LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO LIX: TOUR DE FRANCE 2019
Sarebbero state otto, probabilmente, le maglie verdi vestite a Parigi da Peter Sagan se non fosse stato espulso dal Tour de France nel 2017. Nel 2019 riesce, però, a conquistarla per la settima volta in carriera e questo è comunque un record, fino all’anno precedente condiviso con il tedesco Erik Zabel, che l’aveva fatta sua per sei volte. Sagan la porta a casa, come al solito, andando ogni giorni a caccia di punti ai traguardi volanti e agli arrivi di tappa, anche se di piazzamenti sui gradini del podio ne accumula solo tre, il secondo posto nella frazione d’apertura di Bruxelles, il terzo nella settima tappa e la vittoria in quella di Colmar: questa sarà l’ultima delle dodici tappe del Tour a portare la firma dell’asso slovacco
5a TAPPA: SAINT-DIÉ-DES-VOSGES – COLMAR
COLMAR, IN CASO DI PETER. SAGAN TRIONFA IN ALSAZIA, ALAPHILIPPE RESTA IN GIALLO
I velocisti puri perdono le ruote del gruppo sul penultimo GPM di giornata e Peter Sagan (Bora Hansgrohe) non si fa pregare andando a vincere in una volata ristretta sul traguardo di Colmar. Buon terzo Matteo Trentin (Mitchelton Scott). Julian Alaphilippe (Deceuninck Quick Step) mantiene la maglia gialla e domani sulla Planche des Belles Filles assisteremo alle prime schermaglie tra i big di classifica.
Non saranno certo quattro GPM, di cui due di seconda e due di terza categoria, a sconvolgere la classifica generale nella quinta tappa del Tour de France 2019, lunga poco oltre i 175 km con le prime concrete difficoltà altimetriche in Alsazia, che avranno il clou domani nella sesta tappa con arrivo alla Planche des Belle Filles. Oggi a Colmar è atteso comunque un gruppo ristretto a giocarsi la vittoria di tappa ed anche la fuga potrebbe avere delle possibilità non indifferenti. Un fuga di gente lontana in classifica, però, visto che siamo certi che Julian Alaphilippe (Deceuninck Quick Step) vorrà mantenere la maglia gialla anche oggi. Dopo la partenza da Saint-Dié-des-Vosges erano molti i tentativi di fuga. In particolare si segnalava molto attiva la Lotto Soudal con Thomas De Gendt e Tim Wellens. Intorno al km 20 riuscivano ad evadere in quattro: lo stesso Wellens, Simon Clarke (EF Education First), Mads Würtz Schmidt (Katusha) e Toms Skujiņš (Trek Segafredo). Si formava così la fuga di giornata ma alle sue spalle il gruppo non stava per troppo tempo con le mani in mano. Erano in particolare Sunweb e Bora-Hansgrohe a piazzare degli uomini in testa al gruppo, il quale manteneva a distanza di sicurezza i quattro in testa. Sulla Côte de Grendelbruch, primo GPM in programma posto al km 44, era Wellens a scollinare in prima posizione ed a rafforzare così il primato nella classifica della maglia a pois. Sul successivo traguardo volante di Heiligenstein, posto al km 71, era Clarke a transitare per primo. A 100 km dall’arrivo il vantaggio della fuga sul gruppo era di 1 minuto e 50 secondi. Sul successivo GPM di Haut-Koenigsbourg Era Wellens a passare in prima posizione. A meno di 50 km dall’arrivo la fuga aveva 1 minuto e mezzo di vantaggio sul gruppo, sempre tirato da Sunweb e Bora-Hansgrohe, con Alaphilippe in maglia gialla attentissimo nelle primissime posizioni. Intanto un problema meccanico ritardava Daniel Martin (UAE Team Emirates). Sulla Côte des Trois-Épis, penultimo GPM in programma, il gruppo aumentava l’andatura e diminuiva pian piano la sua composizione. Tra i primi a staccarsi Thomas De Gendt e i velocisti puri come Dylan Groenewegen (Visma Jumbo), Caleb Ewan (Lotto Soudal), Alexander Kristoff (UAE Team Emirates), Giacomo Nizzolo (Dimension Data) ed Elia Viviani (Deceuninck Quick Step). In testa alla corsa Würtz Schmidt perdeva contatto dai suoi compagni. Skujiņš accelerava a 2 km dallo scollinamento e transitava tutto solo al GPM con 1 minuto di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Skujiņš iniziava la successival Côte des Cinq Châteaux con una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo, ormai sempre più vicino. Si segnalava inaspettatamente il cedimento di Ilnur Zakarin (Katusha Alpecin), mentre il fuggitivo lettone veniva ripreso a 2 km dal GPM, sul quale Xandro Meurisse (Wanty Gobert) transitava in prima posizione. A 8 km dall’arrivo, dopo un’inconveniente meccanico, riusciva a rientrare in gruppo Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) proprio quando Rui Costa (UAE Team Emirates) provava l’allungo. Il portoghese veniva ripreso ai meno 2. Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe) guidava alla perfezione Peter Sagan che si imponeva nettamente sul traguardo di Colmar. In seconda posizione si classificava Wout Van Aert (Jumbo Visma), mentre terzo era Matteo Trentin (Mitchelton Scott). Lo slovacco ottiene così la prima vittoria al Tour 2019 ed è sempre più maglia verde. In classifica generale Alaphilippe resta in giallo con 14 secondi di vantaggio su Wout Van Aert e 25 secondi di vantaggio su Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma). Come accennato all’inizio, domani è in programma la sesta tappa da Mulhouse a La Planche des Belles Filles: sono ben sette i GPM – compreso quello all’arrivo – che i ciclisti dovranno affrontare e che rendono questa tappa un interessante banco di prova per i big di classifica.
Giuseppe Scarfone