REPLAY BOS, TABU’ BENNATI

febbraio 18, 2011
Categoria: News

Dopo il successo nella frazione di apertura l’olandese si ripete vincendo la tappa più lunga del Tour dell’Oman. Concede il bis anche Bennati che coglie l’ennesimo secondo posto della stagione. Chiude il podio Goss che mantiene la maglia di leader. Oggi il primo dei due momenti chiave della corsa, l’arrivo in salita allo Jabal al Akhdhar.

Foto copertina: sotto l’arco gonfiabile di Sur… si sgonfiano ancora le possibilità di vittoria di Bennati (Lloyd Images/ Muscat Municipality)

Nella tappa più lunga del Tour dell’Oman 2011, 208 chilometri attorno alla cittadina di Sur, si sono ripetuti sia l’olandese Bos che l’italiano Bennati. Di sicuro il più contento deve essere il primo, che bissa il successo della prima tappa, visto che per l’italiano, di questi tempi, ripetersi vuol dire fermarsi sempre ad un passo dalla vittoria. Per l’aretino, infatti, i secondi posti conquistati in questi dieci giorni tra Oman e Qatar si fatica a contarli sulle dita di una mano. Non male, verrebbe da dire, se solo fosse riuscito a condire questi ottimi piazzamenti con almeno una vittoria.
Alle spalle del corridore italiano è giunto Goss, vincitore ieri e leader della generale dopo aver scalzato proprio Theo Bos. In generale l’australiano vanta appena un paio di secondi, udite udite, su Daniele Bennati che a sua volta può contare una manciata di secondi su Boasson Hagen.
Sempre ben piazzati Oscar Gatto, sesto, e Chicchi, giunto decimo dietro a Cavendish.
Per questi nomi si è trattato dell’ultimo giorno di permanenza nei piani alti della classifica, che oggi sarà inevitabilmente ribaltata dalla frazione più dura, quella che proporrà l’arrivo in salita allo Jabal al Akhdhar. L’ascesa finale, unica difficoltà di giornata, è breve ma molto ripida, con una pendenza media del 10,3% nei seimila metri finali. Per chi sarà uscito a testa alta da questa giornata le fatiche non saranno ancora concluse poichè, ventiquattrore più tardi, le sorti della seconda edizione della corsa mediorientale saranno decise dalla non meno facile cronometro di Al Jissah.

Andrea Mastrangelo

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