MARK CAV…ALIERE DEL TOUR. 35 VITTORIE PER CAVENDISH, NESSUNO COME LUI!
Mark Cavendish (Astana Qazaqstan Team) come un funambolo negli ultimi metri dell’arrivo a Saint-Vulbas va a vincere la quinta tappa del Tour de France 2024 rendendo così questa giornata storica per se stesso per l’Astana e per tutti gli appasionati che gli vogliono un gran bene; si deve arrendere Jasper Philipsen (Alpecin – Deucenix) secondo, terzo invece, dopo una caduta, un inossidabile Alexander Kristoff.
La prima tappa interamente in territorio francese parte con una andatura davvero blanda, in testa al gruppo nessuno prova a portar via la fuga tanto che quasi per caso davanti si ritrovano Juan Ayuso (UAE Team Emirates) e Oier Lazkano (Movistar) con 40” di vantaggio, ripresi i due il gruppo torna compatto. Il primo vero allungo è portato dalla coppia alvetica con Stefan Küng (Groupama-FDJ) e Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost), ma anche per loro il gruppo si rifà sotto. La fuga buona si va a concretizzare quando Clément Russo (Groupama-FDJ) scatta tutto solo, sul francese si riporta soltanto Matteo Vercher (TotalEnergies), siamo al chilometro 33 di gara ed il gruppo questa volta lascia andare i due. La coppia al comando della corsa arriva ad avere un vantaggio massimo di circa 5’ quando le squadre dei velocisti iniziano a fare capolino in testa, e quindi prima i Lidl-Trek poi gli Alpecin-Deceuninck aumentano l’andatura. Al primo GPM di giornata di Cheval Blanc il vantaggio scende a 2’:30”. Subito dopo un brivido per la maglia gialla Tadej Pogacar (UAE – Team Emirates) abilissimo ad evitare l’impatto con uno spartitraffico, seppur ben segnalato e protetto, cosa che non riesce a chi è dietro di lui, ne pagano le conseguenze alcuni ciclisti tra cui segnaliamo Pello Bilbao (Bahrain Victorious) senza particolari danni fisici. Allo sprint intermedio la coppia al comando transita con poco più di 1’:30”, avventura che si conclude a 35 chilometri dall’arrivo, il gruppo torna compatto. Il secondo GPM è la la Côte de Lhuis su cui passa per primo Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), dopo il tratto in discesa quando si torna in piano iniziano le operazioni delle squadre dei velocisti, la velocità in testa è costantemente tenuta alta, diverse prove generali per i treni e, soprattutto, per tenere davnti i propri uomini veloci nonchè gli uomini di classifica. La strada bagnata, a causa di uno scroscio di pioggia, in un curva insidiosa vede la caduta di Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) e Christophe Laporte (Visma | Lease a Bike), che riescono comunque, grazie anche all’aiuto delle ammiraglie, a rientrare in gruppo qualche chilometro dopo. Dopo il cartello dei meno 4 chilometri dall’arrivo, iniziata la neutralizzazione prevista per questo arrivo, gli uomini di classifica si sfilano dalla testa del gruppo per non incorrere in possibili cadute vista lòa determinazione delle squadre dei velocisti a tenere una andatura altissima. I treni migliori sembrano essere quelli della Astana Qazaqstan sulla destra della sede stradale e quello della Alpecin-Deceuninck che inizialmente sembra essere indietro, gli uomini di Philipsen in un batter d’occhio si riportano in testa con Van Der Poel che spiana la strada al proprio compagno di squadra ma la strada che va a stringersi una una serie di curve accennate va rimescolare la carte in gioco e così i treni si perdono, tanto che Philipsen resta chiuso sulla destra con Van Der Poel che deve quasi rallentare, a sinistra invece Mark Cavendish trova un varco nell’apertura di Pascal Ackermann (Israel-PremierTech), il britannico lo segue scartando tutto a sinistra, Philipsen a questo punto lo segue ma è troppo tardi, il folletto dell’Isola di Man legge al meglio la volata ed è imprendibile per tutti, trasforma così una tappa noiosissima in una leggenda da raccontare e far rivivere. Al secondo posto chiude proprio Philipsen, terzo Alexander Kristoff (Uno-X Mobility). In classifica generale non cambia nulla, domani sesta tappa da Mâcon a Dijon ancora per i velocisti e chissà se rivivremo ancora le stesse emozioni di oggi grazie a Cannonball!
Antonio Scarfone