A GIAMPAOLO CARUSO IL BRIXIA TOUR 2009
La corsa organizzata dal Team Brixia di patron Beppe Bresciani si decide sulle rampe del passo Maniva e rilancia le quotazioni di Giampaolo Caruso, il ventinovenne siciliano della Flaminia che torna al successo dopo molto tempo.
La nona edizione del Brixia Tour si è conclusa esattamente come era iniziata, con una volata a ranghi compatti che ha visto primeggiare il bresciano Mattia Gavazzi, ma negli 878 km di corsa sono successe molte cose da raccontare grazie al percorso molto esigente.
La prima semitappa sul percorso cittadino di Orzinuovi è stata caratterizzata dalla lunga fuga di Ermanno Capelli, l’altissimo corridore della Fuji Servetto (1 metro e 94 centimetri) che è scattato dopo 13 km di corsa ed è stato ripreso a 10 km dall’arrivo, dopo una fuga solitaria di 94 chilometri che gli ha consentito di conquistare diversi sprint intermedi e di indossare la maglia gialla di leader della classifica dei traguardi volanti, che riuscirà a tenere sino alla fine della corsa. Il gruppo compatto si è giocato la prima tappa con uno sprint molto incerto fra Alessandro Petacchi e Mattia Gavazzi che ha visto prevalere quest’ultimo proprio sulla linea del traguardo: per Mattia undicesima vittoria stagionale avvalorata dall’essere arrivata sulle strade di casa, per Petacchi la delusione di non aver vinto uno sprint lanciato bene dalla sua squadra, ma forse, affrontato con troppa sicurezza, con una volata di 300 metri che lo ha visto cedere il passo al corridore bresciano proprio alle ultime pedalate. Al terzo posto si piazza Andrea Grendene, giovane velocista della Lampre.
Il pomeriggio la corsa riprende ma al via non si presenta Danilo Di Luca che dopo l’arrivo della semitappa mattutina ha lasciato la corsa a causa della positività riscontrata ai controlli antidoping del Giro d’Italia. La notizia è di quelle che fanno male e il ciclismo non ne ha proprio bisogno; per fortuna la tappa offre uno spettacolo che ci permette di non pensare a quanto distruttive certe notizie possano essere per uno sport che cerca di uscire da questa piovra senza, per ora, esserci ancora riuscito. La corsa si decide prima dell’ultima ascesa, quando una caduta spezza il gruppo e molti big rimangono nel secondo troncone (Cunego e Garzelli escono di classifica dopo questa semitappa); ad approfittarne è uno scaltro Giampaolo Caruso che mette subito a frutto la sua splendida condizione, staccando tutti i rivali sulle impegnative rampe che portano a Mezzane e giungendo da solo sul traguardo. I distacchi non sono importanti ma ci permettono di vedere chi in questi giorni proverà ad animare la corsa; alle spalle di Caruso giungono Failli e Solari.
La seconda tappa parte da Brescia e arriva a Gargnano, con la corsa che si decide sulla salita verso Navazzo. I vari tentativi di allungo lanciati da Pujol Munoz, Visconti, Niemec e Cardenas vengono sempre prontamente rintuzzati dagli uomini di Caruso. Quindi un’azione di forza a 2 chilometri dal traguardo consente a Bertagnolli, Caruso e Pozzovivo di avvantaggiarsi e giocarsi la vittoria. In volata Bertagnolli fa valere il suo spunto veloce e supera nell’ordine Caruso, sempre leader della corsa e Pozzovivo.
Il terzo giorno di corsa porta i corridori a Borno, secondo arrivo in salita. La tappa si decide a pochi chilometri dall’arrivo, quando dal gruppo dei migliori escono all’attacco Anzà , Masciarelli e Bertagnolli. Sarà il siciliano della ISD, vincitore del Brixia Tour 2008, ad alzare le braccia sul traguardo, davanti a Bertagnolli e Masciarelli, mentre il gruppo dei migliori giunge al traguardo con distacchi minimi e il leader della corsa alla vigilia della tappa decisiva resta Caruso.
La tappa con arrivo al Maniva è quella che definisce le gerarchie della corsa. Il più forte, se c’era ancora bisogno di dimostrarlo, è Giampaolo Caruso che bissa il successo di Mezzane e ipoteca la vittoria finale; alle sue spalle un ottimo Niemec, in netto recupero su Caruso ma fermato da una caduta all’ultima curva che non gli ha consentito di avvicinarsi ulteriormente al vincitore di tappa; Francesco Masciarelli, dopo la flessione patita nella tappa di Borno mostra tutto il suo potenziale stando con i primi e aggiudicandosi la maglia di miglior giovane della corsa. Da segnalare la prestazione di Damiano Cunego che prova a fare la tappa giungendo sul traguardo decimo, a poco più di un minuto da Caruso: un buon piazzamento per un ciclista ancora alla ricerca della migliore condizione, avvalorato dalla grinta che Damiano ha messo nell’affrontare la salita.
L’ultima tappa è ancora affare fra velocisti. Tutti si aspettano un nuovo scontro fra Gavazzi e Petacchi, invece Alessandro non riesce a fare la volata come vorrebbe e Gavazzi ha vita facile, vince alla grande lo sprint su Riccio e Ventoso bissando il successo del primo giorno.
Caruso si aggiudica così la nona edizione del Brixia Tour, mostrando una gamba davvero buona che gli permette di tornare al successo in ben due frazioni e di conquistare insieme alla classifica generale anche la classifica dei GPM e quella a punti. Alle sue spalle nell’ordine Pozzovivo, Bertagnolli e Anzà che hanno dovuto fare i conti con una giornata storta a testa.
La classifica a squadre è andata alla Miche capitanata da Muto, giunto sesto in classifica generale; la squadra più vincente è stata la Diquigiovanni con la doppietta di Gavazzi e il successo di Bertagnolli e la più solida la Flaminia che ha saputo controllare la corsa per favorire il proprio capitano Caruso.
Matteo Colosio