SCARONI SIGNORE DELLE ALPI MARITTIME, ULTIMA TAPPA A GODON

febbraio 23, 2025
Categoria: News

Christian Scaroni vince la sua prima corsa a tappe della sua carriera, il francese Godon porta a casa il successo nella seconda e conclusiva frazione

Si è conclusa oggi con la seconda tappa la breve corsa denominata “Tour des Alpes-Maritimes”, che si svolge interamente nell’entroterra della Costa Azzurra, su quelle che i francesi chiamano “Alpi marittime”, area ricca di boschi e di salite, anche se non troppo impegnative. Questa corsa, così come la Classic Var che l’ha preceduta venerdì, è, infatti, un ottimo banco di prova per gli scalatori, fra i quali, nell’edizione di quest’anno, spiccano i colombiani Richard Carapaz (EF Education – EasyPost), sinora al di sotto delle attese, e Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious), come pure il francese Lenny Martinez (anche lui in forza alla Bahrain – Victorious). Ma la grande sorpresa è stata l’italiano Christian Scaroni (XDS Astana Team), che ha vinto venerdì la Classic Var e si è ripetuto nella prima tappa di questo “Tour” bruciando allo sprint Buitrago e così conquistando la vetta della classifica. La tappa di oggi, simile a quella di ieri per i molti GPM che si trovano lungo il percorso, parte da Villefranche-sur-Mer, importante località marittima nei pressi di Nizza, e dopo un giro di 132 Km termina a Vence, paese non lontano dalla sede di partenza ma situato in collina a circa 300 metri di quota. Il primo GPM arriva subito perchè dalla costa il percorso risale il Col d’Èze (7 chilometri al 5%), la cui cima è situata a poco più di 8 chilometri dalla partenza; seguirà il Col de Châteauneuf, già affrontato ieri (7 chilometri al 6%) dopo 49 chilometri, quindi la salita di Carros (5 chilometri al 5%) dopo 80 chilometri e infine la Montée de la Sine (3,6 chilometri al 5%), la cui cima si trova a soli 3 chilometri dal traguardo e dove probabilmente si deciderà la corsa.
Si parte poco prima delle 14. Il tempo è nuvoloso ma, a differenza di ieri, non piove e la temperatura è più elevata, circa 15 gradi. La salita inizia subito e così pure la bagarre. Per un po’ si mette in evidenza l’ecuadoregno Jefferson Alexander Cepeda (EF Education – EasyPost), compagno di squadra di Carapaz, ma il suo tentativo si esaurisce rapidamente. La salita comunque fa un po’ di selezione e dopo lo scollinamento il gruppo si fraziona in diversi tronconi, col più avanzato composto da una quindicina di corridori. Tra questi ultimi i nomi di spicco sono quelli del nostro Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale Team), già in evidenza ieri, e del forte sudafricano Louis Meintjes (Intermarché – Wanty), che vanta diversi piazzamenti nei primi dieci al Tour de France, oltre a una tappa della Vuelta e un Giro dell’Appennino. Ben presto i quindici corridori iniziano a prendere un certo vantaggio, mentre dietro il gruppo si ricompatta. All’inizio della salita derl Col de Châteauneuf la fuga ha termine e inizia una nuova bagarre; a un certo punto si muovono in coppia i due colombiani, Carapaz e Buitrago, ma la convinzione è poca e alla fine è un’altra coppia a prendere il largo, il francese Louis Barré (Intermarché – Wanty) e l’australiano Harry Sweeny, compagno di squadra di Carapaz e tra i più attivi ieri (ed è proprio quest’ultimo a transitare per primo sul Col de Châteauneuf). Il vantaggio della coppia si dilata nella discesa successiva, arrivando a toccare i due minuti; nulla cambia nella successiva ascesa, dove transita per primo ancora Sweeny. Tra l’altro questo piccolo successo lo porta al comando della classifica degli scalatori, in compagnia del belga Kenny Molly (Van Rysel Roubaix). Lentamente ma inesorabilmente il gruppo dei migliori, composto da circa una trentina di corridori, inizia ad avvicinarsi ai fuggitivi, che vengono infine ripresi sulle prime rampe dell’ultimo GPM, a poco più di 5 chilometri dall’arrivo. Nel gruppo di nuovo compatto, ma molto allungato, si scatena l’ennesima bagarre ed è a questo punto che Buitrago tenta l’allungo decisivo, venendo però stoppato da un ottimo Scaroni e, poco dopo, anche da Carapaz e dal belga Jarno Widar (Lotto Development Team). Nessuno dei quattro sembra in grado di staccare gli altri e il resto del gruppo rinviene ben presto su di loro. A 500 metri dallo scollinamento Buitrago ci prova di nuovo, stavolta con più decisione, e nuovamente Scaroni è pronto a portarsi sulla sua ruota. Nessuno li segue; i due passano in cima al GPM e continuano la loro azione portando il vantaggio a una quindicina di secondi. Ma Buitrago, che ha ormai capito di non poter staccare l’italiano, non collabora più di tanto e alla fine anche Scaroni rallenta: a soli 300 metri dal traguardo i due sono raggiunti e superati dal resto del gruppo, dove lo sprint è stato già lanciato. Vince il francese Dorian Godon (Decathlon AG2R La Mondiale Team), buon gregario che in carriera ha vinto anche un Giro del Veneto. Secondo è il giovane inglese Joseph Blackmore (Israel – Premier Tech), terzo il nostro Nicola Conci (XDS Astana Team). Scaroni, che probabilmente avrebbe potuto vincere anche oggi, porta comunque a casa la classifica generale di questa breve corsa a tappe, non tra le più prestigiose ma comunque ricca di salite. Di Scaroni ha convinto soprattutto l’autorevolezza con cui è riuscito sempre a controllare la corsa, rimanendo costantemente nelle prime posizioni, rispondendo agli attacchi quando necessario e dimostrando ottime doti da finisseur. Tutte qualità che nel ciclismo italiano di oggi, purtroppo, si vedono di rado. Forse non sarà Scaroni – già 27enne – l’uomo nuovo del nostro ciclismo, ma di certo gli darà una boccata d’ossigeno in un momento in cui ce n’è un gran bisogno, forse come mai prima nella storia di questo sport.

Andrea Carta

Il francese Godon vince lultima tappa della breve corsa transalpina (Getty Images)

Il francese Godon vince l'ultima tappa della breve corsa transalpina (Getty Images)

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