in vista della Sanremo.
Lunghi rettilinei, poche curve (e quasi tutte ad inizio frazione): questa la planimetria della crono di oggi che regala un bel successo, il primo della stagione dopo la beffa nel prologo del Tour del Qatar, a Fabian Cancellara che vola in 10’33” sul lungomare di San Benedetto. E si prende anche la rivincita proprio su quel prologo: in Asia fu battuto da Lars Boom, in Italia è lui il primo dei “secondi” con 9” di ritardo dall’orologio svizzero. La sorpresa di giornata, però, arriva da uno splendido Adriano Malori (Lampre-ISD) che sfrutta al massimo le sue doti da passista-cronometrista e si va a prendere un prestigioso terzo posto (10’52”). Di fatto, la vittoria di tappa era già decisa intorno alle 14.30 quando partivano quelli delle retrovie della generale.
Quando poi sono entrati in scena i big, tutti quanti si sono armati di calcolatrice e sono partiti i calcoli al primo intermedio. Mezza delusione per Nibali (+14” da Cancellara dopo cinque chilometri), discreto almeno in un primo momento Gesink (+11”). Ma, vista la classifica cortissima dopo sei tappe in linea, il divario seppur minimo fra il capitano della Rabobank, Robert Gesink, e gli altri iniziava a diventare pesante: Basso e Scarponi a metà gara pagavano già 10 secondi, Nibali 7, Cunego era fuori dai giochi, Evans otto. Considerato che alla partenza aveva 15” di ritardo dall’australiano, il trend non lasciava presagire niente di buono per il campione del Mondo di Mendrisio.
Nella seconda parte di crono, quella con il vento leggermente contrario, l’olandesone ha provato a dare fondo a tutte le proprie riserve rimanendo vicino a Cancellara (visto che a chiuso con 11’ netti, a +27 dal campione del mondo contro il tempo) e soprattutto mettendosi alle spalle tutti gli altri: Basso 11’16”, Nibali 11’13”, Scarponi 11’10”. Tutti tranne Cadel Evans che, avvertito del pericolo dall’ammiraglia della BMC, ha capito che negli ultimi quattro chilometri di gara era arrivato il momento di cambiare ritmo. L’australiano riesce a limitare i danni e recuperare ben 4” a Gesink che vogliono dire maglia azzurra e “Tirreno-Adriatico” in pugno. Il capitano della Rabobank va ad occupare la piazza d’onore ad 11” ed il podio viene chiuso da Scarponi, vincitore del 2009, a 15”. Subito dietro Basso, Nibali, Pinotti (bella rimonta del bergamasco), Machado e Damiano Cunego ottavo a 50”.
Una bella prova di forza di Cadel Evans che così può preparare con maggiore tranquillità gli impegni che lo attendono in questa stagione e la dimostrazione che a 34 è tutt’altro che finito. Così le altre maglie. Viola (classifica punti): Michele Scarponi; bianca (miglior giovane): Robert Gesink; verde (classifica Gpm): Davide Malacarne. E ora tutti a Sanremo.
Saverio Melegari