CRO RACE 2024: LUND ANDRESEN SU ZAMBANINI NELLA QUARTA TAPPA, MCNULTY ANCORA LEADER
Successo del danese Tobias Lund Andresen che sullo strappo finale in pavé ha avuto la meglio su Edoardo Zambanini. Terza posizione per il norvegese Odd Christian Eiking, staccato di 3″. L’americano Brandon McNulty resta in testa alla classifica generale con 25 secondi di vantaggio su Andresen e 31 secondi su Zambanini, che è salito al terzo posto
Si è svolta ieri la quarta tappa della CRO Race. I ciclisti impegnati nella breve corsa a tappe che si concluderà domani si sono dati battaglia lungo i 160,5 Km della Veglia – Albona.
Fin dalle prime battute si è capito che la giornata sarebbe stata battagliata e impegnativa, oltretutto anche il meteo non prometteva nulla di buono. Nei primi 30 km si sono susseguiti attacchi e contrattacchi che non hanno avuto fortuna, ma che hanno comunque tenuta alte la tensione e la velocità in gruppo.
Meglio è andata a Hugo Aznar (Equipo Kern Pharma), Andreas Leknessund (Uno-X Mobility), Tim Marsmann (Metec – SOLARWATT p/b Mantel), Ryan Mullen (Red Bull-Bora-hansgrohe) e Robert Stannard (Bahrain-Victorious), che sono riusciti ad involarsi e a raggiungere anche un vantaggio di 4′. Il tutto finchè la UAE Team Emirates non ha deciso che era meglio tenere d’occhio i fuggitivi. La salita verso il Gpm di Poklon risulta troppo impegnativa per Marsmann e Mullen che si staccano dai battistrada, rimasti così in tre.
La stessa salita alimenta le velleità del gruppo inseguitore che, pur riducendosi nel numero dei componenti, a seguito del lavoro dell’Equipo Kern Pharma riduce drasticamente il vantaggio dei fuggitivi. Dopo lo scollinamento, con il vantaggio dei tre davanti ridotto drasticamente, c’è stata la caduta di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), capace di tenere le ruote dei migliori anche sull’impegnativo Gpm, ma poi costretto al ritiro. Il vantaggio dei battistrada ormai ridotti ai soli Leknessund e Stannard è di una ventina di secondi e il loro destino sembra ormai segnato
Ai meno 23 la loro avventura finisce e l’ingresso nel circuito finale fa iniziare le grandi manovre finalizzate alla vittoria finale. Il primo passaggio sullo strappo che porterà dopo 11 km al traguardo vede l’allungo di Alexander Hajek (RedBull-Bora-hansgrohe). Si rivela un attacco senza fortuna, ma che sembra dare le mosse a coloro che ambiscono ad anticipare un arrivo di gruppo. La situazione rimane così per circa tutto l’ultimo giro, anche perchè è l’erta finale a essere considerata il terreno ideale per l’attacco decisivo. L’attacco viene portato dal leader della classifica Brandon McNulty (UAE Team Emirates), superato poco dopo da Fred Wright e da Edoardo Zambanini, entrambi della Bahrain-Victorious. È però Tobias Lund Andresen (Dsm-Firmenich PostNL) ad avere la meglio e ad andare a cogliere il successo di tappa davanti all’italiano, capace di tenere le sue ruote. Staccato di 3″, Odd Christian Eiking (Uno-X Mobility) regola nell’ordine Fred Wright (Bahrain – Victorious), Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma), Brandon McNulty (UAE Team Emirates), Warren Barguil (Team dsm-firmenich PostNL), Frederik Wandahl (Red Bull – BORA – hansgrohe) e Anders Foldager (Team Jayco AlUla). Staccato di 7″ si è piazzato in undicesima posizione Mattia Bais (Team Polti Kometa).
Questa tappa ha apportato piccole modifiche alla classifica generale, dove in prima posizione si trova sempre McNulty con un vantaggio di 25” su Lund Andresen, che fa un salto in avanti di 3 posizioni. Terzo a 31″ Edoardo Zambanini che ha, invece, guadagnato 10 posizioni.
Oggi era prevista la tappa più lunga del programma, ma a causa di alcune strade allagate nella prima parte di gara gli organizzatori sono stati costretti a spostare la partenza da Ozalj a Bosiljevo. Rimane immutato l’arrivo a Karlovac, anche se il taglio ha prodotto una concreta riduzione del chilometraggio, passato dai previsti 167 a 100,5. Rimangono immutate le caratteristiche del tracciato che dovrebbe premiare le ruote veloci.
Mario Prato