LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO LVII: TOUR DOWN UNDER 2019
Per la prima volta dal 2016 Peter Sagan non inizia la stagione con la maglia iridata sulle spalle. Il percorso del mondiale di Innsbruck era troppo duro per le sue caratteristiche, anche se il campione sloveno aveva voluto onorare la maglia che aveva indossato per tre anni e si era presentato ai nastri di partenza, concludendo la gara con un ritiro. Sceglierà poi ancora le strade australiane del Tour Down Under per dare il “la” alla sua decima stagione da professionista e come l’anno prima riesce a imporsi in una tappa. E non su un traguardo qualsiasi ma quello di Uraildla, lo stesso sul quale aveva colto la vittoria nel 2018.
3a TAPPA: LOBETHAL – URAIDLA
SAGAN SENZA RIVALI A URAIDLA. BEVIN RESTA IN MAGLIA OCRA
Peter Sagan (Bora Hansgrohe) sfrutta le sue qualità sul percorso molto accidentato del circuito finale di Uraidla e vince la terza tappa con una volata ristretta battendo Luis León Sánchez (Astana) e Daryl Impey (Mitchelton Scott). Prima vittoria stagionale per lo slovacco che è ora secondo in classifica generale alle spalle di Patrick Bevin (Team CCC).
La terza tappa del Tour Down Under 2019 presentava un profilo altimetrico interessante. La tappa, che misurava 146.2 km, offriva in particolare un circuito da ripetere sette volte attorno a Uraidla, sede d’arrivo, caratterizzato da diversi saliscendi che potevano influire sull’esito finale. Vedremo se e quanti velocisti, molti dei quali già tagliati fuori nell’arrivo di ieri a causa della caduta all’ultimo chilometri, riusciranno a resistere agli inevitabili attacchi di uomini più adatti a condizioni del genere. La partenza da Lobethal vedeva il gruppo già molto agguerrito, anche perchè il primo sprint intermedio era posto dopo soli 5 km. Era Elia Viviani (Deucinck Quick Step) a imporsi in una vera e propria volata su Kristoffer Halvorsen (Sky) e Jasper Philipsen (UAE Team Emirates). Sull’abbrivio della volata lo stesso Viviani si ritrovava nella fuga che si formava di lì a poco e che vedeva anche la presenza di Nicholas Dlamini (Dimension Data), James Whelan (EF Education First), Nico Denz (AG2R La Mondiale), Manuela Boaro (Astana), Léo Vincent (Groupama – FDJ) e Michael Potter (UNISA Australia). La fuga guadagnava 2 minuti e mezzo di vantaggio dopo una ventina di chilometri, con il gruppo tirato dagli uomini del Team CCC. Viviani si aggiudicava anche il secondo sprint intermedio mentre poco dopo Boaro vinceva il primo GPM. A 95 km circa dall’arrivo iniziavano i 7 giri del circuito di Uraidla con il gruppo che era segnalato ancora ad oltre due minuti di ritardo dalla fuga. A 60 km dall’arrivo il gruppo aveva dimezzato il gap sui sette fuggitivi e Viviani era il primo a staccarsi dalla testa della corsa. Alberto Bettiol (EF Education First) raggiungeva gli ultimi uomini rimasti in fuga e contrattaccava insieme al compagno Whelan. A 20 km dall’arrivo Bettiol restava da solo in testa alla corsa con il gruppo, in testa al quale si erano portati gli uomini del Team Sky, segnalato a un minuto circa di ritardo. Bettiol iniziava l’ultimo giro del circuito con soli 20 secondi di vantaggio sul gruppo che ormai incombeva minaccioso sull’italiano. Il corridore toscano veniva ripreso a meno di 10 km dall’arrivo, quando la lotta nelle prime posizioni del gruppo si faceva sempre più serrata. Come previsto, i continui saliscendi tagliavano fuori i velocisti ed il lavoro delle squadre degli uomini di classifica riduceva il gruppo ad una trentita di unità quando mancavano circa 5 km all’arrivo. Peter Sagan (Bora Hansgrohe), già vincitore a Uraidla lo scorso anno, non si faceva sorprendere e restava probabilmente l’uomo più veloce e di conseguenza temibile per la vittoria di tappa. A 2 km dal traguardo provavano ad evadere Michael Woods (EF Education First) e Kenny Elissonde (Sky), che non riuscivano a fare la differenza e venivano ripresi da un gruppo molto risicato ma agguerrito. Era proprio Sagan a conquistare nuovamente questo traguardo in una volata ristretta su Luis León Sánchez (Astana) e Daryl Impey (Mitchelton Scott). Lo slovacco conquista così la prima vittoria stagionale ed è ora secondo in classifica generale con un solo secondo di ritardo da Patrick Bevin (Team CCC), mentre Sánchez è terzo a 9 secondi. Domani è in programma una tappa altrettanto insidiosa tra Unley e Campbelltown, con il finale caratterizzato dalla salita di Montacute, non durissima ma tale da tagliare nuovamente fuori i velocisti e accendere la miccia tra gli uomini di classifica, con Peter Sagan chiamato ancora a recitare, tanto per cambiare, la parte di favorito.
Giuseppe Scarfone