FERMI TUTTI, PASSA BLING
Dopo essersi cucito addosso questo nomignolo, Bling appunto, Michael Matthews fa capire che questo 2011 potrebbe anche essere il suo anno. Il campione del mondo under23 di Geelong vince e convince nella terza frazione del Down Under mettendosi dietro Greipel e Goss, che torna in testa alla generale.
Foto copertina: Matthews taglia quasi incredulo il traguardo di Stirlong (www.skysports.com)
Vent’anni e vincere già in una corsa di World Tour. Vent’anni ed essersi già assicurato una maglia iridata fra gli under23 (portata a spasso giusto qualche giorno visto il suo passaggio immediato fra i “prof”). Vent’anni e poter dire che, forse, Michael Matthews potrebbe essere il primo di “campioncini” mondiali a fare la differenza anche fra i più grandi. Come dimenticarci gente come Grabovskyy o Lagutin o, anche se in misura minore, anche Petrov che sembravano invincibili fra gli under23 e poi sono letteralmente scomparsi al piano di sopra.
Chi si sfrega le mani e sorride non può che essere la Rabobank: in questo inizio di stagione “Bling”, così lo chiamano, ha già vinto tre volte e, se le prime due facevano poco testo in quanto erano in un criterium o poco più, quella di Stirling fa senz’altro più effetto. Ed è la conferma di quanto questo ciclismo australiano stia crescendo e si stia mettendo in mostra in tutto il mondo e questa accoppiata, Goss-Matthews, potrebbe regalare emozioni importanti agli “Aussie”.
Copione ormai consolidato anche per la terza frazione del Down Under, con una piccola variabile: in fuga ci si va sin dal via. E così, dopo nemmeno 500 metri dallo start, ecco il primo affondo di Thomas De Gendt che inizialmente non trova particolare fortuna ma, una volta raggiunto, ci riprova di nuovo e stavolta riesce a portare via il gruppetto buono con Pasamontes, Durbridge e Kuschynski. Dietro, a differenza dei primi due giorni, il plotone ha lasciato abbastanza correre anche perché McEwen, leader dalla mattina, non è che abbia spremuto particolarmente i propri compagni. E così il quartetto è riuscito a guadagnare anche 5’, prima della lenta rimonta da parte del gruppo (ad un certo punto ci hanno provato anche Roe, Madrazo e Kohler, ma senza fortuna) ed il ricongiungimento c’è stato ai -20.
La distanza dal traguardo, però, era ancora notevole, tant’è che qualcuno ha ben pensato di dare qualche sgasata per vedere la reazione di tutti gli altri, proprio quando McEwen e Goss erano alle prese anche con qualche piccolo problemino meccanico. Ammirevoli, dunque, i vari Hermans, Clarke e persino Richie Porte, l’ultimo dei ripresi a tre chilometri dalla fine. Con questo rimescolamento ci si preparava al rush finale in leggera salita, proprio come sul circuito iridato dello scorso settembre dove Matthews fece ciò che riuscì alla perfezione, qualche ora più tardi, anche a Thor Hushovd. E così l’uomo in arancione ha aperto il gas e si è messo dietro, apparentemente senza particolari patemi, i due calibri Greipel e Goss (che aveva forato), col primo che non riesce ancora a vincere con la nuova maglia dell’Omega Pharma.
Il terzo posto di tappa consente a Goss di riprendersi anche la maglia di leader della classifica grazie ai 2” di abbuono (Greipel ne ha presi 4”), scalzando quindi McEwen. Un po’ più in ombra gli italiani quest’oggi con il solo Simone Ponzi che riesce ad entrare nella top-10, e proprio all’ultima piazza. Domani si arriva a Strathalbyn dopo soli 124 chilometri: che sia la volta buona di Greipel?
Saverio Melegari