PEDERSEN SONTUOSO. IL DANESE BATTE VAN DER POEL E CONQUISTA LA SUA SECONDA GAND-WEVELGEM

marzo 24, 2024
Categoria: 2) GAND - WEVELGEM, News

Con una prestazione sontuosa Mads Pedersen (Lidl-Trek) porta a casa un’edizione spettacolare della Gand-Wevelgem battendo in una volata a due nientepopodimenoche il Campione del Mondo in carica, Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) al termine di una corsa vibrante e combattuta sin dalle sue fasi inziali. L’alfiere della Lidl-Trek ha approfittato del gioco di squadra per mettere in difficoltà Van der Poel che, al contrario di quanto avvenuto venerdì ad Harelbeke, non è riuscito a fare la differenza sui muri. Terzo posto per Jordi Meeus (Bora-Hansgrohe) bravo a vincere lo sprint dei battuti davanti a Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) e ad un fantastico Jonathan Milan (Lidl-Trek) già protogonista dell’azione decisiva.

Il percorso proposto dalla prestigiosa classica fiamminga ricalcava in buona sostanza quello dello scorso anno, anche se con qualche chilometro in meno (253 contro i 261 del 2023). I primi 100 km erano quasi completamente piatti e presentavano come unica ipotetica difficoltà il famigerato passaggio di De Moeren, spesso battuto dal vento proveniente dal vicino Mare del Nord. Pochi chilometri più avanti i corridori erano attesi da due tratti in pavè non troppo difficoltosi, vale a dire il Beauvoordestraat (km 108) e il Veurnestraat (km 112). Quindi vi erano altri 40 km pianeggianti a fare da prologo alla prima rapida sequenza di muri composta da Scherpenberg (km 154), Baneberg (km 159), Monteberg (km 165) e dal primo passaggio sul Kemmelberg, versante Belvedere (km 167). Terminato il primo passaggio sui muri, vi erano i tre tratti di Plugstreets posti tra i km 181 e 185: Hill 63, Christmas Truce e The Catacombs. Pochi chilometri di terreno prevalmentemente piatto e si ritornava a scalare nuovamente i muri con la sequenza composta da Monteberg (km 198), Kemmelberg (sempe dal Belvedere, km 200), Scherpenberg (km 207), Baneberg (km 212) e dal terzo ed ultimo passaggio sul Kemmeberg, questa volta dal versante dell’Ossario (km 217). Gli ultimi 35 km erano formati da un lungo ‘piattone’ che portava i corridori nella cittadina di Wevelgem.

La corsa si è accesa non appena dopo il via ufficiale ed ha visto consumarsi diversi attacchi prima che, poco dopo il km 15, iniziasse a prender forma la fuga di giornata promossa da 6 corridori: Michael Morkov (Astana Qazaqstan Team), Johan Jacobs (Movistar Team), Kelland O’Brien (Team Jayco-Alula), Hugo Houle (Israel-Premier Tech), William Blume Levy (Uno-X Mobility), Cyrus Monk (Q36.5 Pro Cycling Team). Poco dopo (intorno km 30) dal gruppo sono evasi prima Dries De Bondt (Decathlon Ag2r La Mondiale) e quindi Mathis Le Berre (Arkea – B&B Hotels). Nel giro di qualche centinaia di metri il francese ha ripreso il fiammingo e si è così formata una coppia di inseguitori che ha poi raggiunto gli altri 6 fuggitivi poco dopo il km 40. Il vantaggio degli 8 battistrada ha rapidamente superato i 4 minuti e ha continuato poi lentamente a salire (5′30″ ai -160).

La situazione è improvvisamente mutata di lì a poco: in prossimità dell’attraversamento di De Moeren, i corridori hanno trovato vento a 35 km/h e come conseguenza sono iniziate le cadute (tra i coinvolti Jan Tratnik poi costretto al ritiro) e i ventagli. Nel giro di pochi chilometri all’inseguiemento degli otto fuggitivi è rimasto un gruppo di una trentina di corridori che vedeva la presenza di molti dei grandi favoriti della vigilia: Olav Kooij, Tosh Van der Sande e Mick Van Dijke (Visma-Lease a Bike), Mathieu Van der Poel, Gianni Vermeesrch e Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Madis Mihkels, Laurenz Rex, Adrien Petit e Mike Teunissen (Intermarchè-Wanty), Tim Merlier (Soudal-Quick Step), Luca Mozzato (Arkea-B&B Hotels), Jordi Meus e Danny Van Poppel (Bora-Hansgrohe), Alexis Renard (Cofidis), Stefan Bisseggen (EF Education-EasyPost), Stefan Kung e Lewis Askey (Groupama-FDJ), Ben Turner (Ineos Grenadiers), Mads Pedersen, Jonathan Milan e Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Fernando Gaviria e Davide Cimolai (Movistar Team), John Degenkold e Nils Eekhoff (Team DSM-Firmenich – PostNL), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Max Walscheid (Team Jayco-Alula) e Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team). Il gap dai fuggitivi del mattino è rapidamente crollato (2′10″ ai -145; 50″ ai -130) fino ad arrivare al prevedibile ricongiungimento avvenuto quando mancavano 120 km al traguardo. A quel punto il folto drappello di testa formato da 36 corridori (si era nel frattempo staccato Rex vittima di un guaio meccanico) vantava circa 50″ di vantaggio sul gruppo principale.
Nel gruppo di testa però non si è mai trovato un vero accordo e nei chilometri successivi si sono alternati diversi attacchi, il più significativo dei quali quello di Max Walscheid partito tutto solo ai -95, poco dopo il primo passaggio sul Scherpenberg. Il tedesco ha rapidamente guadagnato una quindicina di secondi sul gruppetto dei migliori che a quel punto era stato notevolmente avvicinato dal gruppo principale. Sul successivo muro, il Baneberg, Walscheid è stato ripreso da Jacobs mentre alle loro spalle si consumava il ricongiungimento tra i due gruppi. La nuova coppia di testa ha così scollinato con appena una dozzina di secondi su un plotone decisamente allungato e che di lì a poco si sarebbe rientrato sui due nuovi battistrada.

La corsa è nuovamente scoppiata al primo passaggio sul Kemmelberg (-84), quando Mathieu Van der Poel ha piazzato la sua accelerazione proprio nel tratto in pavè. Gli unici a resistergli a ruota sono stati i due della Lidl-Trek, Pedersen e Milan, mentre poco dietro c’era un quartetto formato da Stuyven, Tim Van Dijke (Visma-Lease a Bike), Laurence Pithie (Groupama-FDJ) e Rasmus Tiller (Uno-X Mobility). Lungo la successiva discesa i due grupetti si sono ricongiunti, ma subito dopo è parito in contropiede Jonathan Milan. Alle sue spalle i due compagni di squadra, Stuyven e Pedersen, insieme a Van der Poel, Van Dijke, Pithie e Tiller inseguivano a circa 10″ mentre il grosso del gruppo pagava oltre 35″.
Il vantaggio del giovane friulano è cresciuto nei successivi chilometri grazie anche alla presenza passiva dei due compagni di squadra nel sestetto inseguitore: ai -75 Milan vantava 25″ sul drappello dei 6 tirato principalmente da Van der Poel, mentre il primo gruppo inseuguitore tirato da Kasper Asgreen (Soudal-Quick Step) era scivolato a 50″. Lungo il primo tratto di plugstreet, Van der Poel ha dato vita all’ennesima accelerazione che ha messo in difficoltà Tiller e Tim Van Dijke, subito staccati. Stessa sorte è poi toccata a Stuyven vittima di una foratura in un momento molto delicato della corsa. All’uscita del terzo ed ultimo tratto di sterrato Milan aveva circa 20″ sul terzetto Van der Poel-Pedersen-Pithie mentre il gruppo, formato da una trentina di corridori e che nel frattempo avveva riassorbito Stuyven, Tiller e Van Dijke, era scivolato a 45″. Le trenate di Van der Poel hanno man mano riavvicinato Milan che è stato poi ripreso ai -63. Subito in contropiede è ripartito Pedersen, ma stavolta il campione del mondo ha immediatamente chiuso.

Nei chilometri successivi il vari gruppi inseguitori si sono ricompattati organizzando l’inseguimento. Ai -55 il gap era sceso sotto i 30″ e così davanti sono ricominciati gli attacchi della coppia Lidl-Trek: prima Pedersen (-55) e poi Milan (-54) hanno provato l’allungo. Al secondo passaggio sul Kemmelberg (-52) è partito nuovamente Pedersen. L’attacco del campione del mondo del 2019 ha messo in difficoltà il compagno Milan, poi ripreso dal gruppo inseguitore ormai molto vicino alla testa della corsa, mentre Van der Poel pur resistendo insieme a Pithie ha dato i primi segnali di stanchezza. Proprio dopo il Kemmelberg, dal gruppo è partito tutto solo Matteo Trentin evidentemente intenzionato a rientrare in solitaria sul trio di testa, ma ha poi desistito.
Sul penultimo muro, il Baneberg, è stato il turno di Hugo Page (Intermarché-Wanty) e Ben Turner (Ineos Grenadiers) che hanno approfittato del rallentamente del gruppo per evadere e andare in caccia del terzetto di testa. All’imbocco dell’ultimo passaggio sul Kemmelberg (-35) Pedersen, Pithie e Van der Poel avevano 40″ sui due inseguitori e 55″ su quel che rimaneva del gruppo. Giunti sul muro Pedersen ha forzato, mandando in difficoltà Pithie mentre Van der Poel ha resistito a ruota del danese. In testa alla corsa sono così rimasti i due favoriti, mentre il neozelandese ha dovuto alzare bandiera bianca.
Ai -30 il nuovo duo battistrada aveva una ventina di secondi sul neozelandese, circa un minuto su Page, Turner e Anthony Turgis (TotalEnergies) che nel frattempo era uscito dal gruppo, mentre il plotone ormai quasi rassegnato inseguiva invece ad 1′30″.

Finite le asperità, Pedersen e Van der Poel hanno proseguito di comune accordo aumentando ulteriormente il gap su tutti gli inseguitori. Pithie, resosi conto di non poter più raggiungere i primi due, ai -25 si è rialzato facendosi riprendere dagli altri 3 contrattaccanti che a quel punto avevano 1′05″ di ritardo. Il gruppo, tirato in maniera più convinta dagli uomoni della Soudal-Quick Step, si era nel frattempo riavvicinato (1′20″) e qualche chilometro più in là (-15) è riuscito a rinvenire sul quartetto inseguitore. Le trenate di Asgreen e Lampaert, coadivuati a questo punto anche dagli uomini della Visma, non erano però sufficienti per andare a riprendere i due scatenati battistrada.
Pedersen e Van der Poel hanno continuato a darsi cambi regolari fino all’ultimo km imboccato in testa da Pedersen con Van der Poel a ruota. Il danese ha lanciato la sua lunghissima volata ai 200 metri, Van der Poel gli ha preso la scia ed ha provato ad uscire dalla ruota del rivale ai -100, ma non è riuscito a superarlo finendo per rialzarsi negli ultimi metri. Pedersen ha così colto la sua seconda vittoria nella Gand-Wevelgem dopo il successo del 2020, relegando il campione del mondo al secondo posto. Terzo posto per Jordi Meeus che ha regolato il gruppo inseguitore (arrivato a 16″) superando allo sprint Jasper Philipsen, uno splendido Jonathan Milan e Olav Kooij. Completano la top ten Biniam Girmay (Intermarchè-Wanty), Tim Merlier, Dylan Groenewegen (Team Jayco-Alula) e Matteo Trentin.

Per Pedersen una vittoria assai convincente al cospetto del fuoriclasse neerlandese. Una vittoria che rilancia le quotazioni del danese in vista del Giro delle Fiandre di domenica prossima. Van der Poel, pur dimostrando di avere una gran gamba, ha palesato qualche piccola crepa che lascia qualche speranza agli avversari.

Pierpaolo Gnisci

Pedersen sontuoso, bis alla Gand (fonte: Getty Images)

Pedersen sontuoso, bis alla Gand (fonte: Getty Images)

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