SAGAN “STINGE” IL SARDEGNA D’AZZURRO
In una Sardegna atipica, con i classici colori azzurri smorzati dal tempo uggioso, ci ha pensato il giovane corridore della Liquigas a completare l’opera. Nulla da togliere al bellissimo sprint del ragazzo d’oro Sagan, ma avremmo sicuramente gioito di più se davanti gli fossero finiti gli “azzurri”, invece relagati ai gradini più bassi del podio. Il secondo e il terzo posto dell’ex campione del mondo Ballan e di un altro promettente giovane del calibro di Oss, unitamente ad un Di Luca ancora pimpante dopo le prime avvisaglie maiorchine, fanno però ben sperare per il proseguimento della stagione.
Foto copertina: Sagan taglia per primo il traguardo di Porto Cervo (foto Bettini)
Dopo la Calabria, la Toscana e la Liguria, ecco l’approdo in Sardegna dove il movimento ciclistico italiano continua il suo personale Giro d’Italia in luoghi turistici e climaticamente appetibili per riprendere confidenza con la competizione.
E proprio sul lungomare di Laigueglia, dove è arrivato “solo” 11°, era atteso e pronosticato lo slovacco Peter Sagan che è arrivato puntuale invece sul traguardo odierno a Porto Cervo, aggiudicandosi la prima tappa del Giro di Sardegna, la corsa a tappe che grazie al GS Emilia cerca di rivivere i fasti del passato, quando si è disputata quasi ininterrottamente dal 1958 al 1983, per poi ritornare a disputarsi nel ’96,’97, ’09 e ‘10. La corsa a tappe sarda ha rischiato di saltare anche quest’anno, ma il lavoro dietro le quinte degli organizzatori ha permesso che si riuscisse comunque a organizzare le 5 tappe previste.
La prima tappa da Olbia a Porto Cervo, svoltasi in condizioni climatiche non proprio tipicamente “sarde”, si concludeva in leggera salita e su quello strappo finale slovacco della Liquigas ha trovato terreno fertile per le sue ambizioni, riuscendo ad avere la meglio su un ritrovato Alessandro Ballan (BMC) e il compagno Daniel Oss.
La giornata odierna è stata caratterizzata dalla lunga fuga del campione nazionale canadese Will Routley (Team Spidertech Powered by C10) e del russo Arkimedes Arguelyes (Katusha Team), con quest’ultimo rimasto solo al comando dopo lo scollinamento del GPM di San Pantaleo. I due battistrada erano evasi dal gruppo dopo soli 7 chilometri di corsa, raggiungendo un vantaggio massimo di 7′40” al chilometro 57.
Il lavoro in testa al gruppo di Lampre – Isd, Bmc Racing Team, Farnese – Neri e Acqua & Sapone hanno concretizzato il ricongiungimento con Arguelyes, ripreso a soli 9 chilometri dal termine.
Terminato l’inseguimento la vicinanza del traguardo ha scatenato le ambizioni dei molti che hanno provato l’attacco solitario, compreso Stefano Pirazzi, imitato poco dopo da un Danilo Di Luca desideroso di ritrovare il cosiddetto ritmo gara.
Tutta questa frenesia faceva sì che questi attacchi non avessero frutto, selezionando però la testa della corsa e portando un gruppo forte di 25 unità a giocarsi la tappa. Tappa conclusasi con la vittoria di Sagan che prenderà il via oggi, nella seconda frazione, con la maglia di leader della classifica sulle spalle e anche quella della classifica a punti in cascina.
«Dovevamo lavorare per favorire un arrivo in volata e dunque per Guarnieri» afferma Sagan «ma sull’ultima salita il gruppo si è frazionato, complici i continui attacchi, e i velocisti sono rimasti fuori dai giochi. Come Liquigas-Cannondale abbiamo tenuto la testa della corsa prima con Nibali e Capecchi, poi con Oss e il sottoscritto. Avevo studiato l’arrivo al primo passaggio: l’ultima curva, a 150 metri dal traguardo, sarebbe stata decisiva. Volevo prenderla davanti per poi aprire il gas: così è stato ed è arrivata questa bella vittoria».
Per Sagan il successo di oggi è il primo stagionale (oltre che il primo assoluto conseguito in Italia), mentre il bottino in carriera sale a quota sei. «In sella alla bicicletta riesco ad esprimermi al meglio, mi muovo come se fosse parte di me. La vittoria di oggi è il primo passo verso gli appuntamenti più importanti, come la Paris-Nice e le Classiche. Dalla prima gara a Donoratico la condizione sta crescendo e oggi ne ho avuto conferma. Le prossime tappe le vivrò alla giornata, senza stress: l’importante, oltre che la soddisfazione personale, è il bene della squadra».
Ma che tipo di corridore Peter? «Non lo so ancora. Mi trovo a mio agio nelle corse miste, come quella di oggi, e sulle salite brevi. Non ho ancora abbastanza tenuta sulle lunghe salite: sarà un punto sul quale lavorare in futuro, ho tempo per crescere ancora. Non ho ancora disputato un grande giro, dunque non conosco ancora i miei limiti. Rendo bene nelle brevi corse a tappe, ma anche nelle corse in linea: perché non provare a vincere entrambe?».
Oggi, il Giro di Sardegna affronterà la seconda tappa, la più lunga dell’edizione 2011. Saranno 197,5 i chilometri che i corridori dovranno percorrere tra Olbia e l’arrivo in salita al Monte Ortobene (923 metri di altitudine), sopra Nuoro. Si tratterò, dunque, di un appuntamento appetitoso per gli scalatori, anche se l’ascesa finale – che l’anno scorso vide svettare per primo un altro corridore d’origine slava, il ceco Kreuziger – non presente grandissime pendenze. Dopo il via ufficiale il gruppo toccherà Monti, Berchidda e Ozieri dove inizierà una serie di saliscendi che porterà al GPM di Pattada e quindi, dopo pochi chilometri, a quello di Nule. Nel finale si toccherà l’abitato di Bitti e da Orune si entrerà a Nuoro dove inizierà l’ultima ascesa.
Mario Prato