GIRO DI LOMBARDIA 2024 – LE PAGELLE

ottobre 15, 2024
Categoria: Approfondimenti, Copertina

Le pagelle del Giro di Lombardia disputato sabato scorso

TADEJ POGACAR. Il fenomeno del ciclismo mondiale non delude le aspettative e con un’altra dimostrazione di forza, che inizia precisamente sulla Colma di Sormano a circa 50 km dalla conclusione, vince il suo quarto Giro di Lombardia consecutivo collezionando record su record. Le 25 vittorie in un anno che comprendono anche i trionfi del Giro e del Tour, oltre all’alloro Mondiale di Zurigo, dicono tutto sulla superiorità dello sloveno. Il 2025, visto l’andazzo, sarà un’altra annata di conferme e di nuovi record da abbattere. VOTO: 9.5

REMCO EVENEPOEL. Questa volta è Evenepoel il primo dei battuti, anche se il suo ritardo all’arrivo di quasi 4 minuti nei confronti di Pogacar è il più alto delle classiche monumento 2024 tra il primo ed il secondo. La pretattica della vigilia paga fino ad un certo punto ma il belga chiude una stagione comunque ottimo. VOTO: 8

GIULIO CICCONE. Un podio in una classica monumento è comunque un podio e, nonostante un anno deludente, Ciccone ottiene proprio all’ultima apparizione stagionale uno dei risultati migliori del suo 2024, che ricorderemo principalmente per la caduta alla Vuelta, causata da un capriolo, e per i guai fisici patiti in primavera, causa della mancata partecipazione al Giro d’Italia. VOTO: 7

PAVEL SIVAKOV. Il ciclista francese è sempre nel vivo dell’azione, anche con compiti di gregariato, e prima dell’attacco di Pogacar è uno dei più attivi in testa al gruppo principale. Nonostante gli sforzi chiude con un onorevole sesto posto. VOTO: 7

LENNERT VAN EETVELT. Il forfait di Maxim Van Gils fa ricadere sul giovane belga l’onere di fare la corsa per la Lotto Soudal. Nonostante sia fermo dal 29 agosto, quando si ritirò dopo l’undicesima tappa della Vuelta, Van Eetvelt conduce una corsa intelligente e nei chilometri conclusivi resta a lungo a bagnomaria – insieme a Mas e Sivakov – tra Pogacar ed il secondo gruppo inseguitore. Alla fine chiuderà in settima posizione. VOTO: 7

NEILSON POWLESS. Buona prova del ciclista statunitense che dopo la vittoria al Gran Piemonte si candidava concretamente a capitano del Team EF Education EasyPost. Chiude in ottava posizione dimostrando di avere una buona gamba. VOTO: 7

XANDRO MEURISSE. E’ uno dei ciclisti che prova ad animare la corsa già dai primi chilometri, andando in fuga insieme ad una ventina di altri attaccanti. Chiude in decima posizione raccogliendo personalmente uno dei risultati più prestigiosi in una corsa monumento. VOTO: 7

ION IZAGIRRE. Pur essendo lontano dai fasti di un tempo, lo spagnolo della Cofidis chiude in quarta posizione ricalcando per sommi capi la stagione di Ciccone. VOTO: 6.5

ENRIC MAS. Chiude al quinto posto in una stagione da “vorrei ma non posso”: per lo spagnolo non si contano top five e top ten, ma la vittoria gli manca dal Giro dell’Emilia 2022. VOTO: 6.5

DAVID GAUDU. Il ciclista francese offre una prestazione al di sotto delle sue possibilità e termina in nona posizione con più rimpianti che soddisfazioni, alla luce di una stazione non proprio esaltante. VOTO: 6.5

TOMS SKUJINS. Giro di Lombardia sostanzialmente anonimo da parte del ciclista lettone, che si era fatto vedere ai Mondiali di Zurigo quando chiuse in quarta posizione. Dopo aver resistito con le unghie e con i denti sulla prima parte della Colma di Solmano, cede di schianto sotto i colpi di Pogacar. VOTO: 5.5

ANTONIO TIBERI. La tattica della Bahrain Victorious di mandare subito in avanscoperta uno dei capitani non produce gli effetti sperati, visto che il laziale è uno dei primi a rialzarsi nel gruppo dei fuggitivi. VOTO: 5

SIMON YATES. Corroborato da un buon Giro dell’Emilia, quando chiuse in quinta posizione, è il capitano della Jayco AlUla ma al termine del Giro di Lombardia sono numerose le chiamate alla redazione di “Chi l’ha visto?” VOTO: 4.5

MICHAEL WOODS. Stesso discorso di Simon Yates. La buona prova al Giro dell’Emilia, dove ha chiuso al quarto posto, non viene confermata al Giro di Lombardia, dove addirittura si ritira durante la corsa. VOTO: 4

Antonio Scarfone

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