PIETROPOLLI, TUTTO IN UN CHILOMETRO
Ha costruito la vittoria in un solo chilometro, l’ultimo, dopo che parevano per lui sfumate tutte le possibilità di vittoria. Dopo una gara interpretata assieme ai migliori del gruppo, a sette dalla meta si era visto scappare sotto il naso altrettanti corridori e per lui pare finita. Invece, la strada aveva messo al suo fianco due uomini, Amorison e Baliani, che gli hanno consentito di rientrare sugli uomini di testa a mille metri dalla fine. Risparmiate le energie nelle operazioni di rientro, è così riuscito ad intrufolarsi tra i “giochi di volata”, ad avere la meglio su chi lo aveva precedentemente staccato e a scrivere il proprio nome e cognome sull’albo d’oro del Trofeo Laigueglia: Daniele Pietropolli.
Foto copertina: Pietropolli primo a Laigueglia (foto Bettini)
Prova di forza di Daniele Pietropolli in un’avvincente edizione del Trofeo Laigueglia, che ha visto darsi battaglia tutti i big del nostro ciclismo. Dopo essere sempre rimasto nel vivo della corsa in precedenza, il veronese della Lampre-ISD sembrava tagliato fuori dai giochi per il successo, quando nel finale altri 7 corridori si sono avvantaggiati, ma è rientrato a 1 Km dall’arrivo e ha avuto la forza di sprintare battendo Simone Ponzi (Liquigas) e lo spagnolo Angel Vicioso (Androni) e conquistando il terzo successo stagionale dopo una tappa e la classifica generale del Challenge Calabria.
Al via di quella che, fino a qualche anno fa, era la tradizionale corsa di apertura del calendario italiano si sono presentate 20 squadre per un totale di 159 partenti. Tra questi spiccavano la presenza di Basso e dello slovacco Sagan (Liquigas), di Di Luca (Katusha), di Cunego, Gavazzi, Petacchi e Pietropolli (Lampre), di Pozzovivo (Colnago-CSF), del basco Vila (De Rosa), del tedesco Schumacher (Miche), del campione del mondo di Varese Ballan (BMC) e del vincitore delle edizioni 2009 e 2010 della corsa ligure Ginanni (Androni) insieme ai compagni Sella, Serpa e Rujano, rientrato quest’anno alla corte di Giovanni Savio. Il percorso di 183,8 km prevedeva in avvio il Passo del Balestrino e nella parte centrale le ascese quelle del Passo del Ginestro, di San Damiano (novità di questa edizione) e di Cima Paravenna prima degli ultimi 31 km in discesa e pianura. In particolare le ultime due salite presentavano tratti con pendenze superiori al 10%.
Dopo appena 7 km è nata la fuga che ha caratterizzato la corsa con i nostri Fioretti (Ora Hotels), Borchi (De Rosa), e Caddeo (Colnago), il francese Goddaert (AG2R), il russo Brutt (Katusha) e il colombiano Sarmiento (Acqua & Sapone) che hanno accumulato un vantaggio massimo di 6 minuti. Sul Ginestro Brutt e Sarmiento hanno staccato gli altri ma sul San Damiano anche loro hanno dovuto arrendersi al ritorno del gruppo, guidato a forte andatura dalla Liquigas.
Lungo l’ascesa di Cima di Paravenna un Ivan Basso apparso già in ottima condizione ha fatto il diavolo a quattro con i soli Cunego (Lampre), Baliani (D’Angelo & Antenucci), Taborre (Acqua & Sapone) e Serpa (Androni) in grado di rimanergli a ruota. Immediatamente dopo lo scollinamento sono rientrati anche Gavazzi e Pietropolli (Lampre), Di Luca (Katusha), Sella (Androni) e Ballan (BMC) ma i 10 corridori non hanno trovato l’accordo e sono stati raggiunti da altri 24 atleti a 10 km dall’arrivo.
Proprio il campione del mondo di Varese ha dato il via all’azione decisiva partendo quando mancavano 7 km; sul veneto si sono portati inizialmente Ponzi e un sempre attivissimo Basso (Liquigas), lo spagnolo Vicioso (Androni), Taborre e Ciavatta (Acqua & Sapone) e un bravissimo Brutt, malgrado le energie spese nella lunga fuga; a poco più di 1 km dalla conclusione anche il belga Amorison (Landbouwkrediet), Baliani e Pietropolli sono riusciti a chiudere il gap mentre tutti gli altri sono rimasti fuori dai giochi. Basso ha tirato la volata a Ponzi che è partito ai 200 metri ma è stato superato nel finale da Pietropolli che ha vinto con circa mezza bici di vantaggio sul bresciano mentre Vicioso, sulla carta il più veloce, ha dovuto accontentarsi della terza piazza. 4° è giunto Taborre davanti a Brutt, Baliani, Ballan, Amorison, Ciavatta e Basso hanno concluso nell’ordine mentre Sagan ha vinto la volata del gruppo davanti a Gavazzi.
Bilancio alla fine positivo per quasi tutti i big italiani che da Basso a Cunego, da Ballan a Di Luca, da Sella a Gavazzi, sono stati grandi protagonisti; unico a mancare all’appello è stato Ginanni che è ancora lontano dalla forma migliore e ha presto abbandonato la corsa. Il prossimo appuntamento del calendario italiano sarà il Giro di Sardegna, in programma dal 22 al 26 febbraio.
Marco Salonna