CHIETI, SCARPONI TORNA SUL LUOGO DEL DELITTO

marzo 13, 2011
Categoria: News

Il marchigiano della Lampre bissa il successo della passata stagione nel capoluogo abruzzese scattando a 2 km dal traguardo e precedendo il compagno Cunego e l’ex campione del mondo Evans. Ordine d’arrivo regale con Basso 4°, Di Luca 5° e Gesink 6° che strappa la maglia azzurra a Farrar.

Foto copertina: un determinatissimo Scarponi all’attacco nel finale di Chieti (foto Bettini)

Era la prima frazione veramente impegnativa della Tirreno-Adriatico e non ha deluso le attese. Nel finale è esplosa la battaglia tra i big e la Lampre l’ha fatta da padrone con Michele Scarponi che, grazie anche all’aiuto di un Cunego perfetto nel ruolo di stopper, si è involato sullo strappo finale verso Chieti e ha resistito al ritorno degli inseguitori regolati in volata dal Piccolo Principe con l’australiano Evans (BMC) giunto al 3° posto. Malgrado una giornata non brillante l’olandese Gesink (Rabobank), arrivato 6° a 12”, strappa la maglia azzurra di leader a Farrar (Garmin) grazie al vantaggio accumulato nella cronosquadre d’apertura.
La tappa, ben 240 km da Narni a Chieti con il Valico di Sella di Corno in avvio e soprattutto con gli ultimi 50 km praticamente senza un metro di pianura, è vissuta sulla fuga del francese Cherel (AG2R), dello sloveno Stangelj (Astana) e del tedesco Lang (Omega Pharma), che sono evasi dal gruppo al km 24 e hanno guadagnato un vantaggio massimo di 15′25”. In seguito Lang ha perso contatto per via di una foratura ma ha proseguito nell’azione per far sì che la sua squadra, che aveva in Gilbert l’uomo di punta, non tirasse dietro e, infatti, l’inseguimento del gruppo è stato condotto dalla Lampre di Scarponi e Cunego e dalla Farnese Vini del campione italiano Visconti. Nel frattempo avevano già perso contatto una sessantina di corridori tra cui la maglia azzurra Farrar (Garmin) e quasi tutti i velocisti puri ma anche uomini abbastanza attesi come Paolini (Katusha), Wegmann (Leopard) e Boom (Rabobank)
Proprio Visconti è stato il primo ad accendere la miccia a 16 km dalla conclusione sul duro strappo di Ripa Teatina: alla ruota del siciliano si sono portati dapprima Poels (Vacansoleil) e Clarke (Astana) e subito dopo anche Cunego. In quel momento è apparso chiaro che il veronese correva al servizio di Scarponi, mentre in fondo al gruppo perdevano contatto altri uomini importanti come Oss (Liquigas), Boasson Hagen (Sky) e, piuttosto sorprendentemente, anche Joaquin Rodriguez (Katusha). In cima si è ricompattato un gruppo di una cinquantina di unità e anche il successivo allungo di Nibali (Liquigas) non ha avuto effetti se non quello di far ridurre drasticamente il vantaggio di Cherel, rimasto nel frattempo solo al comando, che veniva ripreso a 10 km dal traguardo.
Sull’ascesa di Torrevecchia Teatina, più pedalabile rispetto alla precedente, ci hanno provato dapprima Gasparotto (Astana) con a ruota l’onnipresente Cunego, Kolobnev (Katusha) e Kiriyenka (Movistar) e poi Madrazo (Movistar) alla cui ruota si sono portati un Andy Schleck (Leopard) mai così brillante in passato a marzo, Machado (Radioshack), Marcato (Vacansoleil) e uno straordinario Hushovd (Garmin) che fa paura in ottica Milano-Sanremo. L’azione più pericolosa è stata portata avanti sul successivo falsopiano in discesa da Cancellara (Leopard) sulla cui ruota si sono portati Visconti e Muravyev (Radioshack) quando mancavano 7 km al traguardo.
I tre, al cui inseguimento si erano portati per un attimo Langeveld (Rabobank) e ancora Hushovd, non sono riusciti però a guadagnare un margine significativo e tutto si è deciso sul terribile strappo finale delle Tricalle, alle porte del centro storico di Chieti. Appena iniziata la salita Scarponi è scattato superando a doppia velocità gli uomini al comando e al suo inseguimento si sono portati Gilbert e Cunego; il belga è rimasto a lungo a pochi metri dal marchigiano ma più avanti si è piantato e il veronese è rimasto da solo in seconda posizione, venendo raggiunto in cima da un Di Luca (Katusha) in grande crescita e subito dopo anche da Basso (Liquigas) ed Evans (BMC), mentre nell’ultimo km in falsopiano Scarponi è riuscito a conservare un leggerissimo margine imponendosi davanti a Cunego ed Evans con Basso 4° a 2” e Di Luca 5° a 6”. Gesink è apparso in difficoltà nel tratto più duro ma ha tenuto bene nel finale terminando 6° a 12” davanti a un buon Nocentini (AG2R) e a Nibali mentre Lovkvist (Sky) e Gilbert hanno chiuso 9° e 10° a 16”. Positiva anche la prova di Visconti che malgrado i ripetuti scatti è stato 11° a 22” mentre tra gli altri Garzelli ha perso 24”, Pinotti (HTC) e Cancellara 39”, Ballan 55”, Andy Schleck 1′06”, Hushovd 1′55” e Pozzato e Freire, rimasti comunque nel gruppo dei migliori fino a 2 km dal traguardo, rispettivamente 3′06” e 3′20”.
In classifica generale Gesink è il nuovo leader con 10” su Evans, 12” su Basso, 15” su Scarponi, 19” su Cunego e Langeveld e 22” su Nibali. Probabilmente l’ex campione del mondo è il favorito alla luce della crono finale di 9 km di San Benedetto del Tronto ma prima ci saranno altre due tappe impegnative, a partire dalla 5a di 240 km da Chieti a Castelraimondo con il Sassotetto a 85 km dal traguardo e diversi strappi nel finale, ultimo dei quali quello di Gagliole quando mancano 6 km. Lampre e Liquigas in primis promettono battaglia.

Marco Salonna

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