TOUR OF BRITAIN: PAUL MAGNIER PIÙ VELOCE DI TUTTI NELLA PRIMA TAPPA
Successo transalpino nella prima tappa del Tour of Britain 2024. Sul traguardo di Kelso il francese Paul Magnier ha avuto la meglio sul terzetto britannico formato da Vernon, Donaldson e Pidcok. Primo italiano Edoardo Zambanini, settimo.
Con la partenza e l’arrivo nella cittadina di Kelso si è svolta la prima tappa del Tour of Britain 2024. La corsa a tappe britannica, giunta alla ventesima edizione, si svolgerà in sei tappe per concludersi a Felixstowe il prossimo 8 settembre.
Al via oltre alla nazionale padrona di casa, quattro formazioni WT, ovvero INEOS Grenadiers, Soudal Quick-Step, DSM-firmenich PostNL e Bahrain-Victorious; le Professionale Israel – Premier Tech, Q36.5 e Uno-X Mobility e le Continental Lidl-Trek Future Racing, Van Rysel-Roubaix, Equipe continental Groupama-FDJ, Decathlon AG2R La Mondiale Development, Project Echelon, Sabgal / Anicolor, Trinity Racing, Global 6 United, Saint Piran e REMBE Pro Cycling Team Sauerland.
La prima tappa con conclusione in volata a ranghi compatti ha visto il successo del transalpino Paul Magnier (Soudal Quick-Step), che ha avuto la meglio sui padroni di casa Ethan Vernon (Israel – Premier Tech), Robert Donaldson (Trinity Racing) e Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers). A seguire, tutti con lo stesso tempo, Casper van Uden (Team dsm-firmenich PostNL), Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team), Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious), Matevž Govekar (Bahrain – Victorious) e Jake Stewart (Israel – Premier Tech) con Norman Vahtra (Van Rysel – Roubaix) a chiudere la topten. Oltre al settimo posto di Zambanini la sparuta pattuglia italiana – quattro elementi al via – ha raccolto anche il 23° posto del del compagno di squadra Nicolò Buratti e il 33° di Giacomo Ballabio (Global 6 United), mentre ultimo con quasi 15 minuti di ritardo è giunto al traguardo Gianni Moscon (Soudal Quick-Step)
Domani si correrà la seconda tappa da Darlington a Redcar per 152 Km. Si tratta di una frazione mista che prevede salite brevi e ripide. Il finale non è duro, ma la quantità di saliscendi potrebbe favorire la selezione portando ad uno sprint a ranghi ridotti.
Mario Prato