PIDCOCK, STAVOLTA LO SPRINT E’ VINCENTE. IL BRITANNICO TRIONFA ALL’AMSTEL

aprile 14, 2024
Categoria: 5) AMSTEL GOLD RACE, News

Il finale dell’Amstel 2021 lo aveva visto sconfitto per una questioni di millimetri e tra le polemiche di chi contestava l’esito di un incertissimo fotofinish. Stavolta non c’è neanche stato il bisogno di ricorrere al replay perchè la volata con cui Thomas Pidcock (Ineos Grendadiers) è riuscito ad imporsi nella corsa più importante dei Paesi Bassi ha avuto un esito ben più netto. E così, dopo averla rincorsa per per diversi anni (fu terzo la passata stagione), il britannico è riuscito ad imporsi superando i tre compagni di fuga con cui si era avvantaggiato nel finale. Alle sue spalle Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Tiesj Benoot (Visma | Lease a Bike) e Mauri Vansevenant (Soudal-Quick Step). Non pervenuto Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck), evidentemente a corto di energie dopo la fragorosa doppietta Fiandre-Roubaix.

La 58sima edizione della corsa organizzata dalla famosa birra Olandese presenteva un percorso uguale a quello dello scorso anno, con partenza a Maastricht e arrivo a Berg en Terbljit, nei pressi di Valkeburg, dopo 253 km costellati dagli ormai classici “berg” del Limburgo. Il menu prevedeva ben 33 strappetti, gli ultimi dei quali componevano l’ormai classica sequenza:Cauberg (0.6 km à 8.3%), Geulhemmerberg (1 km à 5.9%) e Bemelerberg (0.7 km à 5.9%).
Da segnalare un ininfluente cambio di percorso causato da un incidente occorso ad un poliziotto al seguito della corsa che ha costretto gli organizzatori a fermare momentamente la corsa e a deviare la gara sul Korenweg (al posto del Bergseweg).

La fuga di giornata ha preso corpo dopo circa 35 km per merito di 4 corridori: Tosh van der Sande (Visma | Lease a Bike), Enzo Leijnse (Team DSM-Firmenich-PostNL), Alexander Hajek (Bora-Hansgrohe) e Zeb Kyffin (TDT-Unibet Cycling Team). Il quartetto non ha però mai preso il largo, tanto che il suo vantaggio sul gruppo non ha mai superato i 2 minuti in particolare per merito del lavoro profuso dagli uomini di Alpecin-Deceuninck, Ineos-Grenadiers, Groupama-FDJ e Lidl-Trek. La corsa ha proseguito senza nessun particolare sussulto (qualche caduta a parte) fino ai -80, quando sono iniziate le scaramucce in testa al gruppo. Il primo a muoversi è stato Bob Jungels (Bora-Hansgrohe) che ha cercato invano di portare via un gruppetto di inseguitori. Poco dopo, ai -74, Kyffin e Leijnse sono stati ripresi dal gruppo, stesso destino toccato poco dopo anche ad Hajek e Van der Sande. Ai -70, nel tratto di avvicinamento al primo passaggio sul Bemelerberg, una caduta ha coinvolto Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), Arthur Kluckers (Tudor) e il duo della Lotto-Dstny formato da Pascal Eenkhoorn e Jonas Gregaard.

Poco prima del Loorberg (-63) la corsa si è nuovamente accesa grazie all’azione di Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), Mikkel Frølich Honoré (EF Education-EasyPost) e Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale) che sono riusciti ad avvantaggiarsi guadagnando una ventina di secondi sul gruppo. Nella fase successiva il nuovo terzetto di testa è riuscito a mantenere un minimo vantaggio sul plotone che però inseguiva con un distacco minimo. E così ai -44 Michal Kwiatkowski (Ineos-Grenadiers) ha provato ad uscire dal plotone nel tentativo di ricucire il gap coi battistrada. Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) ha però immediatamente reagito, vanificando l’azione del Polacco. Qualche chilometro più in là (-36) Vervaeke ha perso contatto da Honoré e Lapeira venendo ripreso dal gruppo in testa al quale stava scandendo il ritmo Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) di ritorno alle corse dopo l’infortunio patito alla Tirreno-Adriatico.

La situazione è nuovamente esplosa ai -35 quando sul Fromberg Marc Hirschi è riuscito ad andare via dal gruppo imitato poco dopo da Roger Adrià (Bora-Hansgrohe) e Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e quindi dal ‘vecchio’ Bauke Mollema (Lidl-Trek). L’attacco di Hirschi ha letteralmente dato il via alle danze perchè alle spalle del quartetto appena citato molti altri corridori hanno provato ad evadere dal gruppo: per primo trovavamo un terzetto formato Andreas Kron (Lotto Dstny), Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike)e Pello Bilbao (Bahrain – Victorious), quindi vi erano Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Quentin Pacher (Groupama-FDJ) e poi anche Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers) e Tiesj Benoot (Visma | Lease a Bike). Nel giro di poco più di 5 km i vari gruppetti di attaccanti si sono rincongiunti andando a formare un drappello di testa forte di ben 12 uomini: Adrià, Benoot, Bilbao, Lapeira, Honoré, Hirschi,
Madouas, Mollema, Pacher, Pidcock,Vansevenant e Kevin Vauquelin (Arkea – B&B Hotels).
I battistrada hanno rapidamente guadagnato un margine interessante (circa 1′ ai -22) su quel che rimaneva di un gruppo che non sembrava avere le forze necessarie per imbastire un inseguimento adatto alla situazione. In particolare, l’Alpecin-Decuninck del favorito Van der Poel era rimasta col solo Quentin Hermans a disposizione, troppo poco per poter pensare di andare a riprendere i 12 scatenati fuggitivi. Sull’ultimo passaggio sul Cauberg (-18) si sono così consumati gli ultimi tentativi di contrattacco con Matthias Skjelmose (Lidl-Trek) prima e Andreas Kron in compagnia di Michael Matthews (Team Jayco-Alula) poi. Nessuno di loro è però riuscito a guadagnare abbastanza. Il plotone, con un Van der Poel apparso decisamente sottotono, ha quindi alzato bandiera bianca.

Davanti invece la situazione è tornata ad essere decisamente frizzante: sul penultimo strappo, il Geulhemmerberg, Bilbao ha provato a salutare la compagnia degli altri fuggitivi, ma il suo tentativo è stato neutralizzato da Pidcock, Hirschi e Vansevenant. Proprio al termine della salita è partito in maniera molto decisa Hirschi portandosi dietro Vansevenant, Benoot e Pidcock. Gli altri 6 fuggitivi superstiti (Lapeira, Adrià, Madouas, Pacher, Mollema e Bilbao) hanno provato a più riprese senza successo a rientrare sul nuovo quartetto di testa che si è così presentato all’ultimo km in testa con una ventina di secondi di vantaggio sui 6 inseguitori e poco più di mezzo minutio sul gruppo principale. Lo sprint è stato lanciato dal meno veloce dei battistrada ovvero Vansevenant che è partito lungo ai -300. Ai 150 metri dall’arrivo dalla sua ruota è uscito però Pidcock con Hirschi che ha provato a superare il britannico spuntando fuori alla sua sinistra. Stavolta però Pidcock ha saputo resistere al ritorno dell’avversario, tagliando il traguardo davanti allo svizzero e a Benoot che si è così dovuto accontentare del terzo gradino del podio. Quarta posizione per il bravo Vansevenant che ha provato a salvare la disastrosa primavera del Wolfpack. Subito dietro il giovane Lapeira seguito da Madouas, Mollema, Pacher e Bilbao. La volata del gruppo, giunto ad 11″, è stata vinta da Matthews che ha così chiuso in decima posizione. Il campione del mondo Van der Poel ha chiuso con un anonimo 22° posto.

Prossimo appuntamento con le classiche del nord mercoledì 17 Aprile con la Fleche Wallonne e l’arrivo sul famigerato Mur d’Huy.

Pierpaolo Gnisci

Pidcock, finalmente lAmstel (fonte: GettyImages)

Pidcock, finalmente l'Amstel (fonte: GettyImages)

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