BEN O’ CONNOR VINCE IN SALITA A JEBEL JAIS
Ben O’ Connor (Decathlon-Ag2R La Mondiale Team) con uno scatto nel finale di tappa vince l’arrivo in salita a Jebel Jais, terza frazione dell’UAE Tour 2024; secondo Jay Vine (UAE Team Emirates) che si consola con il prmato in classifica generale grazie agli abbuoni, terzo Brandon McNulty (UAE Team Emirates).
La terza tappa dell’UAE Tour 2024 può già essere decisiva per il prosieguo della corsa mediorientale, visto che l’arrivo in salita di Jebel Jais metterà l’uno contro l’altro i pretendenti alla vittoria finale. E, classifica generale alla mano, lo scontro più interessante potrebbe avvenire paradossalmente all’interno stesso dell’UAE Team Emirates, che ha tre suoi ciclisti – McNulty, Vine e Bjerg – nelle prime tre posizioni, con Adam Yates, capitano designato alla vigilia, che insegue a 28 secondi di ritardo da McNulty, attuale maglia rossa. Dopo la partenza scattavano immediatamente Mark Stewart (Team Corratec – Vini Fantini) e Silvan Dillier (Team Alpecin – Deceuninck). Stewart vinceva il primo traguardo volante di Ras-al-Khaimah posto al km 24.1. La corsa si animava intorno al km 80 quando il gruppo maglia rossa aumentava il ritmo. Anche il vento ci metteva del suo favorendo i ventagli. Una volta raggiunta la coppia di testa il gruppo rallentava leggermente e questo favoriva il ricompattamento dei gruppetti rimasti indietro. Stewart attaccava nuovamente insieme a Jonas Rickaers (Team Alpecin Deceuninck). Quest’ultimo restava in testa insieme al britannico per una decina di km prima di rialzarsi. A 47 km dalla conclusione una caduta coinvolgeva Adam Yates (UAE Team Emirates). Dopo un inseguimento di 5 km, Yates riusciva a rientrare in gruppo con l’aiuto dei suoi compagni. Apparentemente il ciclista britannico non sembrava aver riportato particolari problemi fisici dopo la caduta. Stewart, rimasto da solo in testa, vinceva anche il secondo traguardo volante posto al km 140.6. Il gruppo maglia rossa annullava la fuga a 29 km dal termine. Iniziava così la salita finale ed ovviamente i primi a staccarsi erano i velocisti. Il primo attacco vero e proprio lo portava Einer Rubio (Team Movistar) a 12 km dalla conclusione. Yates, evidentemente segnato dalla caduta, si staccava a 11 km dall’arrivo. Addirittura, dopo aver messo piede a terra, il ciclista britannico affiancava l’ammiraglia e decideva di ritirarsi (nel dopotappa si scoprirà che aveva riportato una commozione cerebrale). A questo punto la strada era spianata per MnCnulty e Vine, sempre molto attenti nelle prime posizioni del gruppo. Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates) tirava il gruppo che perdeva sempre più pezzi. A 7 km dalla conclusione si muovevano anche gli uomini dell’INEOS in testa al gruppo dei migliori, forte di una trentina di corridori. Poco dopo il primo allungo era messo in atto da  Jan Hirt (Soudal-QuickStep) con a ruota Bjerg e dopo da Nicolas Prodhomme (Decathlon-Ag2R) che provava a dare maggior accelerazione alla corsa, il francese si spostava lasciando così l’azione ancora a Bjerg ma da dietro un grande allungo di Valentin Paret-Peintre era l’assist ideale per favorire lo scatto di Ben O’Connor (Decathlon-Ag2R) riusciva subito a guadagnare secondi preziosi e mantenere la testa della corsa fin sotto lo striscione di arrivo, imprendibile anche per il connazionale Jay Vine (UAE Team Emirates), che doveva accontentarsi della seconda posizione ma grazie agli abbuoni va a piazzarsi al comando della nuova classifica generale proprio sul vincitore di tappa, terzo all’arrivo invece  Brandon McNulty (UAE Team Emirates) stessa posizione in classifica generale. Domani è il programma la quarta tappa di 175 km da Dubai Police Officer’s Club a Dubai Harbour. Un percorso completamente pianeggiante sul quale torneranno a battersi per la vittoria, a meno di sorprese, i velocisti.
Giuseppe Scarfone