ARCTIC RACE OF NORWAY, IL SIPARIO SI APRE SU KRISTOFF

agosto 4, 2024
Categoria: News

Il norvegese Alexandre Kristoff vince la prima tappa della corsa di casa precedendo in volata i belgi Fretin e Van Asbroeck. Il corridore della Uno-X Mobility è, di conseguenza, il primo leader della classifica e domani potrà tranquillamente, viste le sue doti, fare il bis nella seconda frazione della corsa disegnata a nord del Circolo Polare Artico.

Che sono 25 gradi per chi da troppo tempo vive ai 40 dell’anticiclone africano? Le poche immagini che
arrivano dall’Arctic Race of Norway ci danno, del paese scandinavo un tempo patria dei Vichinghi, una
immagine quasi paradisiaca, ben diversa da quella ancora semi invernale che ci dà, invece, il più classico Giro
di Norvegia (che si disputa a maggio): prati e colline verdi, mare e fiordi azzurri, un sole che illumina e
scalda senza far soffrire, i cervi che saltano felici. Mancano solo i corridori, che partono sonnolenti alle
14.25 e, ben sapendo di dover girare in tondo nei pressi di Bodø per tre volte prima di dirigersi al traguardo
di Rognan (meno di 50 chilometri di distanza nonostante la tappa ne misuri 155) se la prendono comoda. È
così che dopo 30 chilometri vanno in fuga 5 carneadi; dopo 100 chilometri il gruppo si dà da fare e dopo 112
chilometri sono di nuovo tutti insieme. È allora, dopo qualche ulteriore attacco poco convinto, che arriva
il “terribile” GPM del Ljosenhammeren, ben 520 metri di quota che si raggiungono dopo 8 chilometri di
durissima salita al 3,5% (o no?). Vince un piccolo sprint il giovane (beh, quasi, 27 anni) olandese Jelle
Joannink, al secondo anno da Pro: non cercate il suo nome su Wikipedia, non lo trovereste. Sbrigata questa
fastidiosa formalità, nessuno si azzarda a muoversi sino al traguardo, quando parte il prevedibile treno della
Uno-X che prepara e serve sul classico piatto d’argento (o magari d’oro) la volata all’idolo di casa Alexander
Kristoff. Nessun problema per il vecchio leone – lui c’è su Wikipedia, con Monumento, argento mondiale e
non poche tappe al Tour – in cerca di quella vittoria che qui gli è sempre sfuggita (secondo dieci anni fa),
anche se nel suo palmares c’è, invece, un giro di Norvegia. Secondo è Milan Fretin, terzo Tom Van Asbroeck,
che almeno si trovano su Wikipedia ma che hanno perso una delle pochissime occasioni della loro carriera
per vincere qualcosa. Più interessante l’elenco dei non pervenuti, tra i quali c’è Leknessund (qui vincitore
due anni fa), il nostro incredibile, immortale Pozzovivo, e – incredibile ma vero – il fantasma di Chris
Froome, uno che un tempo avrebbe vinto la corsa solo con l’alluce sinistro e che oggi deve guardare il Tour
da lontano. E forse non solo quello.
Percorso nervoso, oggi (la Norvegia non è piatta, anzi: i fiordi scavano insenature e creano continui
saliscendi in quello che altrimenti sarebbe un vasto altopiano), col GPM alla fine. Domani sarà l’opposto: un
GPM all’inizio e poi nervosismo sino alla fine. Kristoff manterrà il primato? C’è da scommetterci.

Andrea Carta

Kristoff sul podio premiazioni dopo aver vinto la prima tappa dellArctic Race of Norway (foto Arctic Race of Norway / A.S.O.)

Kristoff sul podio premiazioni dopo aver vinto la prima tappa dell'Arctic Race of Norway (foto Arctic Race of Norway / A.S.O.)

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