HENDERSON VA A… MILLY
Con una volata a tutta il neozelandese della Sky Procycling ha fatto sua la seconda frazione della corsa verso il sole, una tappa caratterizzata ancora una volta da una lunga fuga da lontano. Henderson ha regolato allo sprint l’australiano Harley Goss mentre il capoclassifica De Gendt ha conservato la maglia di leader, nonostante non sia andato a buon fine il tentativo inscenato dal belga all’ultimo chilometro. Ancora vento, ancora cadute ad anche una foratura, che ha colto uno degli uomini più attesi, lo spagnolo Luis Leon Sanchez Gil, a 3 Km dall’arrivo: il vincitore della Parigi-Nizza 2009 è stato, però, graziato dalla giuria, che gli abbuonato il distacco subito.
Foto copertina: Henderson primo ad Amilly (foto Bettini)
Volata di potenza di Greg Henderson ad Amilly. Il neozelandese del Team Sky, già vincitore di una tappa nel 2010, si è aggiudicato la seconda frazione della Parigi-Nizza precedendo allo sprint l’australiano Goss (HTC) e il russo Galimzyanov (Katusha), approfittando forse anche di un campo partenti non così qualificato per quanto riguarda le volate, dal momento che i principali interpreti, da Cavendish a Farrar, da Petacchi a Greipel, saranno impegnati alla Tirreno-Adriatico. Dal canto suo, il belga De Gendt (Vacansoleil) ha confermato la leadership della classifica generale.
Dunque, la tappa si è svolta con un copione molto simile a quello messo in scena ad Houdan, con la fuga partita dopo appena 1,5 km dei tre francesi Bouet (AG2R), Offredo (FDJ) e Gallopin (Cofidis), nipote dell’attuale direttore sportivo della Radioshack. Più avanti Offredo si è rialzato e si è lasciato riprendere dal gruppo mentre prima Gallopin e poi Bouet si sono arresi a 30 km dalla conclusione, dopo aver avuto un vantaggio massimo di 6′15” ed essere stati fermati da un passaggio a livello abbassato, presso il quale sono stati raggiunti dagli inseguitori (anche se poi la giuria li ha fatti ripartire con il medesimo vantaggio accumulato in quel punto).
Riprese le lepri, non si è visto nessun ulteriore tentativo di fuga anche se la Movistar e in seconda battuta la Liquigas e l’Astana (da segnalare un Vinokourov attivissimo e spesso davanti in prima persona) hanno tentato a più riprese di far esplodere il gruppo, approfittando di un vento ancora molto forte. Alla fine la loro azione non ha sortito grandi effetti, a parte la perdita di contatto di una ventina di corridori, tra i quali Fuglsang (Leopard), giunto al traguardo con 1′01” di ritardo.
Ancora gli uomini di Unzue hanno condotto a lungo per lanciare la volata di Rojas ma negli ultimi 2 km è stata l’HTC a prendere il comando delle operazioni e a mantenerlo fino ai 200 metri, andando a riprendere addirittura la maglia gialla De Gendt, che aveva tentato l’azione da finisseur in corrispondenza del triangolo rosso dell’ultimo km. I primi a lanciare la volata sono stati Hunter (Radioshack) e Henderson (Sky) e, mentre il sudafricano si è subito piantato, il neozelandese ha resistito fino al traguardo imponendosi davanti a Goss (HTC), Galimzyanov (Katusha) e Haussler (Garmin), vittima in precedenza di una caduta senza conseguenze come Frank Schleck (Leopard) e Tony Martin (HTC). 5° posto per Sagan (Liquigas) davanti a Romain Feillu (Vacansoleil), Roelandts (Omega Pharma), Rojas (Movistar), Vaitkus (Astana) e Wyss (BMC) mentre il primo degli italiani è stato Agnoli (Liquigas) giunto 12°. Da segnalare la foratura di Luis Leon Sanchez Gil (Rabobank Cycling Team) a 3 Km dall’arrivo (ma il distacco è stato abbuonato dalla giuria) e i ritiri di Martin Velits (HTC), Haedo (Saxo Bank) e Moncoutiè (Cofidis), alle prese con problemi a un ginocchio.
In classifica generale De Gendt resta al comando con 4” su Henderson, 7 su Roy (FDJ), 8 su Goss e Gallopin, 10 su Haussler e Galimzyanov e 14 su tutti i principali favoriti. Alla luce della grande personalità mostrata in corsa è probabile che il belga riesca a conservare la maglia gialla anche nella terza tappa, 202 km da Cosne-Cours-Sur-Loire a Nuits-Saint-Georges con la Côte de Bécoup, 5,1 km al 5,3% di pendenza, da superare a 23 km dal traguardo.
Marco Salonna