CAMBIO ALL’ARCTIC RACE OF NORWAY, CORT NUOVO LEADER DOPO LA TAPPA REGINA

agosto 6, 2024
Categoria: News

La tappa più difficile della corsa norvegese è terminata con la vittoria dello sconosciuto gregario belga Kamiel Bonneu e con il passaggio di consegne al vertice della classifica tra il corridore di casa Alexander Kristoff e un altro scandinavo, il danese Magnus Cort.

Sono le 14.20 e inizia la terza, e quasi certamente decisiva, tappa dell’Arctic Race of Norway. Siamo sempre nei dintorni di Bodø e stavolta si parte dal piccolo paese di Tverlandet, così detto dal ponte che lo unisce al capoluogo. Tuttavia non è in quella direzione che vanno i corridori, ma a Sud, per passare il ponte di Saltstraumen (ed è il terzo giorno consecutivo) e poi, dopo aver ripercorso l’itinerario della prima tappa sino al traguardo di Rognan, salire verso l’interno, verso le montagne al confine con la Svezia che consentiranno un arrivo in salita tutt’altro che banale. Dopo 25 chilometri si sale una côte breve ma ripida (Kvikstadheia) e, come sempre, parte un gruppetto di attaccanti tra i quali spicca, ebbene sìm Jelle Joannink! Da segnalare un italiano nel gruppetto di corridori più o meno sconosciuti: il giovane Filippo Ridolfo, al secondo anno tra i Pro. Di certo non punta alla maglia a pois, dato che neanche disputa lo sprint sul GPM, vinto come sempre da Joannink; intanto i fuggitivi hanno già 2 minuti sul gruppo e, dato che stavolta sarà difficile che qualcuno possa, sull’arrivo in salita, tirare la volata ad Alexander Kristoff, dovrà per forza succedere qualcos’altro: forse è questo che spera Ridolfo? La fuga che arriva e si fraziona sull’ultima salita?
Si arriva senza che nulla accada, né davanti né dietro, sulla seconda côte (Misvaer) e come al solito Joannink vince lo sprint. Il vantaggio del gruppetto sembra stabile sui due minuti e mezzo, mentre si avvicina il “terribile” Ljosenhammeren, che nulla aveva deciso nella prima tappa e nulla deciderà in questa. Ridolfo è sempre nel gruppetto dei primi, ora composto da sei corridori, e inizia a mettersi in luce giungendo secondo nello sprint in cima al GPM (ancora una volta vinto da Joannink). Nel gruppo inizia a tirare la Uno-x e il vantaggio dei fuggitivi scende a 2 minuti. Alla fine della discesa si arriva a Rognan e da qui in poi la tappa percorre strade finalmente inedite, lasciandosi alle spalle i fiordi e risalendo l’altopiano che porta vero le “vere” montagne, quelle in parte ancora ricoperte dai ghiacci. L’arrivo è situato sotto i celebri ghiacciai del Blamannsisen e del Sulitjelma, che trovandosi ad appena 1500/1600 metri di quota sono visibili dal basso, bel tempo e riscaldamento globale permettendo. Oggi il tempo è sempre buono – ad averla noi, un’estate così! – e il panorama è magnifico. Nel frattempo il gruppo rimonta i fuggitivi, anche perché la classifica, formatasi a forza di abbuoni, è talmente corta che due di loro potrebbero prendere la maglia gialla (è gialla davvero, come al Tour). A 30 chilometri dall’arrivo il loro vantaggio è sceso a un minuto; a 25 Joannink tira i remi in barca, soddisfatto dei punti guadagnati oggi. A 10 chilometri dall’arrivo i fuggitivi raggiungono il paese di Sulitjelma, circondato da laghi e da montagne innevate a dispetto di soli 140 metri di altitudine. Intanto il loro vantaggio è sceso a 50 secondi. Dal paese la strada risale verso il traguardo, dove si trova l’antico villaggio di minatori di Jacobsbakken: qui sino agli anni ’60 si estraevano rame e zinco, oggi c’è solo un gruppo di case sparse e un museo. La salita vera e propria, che si snoda senza tornanti tra boschi di betulle, è lunga circa 7 chilometri, ripida inizialmente, poi pedalabile sino in cima, con una pendenza media del 6,3%: non siamo al Tour e neanche sulle Alpi, ma non è un arrivo in salita da prendere sottogamba. Gli attaccanti sono subito ripresi; l’ultimo a cedere è il giovane norvegese Anton Stensby. Un chilometro solo e Kristoff, troppo velocista per queste salite, cede: chi prenderà la maglia gialla? Qualche attimo di pausa, poi ci prova il giovane Davide De Pretto, anche lui al secondo anno tra i Pro, e già vincitore di una tappa al Giro D’Austria; con lui il belga
Kamiel Bonneu, onesto gregario della Flanders-Baloise con un paio di vittorie in carriera. Entrambi potrebbero prendere la maglia gialla, e ci sperano: non è la buona volontà a mancargli. Ai – 3 chilometri hanno quei 20 secondi di vantaggio che gli darebbero il primato (senza neanche contare gli abbuoni); a – 2 chilometri tengono, col gruppo dietro che li vede sempre, su questa salita priva di tornanti… ma poche centinaia di metri dopo scatta l’ex campione di Danimarca Mads Würtz Schmidt, uno che ha vinto tappe alla Tirreno-Adriatico ed è stato campione del mondo a cronometro (da junior e under 23). La reazione del gruppo stavolta è decisa, e il vantaggio svanisce, De Pretto è ripreso mentre Bonneu tiene duro, rilancia, non si volta e… vince! Per un pelo: due secondi che grazie agli abbuoni gli fanno sfiorare la maglia gialla. Ma il nuovo leader della classifica è, per un solo secondo (!), quel Magnus Cort che a forza di tirare volate a Kristoff ora si ritrova primo in classifica quasi a sua insaputa. Domani la corsa norvegese giungerà al suo ultimo traguardo, un traguardo posto in cima ad una rampa di 1500 metri al 6.8% che, considerata la classifica generale cortissima (i primo 30 corridori sono raccolti in un fazzoletto di 30 secondi) e gli abbuoni in palio, potrebbe ribaltare la situazione proprio in extremis.

Andrea Carta

Il carneade Bonneu vince la tappa più impegnativa della corsa scandinava (saltenposten.no)

Il "carneade" Bonneu vince la tappa più impegnativa della corsa scandinava (saltenposten.no)

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