A CASA BENNATI SFRECCIA FARRAR
Dopo un finale convulso e pirotecnico, l’aretino dello Leopard si lascia bloccare da Boasson Hagen ed è costretto a lasciare la vittoria che più gli interessava: quella sul traguardo di casa. E così la copertina è tutta per Tyler Farrar che si aggiudica una volata lunghissima mettendosi alle spalle un Petacchi brillante e va a prendersi anche la maglia del primato.
Foto copertina: Farrar “toro” nell’arena di Bennati (foto Bettini)
Non c’è che dire: la Garmin-Cervelo capitalizza al massimo la cronosquadre di Marina di Carrara. Ma, ad essere onesti, bisogna dire che tutto diventa molto più facile quando hai in squadra addirittura il campione del mondo che si mette i panni del gregario, molto probabilmente lo farà anche domani a Perugia, e lancia lo sprint al più giovane ed avvenente compagno di team.
La fusione a freddo fra Garmin e Cervelo porta anche a questo: due possibili contendenti per il successo parziale sono obbligati a farsi le carezze piuttosto che scannarsi e così l’ex velocista principe della Cervelo (Hushovd) tira la volata all’ex velocista Garmin (Farrar) e attualmente più in forma tra i due. E’ anche questo il bello del ciclismo.
Una Tirreno-Adriatico che, come oramai di consuetudine, non tende a banalizzare i finali di tappa e così, dopo 202 chilometri da Carrara ad Indicatore, paesotto alle porte di Arezzo, bastano due stradine di campagna, una piccola rampa di cinquecento metri non di più ed un paio di curve da enduro in discesa per far sì che sia volata, ma non certo tradizionale.
Prima del rush finale ci hanno provato in tre a prendersi un po’ di immagini tv: Aramendia (Euskaltel-Euskadi), Kaisen (Omega Pharma-Lotto) ed il nostro Leonardo Giordani (Farnese-Neri) come coraggiosi di giornata. Un modo per la stessa Omega Pharma di sfogarsi per l’abbandono, al mattino, forzato di Andrè Greipel dopo la caduta nella cronosquadre in attesa che Gilbert possa offrire qualcosa di buono. Il loro vantaggio ha raggiunto un picco massimo di 7’30” ma poi le squadre dei velocisti, fra le quali rientra anche la Rabobank del leader del mattino Boom, hanno iniziato a ricucire fino ad arrivare al ricongiungimento.
Sul secondo Gpm di giornata, quello di Poggio alla Croce, si capisce che ancora Mark Cavendish è ben lontano dalla miglior condizione e si stacca: la parola “staccarsi” insieme a “Poggio” non fanno certo ben sperare al momento l’uomo dell’Isola di Man in vista della Sanremo. Il gruppo, però, dopo lo scollinamento rallenta, la squadra lo aspetta e Mark rientra in gruppo.
Ai -39 prova la sortita solitaria Reynes (Omega Pharma-Lotto) che riesce ad arrivare fino a 38” di vantaggio sul gruppo ma il suo tentativo viene annullato diciassette chilometri più tardi, quando è la Leopard a prendere in mano la situazione perché si arriva alle porte di Arezzo ed un certo Bennati avrebbe particolare piacere ad alzare le braccia al cielo.
Non succede più nulla fino ai meno sette, quando la corsa abbandona la statale per inerpicarsi un po’ in campagna e, sfruttando al meglio la moto Rai, il primo a muoversi è Burghardt (BMC) seguito da vicino da Iglinsky (Astana): i due rimangono in avanscoperta per un chilometro, cioè fino a quando Marcato (Vacansoleil) e Garzelli (Acqua&Sapone) provano ad aprire il gas e scompaginare i piani dei velocisti. Ma, sfortuna loro, la strada favorevole finisce quasi subito e così ci si prepara alla volata.
La Leopard con Cancellara affronta in testa gli ultimi 1500 metri, seguito subito dalla Saxo Bank con Tosatto ed i Garmin per Farrar. I piani si scombinano proprio agli ultimi 800 metri quando il Team Sky prova a sorprendere tutti sparigliando le carte in testa. Hushovd è il più lesto di tutti a prendersi la parte destra della carreggiata, mentre Boasson Hagen frena e si piazza involontariamente davanti a Bennati ai 300 dalla fine tagliandolo fuori per il successo. E’ a quel punto che Farrar esce molto lungo, Oscar Gatto lo affianca ma rimbalza indietro mentre Petacchi trova il varco giusto e rimonta l’americano però, negli ultimi cinquanta metri, non ha quello scatto d’orgoglio che gli può consentire di prendersi la tappa. E così Farrar vince agevolmente, davanti al velocista della Lampre-ISD ed un bravo Haedo (Saxo Bank) al terzo posto. Dietro di loro Renshaw (HTC, Cavendish scomparso e secondo brutto segnale di giornata), Sieberg (Omega Pharma, segno che senza Greipel si può fare lo stesso qualcosa), Van Avermaet (BMC), Lorenzetto (Astana) e Boasson Hagen (Sky).
I dieci secondi d’abbuono cambiano anche le parti alte della classifica perché Farrar, e la Garmin-Cervelo, avevano chiuso con 9” di ritardo dalla Rabobank e così l’americano può prendersi anche la maglia azzurra di leader con due secondi di vantaggio che, salvo sconvolgimenti, dovrebbe riuscire a mantenere anche domani. Dietro di lui, grazie al gioco dei piazzamenti, Leezer supera Boom e si fa capo-banda di tutti gli uomini in arancione con Gesink che rimane lì silenzioso in attesa delle tappe che lo potrebbero portare in testa alla generale.
Domani terza frazione: 189 chilometri da Terranuova Bracciolini a Perugia con finale riservato ai velocisti visto che si arriva nella parte bassa della città ed anche se si andrà verso l’alto, il Gpm è a 25 chilometri dall’arrivo, quindi c’è tutto il tempo. Anche per Cavendish.
Saverio Melegari