TRIS DI VAN DER POEL AL VELODROMO, UNA CADUTA IMPEDISCE A POGACAR DI GIOCARSI LA ROUBAIX

aprile 13, 2025
Categoria: 4) PARIGI - ROUBAIX, Copertina, News

Come Francesco Moser Van der Poel conquista la “reine” per la terza volta consecutiva approfittando di una caduta di Pogacar, in compagnia del quale era in testa alla corsa, e andando poi ad incrementare il vantaggio sullo sloveno, che paga anche lo sforzo del tentativo di rientro.

Sino ad oggi era opinione comune che l’unica monumento che Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) non potesse vincere fosse la Parigi-Roubaix, per via di un tracciato che non sembrava sorridere alle caratteristiche del fuoriclasse sloveno, che infatti non vi aveva mai preso parte.
Quando l’iridato diede l’annuncio della sua partecipazione all’edizione 2025, però, qualcuno osservò che il capitano della UAE non si presenta alle corse importanti se non per provare a vincerle.
Oggi Pogacar ha dimostrato di poter competere senza problemi per la vittoria di questa monumento che, assieme alla Sanremo, manca al suo palmares, anche se è stato proprio un suo errore in un momento decisivo della corsa a tagliarlo fuori dai giochi. Senza la caduta a 38 chilometri dal traguardo il campione del mondo avrebbe certamente dato il via ai fuochi d’artificio sulle pietre del Carrefour de l’Arbre insieme al suo avversario Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) e forse la corsa si sarebbe decisa nel velodromo, dove comunque l’olandaese avrebbe avuto dalla sua il favore del pronostico.
La caduta di Pogacar è stata certamente un errore del campione del mondo, che è arrivato troppo veloce sulla curva e forse ha anche sbagliato nella frenata andando a ribaltarsi, cosa che poi ha avuto come conseguenza un maggiore tempo per rimettersi in strada.
Nei primi chilometri dell’inseguimento l’iridato sembrava in grado di poter rientrare ma, arrivato a 12 secondi dal suo avversario, ha iniziato pian piano a perdere secondi fino a che, dopo un cambio di bici dovuto probabilmente a una foratura, il distacco è lievitato diventando impossibile da colmare, specialmente nei confronti di un uomo come Van der Poel.
Da lì in poi, Pogacar ha pagato lo sforzo del tentativo di rientro ed è andato in difficoltà anche dal punto di vista nervoso, come confermato anche dall’avvicinamento del terzetto inseguitore che ha ripreso oltre la metà del gap esistente prima della caduta.
Lo stesso cambio di bicicletta testimonia il fatto che il fuoriclasse sloveno avesse tirato un po’ i remi in barca, poichè non è sembrato affatto affrettato, nemmeno per la foga agonistica, segno che aveva ormai archiviato la possibilità di vittoria.
In ogni caso ha disputato una grande gara, portando attacchi da molto lontano come suo solito su un terreno che in teoria non sarebbe il suo.
Se quest’anno la corsa è esplosa già prima della foresta di Arenberg, cosa che non accadeva da anni, il merito è stato proprio dell’attacco di Pogacar, che è andato a frantumare gli avversari. Dopo il settore di Mons-en-Pévèle è rimasto da solo con Van der Poel e purtroppo la caduta ci ha impedito di vedere un duello che sarebbe stato memorabile sul Carrefour de l’Arbre.
Il vincitore è stato, invece perfetto, rispondendo a tutti gli attacchi dello sloveno e provando a sua volta accelerazioni brutali che hanno disintegrato la resistenza degli avversari.
Dopo la foratura di Mads Pedersen (Lidl – Trek), solo Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck) era riuscito ad accordarsi ma, in seguito alle accelerazioni dei due campioni scatenati nel settore di Mons-en-Pévèle, anche il secondo classificato nelle ultimie due edizioni ha dovuto mollare, venendo poi riassorbito e staccato dagli inseguitori.
Nota di merito per Pedersen, non solo per la conquista del podio ma soprattutto perché sembrava in grado di poter competere con i due fenomeni, andando addirittura ad accender per primo le polveri. Fino alla foratura aveva risposto molto bene agli attacchi e comunque, anche nella sfortuna, si è fatto carico di condurre l’inseguimento per lunghi tratti; inoltre nel finale, dopo aver anche provato ad andar via e a recuperare su Pogacar, è andato a conquistare lo sprint valevole per l’ultimo gradino del podio davanti a Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike), oggi un po’ sottotono, e a Florian Vermeersch (UAE Team Emirates – XRG).
Dopo 23 chilometri di corsa si forma una fuga di 8 uomini, che arriveranno ad accumulare un vantaggio di poco superiore ai tre minuti: sono Kim Heiduk (Ineos Grenadiers), Oier Lazkano (Red Bull – Bora – hansgrohe), Markus Hoelgaard (Uno-X Mobility), Jonas Rutsch (Intermarché-Wanty), Max Walker (EF Education-EasyPost), Jasper De Buyst (Lotto Cycling Team), Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team) e Abram Stockman (Unibet Tietema Rockets).
Nei chilometri immediatamente precedenti al primo settore di pavè si registrano numerose cadute, tra le quali vale la pena di segnalare quelle di Van Aert e Philipsen. Mentre il primo rientra agevolmente, il velocista dell’Alpecin si ritrova staccato di un minuto insieme a Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), che accusa anche un problema meccanico nel primo settore di pavè, proprio mentre i suoi compagni erano in testa al gruppo.
L’inseguimento si rivela molto faticoso a causa degli alti ritmi imposti in gruppo dalla Lidl-Trek e solo un successivo rallentamento consente ai due gruppi di riunirsi a 125 Km dalla conclusione.
Nel settore di pavè numero 20, iniziano a muoversi i big: il primo è Pedersen e a quel punto Pogacar a Van der Poel non si fanno pregare e accelerano a loro volta, spezzando il gruppo. Alle spalle dei battistrada, all’ingresso nella foresta di Arenberg, ci sono Van der Poel, Philipsen, Pedersen, Pogačar, Van Aert, Vermeersch, Mathias Vacek (Lidl-Trek), Nils Politt (UAE Team Emirates XRG), Matthew Brennan (Team Visma | Lease a Bike), Kim Heiduk (INEOS Grenadiers), Joshua Tarling (INEOS Grenadiers), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Johan Jacobs (Groupama-FDJ), Clément Russo (Groupama-FDJ), Stefan Bissegger (Decathlon AG2R La Mondiale), Yevgeniy Fedorov (XDS Astana Team), Phil Bauhaus (Bahrain Victorious), Madis Mihkels (EF Education-EasyPost) e Iván García Cortina (Movistar Team) a soli 20 secondi.
Sul più celebre dei trenta settori di pavè i campioni si scatenano e da una girandola di attacchi e contrattacchi esce un quintetto formato da Van der Poel, Pogacar, Pedersen, Bissegger e Philipsen.
I cinque trovano l’accordo e, a quel punto, si capisce che il vincitore sarà uno di loro. Nel settore verso Sars-et-Rosières Pogacar riparte all’attacco e proprio in quel momento Pedersen perde contatto, vittima di una foratura (sorte che toccherà poco dopo anche a Bissenger). Philipsen è molto bravo a rientrare sulla coppia di testa per stringere Pogacar in una morsa formata dal primo e dal secondo classificato delle ultime due edizioni.
Sfumata la possibilità di vittoria Pedersen, organizza l’inseguimento con Van Aert, Brennan, Bissegger, Vermeersch, Rutsch e Hoelgaard.
Sul settore di Mons-en-Pévèle l’accelerazione di Van der Poel prima e di Pogacar poi porta Philipsen a cedere. Inizialmente Van der Poel sembra volerl aspettare il compagno di squadra per mantenere la superiorità numerica, ma ben presto si rende conto che il collega ha finito la benzina e si decide quindi a collaborare con Pogacar.
Nel settore di pavè poosta tra Pont-Thibault ed Ennevelin, a 38 chilometri dall’arrivo, avviene il fattaccio. Pogacar arriva troppo veloce su una curva e va dritto, sbagliando anche la frenata, andando ad arrotarsi sulla ruota anteriore e finendo per terra. L’errore è piuttosto grave perché, anche avendo sbagliato la curva, poteva comunque evitare di finire a terra danneggiando anche il mezzo e andando a perdere molti secondi.
In un primo momento Pogacar sembra in grado di ricucire il gap ma, dopo alcuni chilometri, comincia ad accusare lo sforzo e una successiva foratura lo mette del tutto fuori dai giochi. Van der Poel, invece, prosegue a tutta e neppure una foratura sul Carrefour de l’Arbre può metterlo in difficoltà.
Pogacar conquista comunque uno spettacolare secondo posto e dimostra che può competere per la vittoria anche in questa corsa, mentre un ottimo Pedersen regola il terzetto inseguitore conquistando il podio.
Il prossimo appuntamento con le monumento sarà il 27 aprile con la Liegi – Bastogne – Liegi, che sarà preceduta il giorno di Pasqua dalla “classica della birra”, l’Amstel Gold Race.

Benedetto Ciccarone

Mathieu van der Poel vince la sua terza Parigi-Roubaix (Getty Images)

Mathieu van der Poel vince la sua terza Parigi-Roubaix (Getty Images)

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