VINE BRINDA A CESENA, SHEFFIELD NUOVO LEADER DELLA COPPI E BARTALI
Il maltempo stravolge la classifica della Settimana Coppi e Bartali, con il leader della classifica generale “sprofondato” a quasi 10 minuti dal nuovo padrone della corsa, lo statunitense Magnus Sheffield. Vittoria di tappa per l’australiano Jay Vine
La terza tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali parte, come la seconda, da Riccione e segue un percorso non troppo diverso, dirigendosi subito verso l’entroterra appenninico – dove non mancano i saliscendi, per concludersi a Cesena dopo 142 chilometri. Nei pressi dell’arrivo si trova un circuito di 15 chilometri, da ripetere tre volte, che presenta una salita molto impegnativa verso il borgo di Sorrivoli: 1,3 chilometri all’11% con un tratto finale al 15%, un vero “muro” che in una classica potrebbe fare la selezione decisiva e che verrà affrontato per l’ultima volta a 33 chilometri dal traguardo. A questo punto i corridori scenderanno una prima volta a Cesena, per poi affrontare un’altra salita, lunga ma non impegnativa, diretta al paese di Diolaguardia, 8 chilometri al 3,5%. Solo dopo i successivi 14 chilometri, quasi tutti in discesa, i corridori arriveranno, per la seconda e ultima volta, al traguardo di Cesena dove la tappa si concluderà: la lunga discesa, se le salite non avranno fatto una selezione importante, potrebbero favorire i ricongiungimenti, forse anche un arrivo in volata.
Si parte alle 12.30 con la pioggia, che tormenterà i corridori sino al traguardo, e con l’inglese Paul Double (Team Jayco AlUla), vincitore della tappa di ieri, al comando della classifica generale. Secondo è il giovanissimo talento belga Jarno Widar (Lotto Development Team»Team Jayco AlUla), l’anno scorso vincitore del Giro “Next Gen” (una volta Giro d’Italia per dilettanti), terzo il nostro esperto Diego Ulissi (XDS Astana Team), corridore ormai al tramonto di una buona carriera ma pur sempre tra i favoriti di una corsa non troppo impegnativa come è appunto questa breve gara a tappe. La fuga di giornata parte dopo una decina di chilometri e include tre corridori semisconosciuti, tranne forse l’italiano Alexander Konychev (Team Vorarlberg), figlio del celebre Dmitri Konychev (del quale non ha, almeno sinora, rinverdito i fasti). Dopo un po’ di bagarre il gruppetto di fuggitivi aumenta a quattro unità, mentre il loro vantaggio cresce progressivamente sino a raggiungere i tre minuti. La situazione resta tranquilla sino all’ingresso nel circuito di Sorrivoli, quando il percorso si fa più duro e il vantaggio si dimezza. Nel corso del primo giro poco cambia: uno dei quattro, il francese Alex Baudin (EF Education – EasyPost), cede sulla salita e viene riassorbito dal gruppo, che intanto riduce il distacco a circa un minuto. Il secondo passaggio sul “muro” di Sorrivoli vede transitare in solitaria l’olandese Pascal Eenkhoorn (Soudal Quick-Step), seguito a mezzo minuto dai rimanenti due compagni di fuga, prima lo spagnolo Marcel Camprubí (Q36.5 Pro Cycling Team) e poi Konychev, in difficoltà sulle ultime rampe della salita. Il gruppo passa a un minuto e riassorbe ben presto Konychev; nel corso del terzo giro, almeno sino all’inizio del “muro”, la situazione non cambia. La terza salita a Sorrivoli, tuttavia, si rivela fatale ai due superstiti della fuga, che vengono ripresi ben prima di arrivare in cima. Di conseguenza il gruppo, o meglio quei trenta di corridori che hanno tenuto duro senza farsi scoraggiare dalla pioggia, dal freddo e dalle salite, transita compatto in cima, con lo sprint che viene vinto da uno degli uomini di punta della UAE Team Emirates – XRG, l’australiano Jay Vine. Sulla successiva salita di Diolaguardia Vine insiste nel forcing e riesce ad avvantaggiarsi in compagnia del belga Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step); si viene a sapere che nel gruppo, che continua ad assottigliarsi, non è presente il leader della classifica, ma non è chiaro chi sia destinato a prenderne il posto. La coppia di testa percorre la salita a buona andatura, ma in prossimità della cima Vansevenant cede e viene riassorbito dal gruppo; Vine passa quindi da solo e transita con una quindicina di secondi di vantaggio, che poi mantiene nel corso della lunga discesa successiva. Il gruppo, ormai ridotto a una quindicina di corridori, decide di non correre troppi rischi sull’asfalto scivoloso e così Vine, nonostante sia a sua volta molto prudente, può avvantaggiarsi ulteriormente, finendo per vincere con tutta tranquillità e con 25 secondi di vantaggio sugli inseguitori, regolati in volata dall’americano Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers) davanti al nostro Simone Velasco (XDS Astana Team). Per riuscire a stilare l’ordine di arrivo e la nuova classifica generale bisogna aspettare ben due ore: il maltempo, oltre ad aver condizionato lo svolgimento della tappa, poco movimentata, sembra aver confuso le idee anche a giudici e cronometristi. Alla fine si scopre che proprio Sheffield diventa il nuovo leader della classifica, dal momento che Ulissi è arrivato a ridosso del gruppo dei primi, ma staccato di 18 secondi, e Widar è sprofondato, in compagnia di Double, a oltre 10 minuti. Ben 20 corridori finiscono fuori tempo massimo – tra questi Baudin – e un’altra dozzina è costretta al ritiro, a riprova delle condizioni davvero difficili in cui si è corso oggi. Domani altra tappa difficile, con arrivo e partenza nel paese di Brisighella, ai piedi dell’Appennino, e molte salite lungo il percorso: la classifica generale cortissima con i primi 13 racchiusi in 20 secondi e con gli abbuoni che valgono 10, 6 e 4 secondi ai primi tre piazzati, potrebbe cambiare nuovamente.
Andrea Carta

Jay Vine vince a Cesena (foto Dario Belingheri/Getty Images)