CRO RACE 2024: KRISTOFF È NUOVAMENTE IL PIÙ VELOCE
Nonostante l’accorciamento per problemi viari, la quinta tappa non ha perso le sue caratteristiche di tappa adatta alle ruote veloci. La vittoria è, infatti, andata ad Alexander Kristoff che si è imposto su Oded Kogut, Giovanni Lonardi e il resto del plotone. In classifica Brandon McNulty è ancora leader inseguito da Tobias Lund Andresen, che grazie agli abbuoni raccolti per strada ha ridotto il suo ritardo.
La quinta tappa doveva essere la più lunga tra le sei in programma. Giove Pluvio però ci ha messo lo zampino, costringendo gli organizzatori a prendere provvedimenti. Alcune strade allagate nella prima parte di percorso hanno fatto si che la partenza venisse spostata da Ozalj a Bosiljevo portando il chilometraggio da 167 ad un centinaio di chilometri senza snaturare le caratteristiche della frazione, dedicata alle ruote veloci.
La vittoria è così andata a colui che già si era imposto nella prima frazione, ovvero Alexander Kristoff. L’esperto norvegese della Uno-X Mobility si è imposto su Oded Kogut (Israel – Premier Tech) e Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa), saliti con il norvegese sul podio di giornata. Interessante quarta posizione per Tobias Lund Andresen (Team dsm-firmenich PostNL, capace di raggranellare strada facendo 8″ di abbuono utilissimi in chiave classifica generale. A seguire completano la TopTen Ben Turner (INEOS Grenadiers), Tord Gudmestad (Uno-X Mobility), Mirco Maestri (Team Polti Kometa), Sam Welsford (Red Bull – BORA – hansgrohe), Campbell Stewart (Team Jayco AlUla) e Alberto Bruttomesso (Bahrain – Victorious).
Nonostante il danese cominci ad insediarne la leadership, lo statunitense Brandon McNulty (UAE Team Emirates) a una tappa al termine continua a guidare la classifica con 14″ sul rivale e 28″ sull’italiano Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious).
Oggi sarà il giorno decisivo anche se la Sveta Nedelja – Zagabria di 157.5 Km non presenta difficoltà altimetriche. La classifica generale potrebbe essere quindi decisa dagli abbuoni distribuiti lungo il percorso più che da quelli sul traguardo, che – salvo sorprese – saranno appannaggio dei velocisti.
Mario Prato