LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO LII: TOUR DOWN UNDER 2018
Alla sua ottava stagione da professionista Peter Sagan decide di anticipare i tempi del debutto. Forse sa già che nel 2018 non potrà puntare al mondiale, perché il circuito di Innsbruck è troppo duro per sue caratteristiche, forse non vede l’ora di iniziare a correre anche per migliorarsi dopo una stagione che – a parte il tris al mondiale – è stata piuttosto deludente. Così decide di tornare a mettersi un numero di gara sulla schiena a metà gennaio, sulle strade del Tour Down Under, che aveva disputato finora solo nell’anno del debutto, il 2010. E il buon giorno si vede dal mattino perché lo slovacco va subito a segno in una frazione della corsa australiana
4a TAPPA: NORWOOD – URAIDLA
SAGAN SENZA AVVERSARI AD URAIDLA
In una tappa fatta su misura per lui e pur essendo ad inizio stagione Peter Sagan (Bora Hansgrohe) non delude le attese e vince in scioltezza ad Uraidla al termine di una frazione combattuta e dal finale nervoso. Lo slovacco batte in una volata ristretta Daryl Impey (Mitchelson Scott) e un redivivo Luis León Sánchez (Astana). Buone prove di Diego Ulissi (UAE Emirates) e Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida), rispettivamente quarto e settimo. Adesso Sagan è anche primo in classifica generale e domani per lui ci sarà la prova del nove sull’arrivo decisivo di Willunga Hill.
La quarta tappa da Norwood ad Uraidla presentava insidie concentrate in un finale tecnico e nervoso. Un buon antipasto, quindi, per la tappa regina di Willunga Hill in programma sabato. Caleb Ewan (Mitchelton Scott) indossava per il terzo giorno consecutivo la maglia ocra ma erano molti i dubbi che sarebbe rimasta sulle sue spalle anche dopo l’inedito arrivo di Uraidla. Ed anche oggi le temperature attorno ai 40 gradi sarebbero stati un ostacolo in più per i ciclisti, costretti ad un’idratazione costante. iDopo la partenza da Norwood, avvenita con sessanta minuti di anticipo rispetto al programma originariamente stabilito proprio nel tentativo di evitare le ore più calde della giornata, si formava immediatamente la fuga composta da due ciclisti, entrambi facenti parte del team UniSA-Australia, Zakhary Dempster ed Alex Porter. Dopo 3 km il loro vantaggio era già di 1 minuto e mezzo. Il gruppo, per il momento del tutto disinteressato all’inseguimento, lasciava che il vantaggio della coppia di testa lievitasse ulteriormente e dopo 10 km i minuti erano salita a 6. Si segnalava nel frattempo una sortita dal gruppo della coppia Lotto Soudal composta da André Greipel e Thomas De Gendt, che restavano a bagnomaria per un paio di chilometri ma poi venivano ripresi dal gruppo. Dempster si aggiudicava il primo sprint intermedio di Birdwood al km 38.6, dove il gruppo era, invece, regolato da Elia Viviani (Quick Step). Ai meno 80 il vantaggio della coppia di testa era di poco superiore agli 8 minuti. Al secondo sprint intermedio era Porter a sopravanzare Dempster mentre Viviani si classificava nuovamente terzo. Il gruppo iniziava a fare sul serio ed ai meno 50 il suo ritardo su Porter e Dempster era sceso a 3 minuti e 25 secondi. Porter si faceva sfilare e Dempster restava da solo in testa alla corsa. Le squadre dei ciclisti in lotta per la maglia ocra si alternavano in testa al gruppo e riprendevano Dempster a circa 20 km dall’arrivo. All’orizzonte si faceva minacciosa l’ascesa di Norton Summit con la Bora Hansgrohe della coppia Sagan-McCarthy molto attiva nelle prime posizioni. Iniziava la salita e si faceva vedere la BMC insieme a UAE Emirates e Bahrain Merida. Tra gli uomini di classifica cedeva immediatamente Caleb Ewan (Mitchelton-Scott) e anche Nathan Haas (Katusha) denotava qualche difficoltà a tenere l’andatura del gruppo ma riusciva a rientrare tra i primi. Richie Porte (BMC) transitava in prima posizione in vetta, mentre il gruppo di testa era composto da non più di 30 ciclisti. Iniziavano le scaramucce negli ultimi 10 km in un gioco di attacchi e contrattacchi che vedevano impegnati, tra gli altri, Gorka Izagirre (Bahrain Merida), George Bennett (LottoNL-Jumbo) e lo stesso Peter Sagan. Il gruppo si presentava, però, compatto all’ultimo chilometro e appariva chiaro che la tappa si sarebbe decisa con una volata ristretta. Era Peter Sagan a imporsi con una certa facilità su Daryl Impey (Mitchelson Scott) e Luis León Sánchez (Astana). Da segnalare il quarto posto di Diego Ulissi (UAE Emirates) ed il settimo di Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida). Il campione del mondo, dopo l’esibizione alla People’s Choice Classic, corsa che precede il Tour Down Under, ottiene la seconda vittoria stagionale in una tappa su misura per lui ed ora veste anche la maglia ocra di leader della classifica generale con due secondi di vantaggio su Impey e nove sul compagno di squadra Jay McCarthy. Delude Haas che, dopo alcune buoni risultati nelle tappe precedenti, arriva a quasi un minuto dai primi ed è tagliato fuori dalla lotta per la maglia ocra. Domani è in programma la tappa decisiva con la doppia ascesa finale di Willunga Hill. Sagan lotterà per la vittoria finale oppure lavorerà per il compagno McCarthy? Domani ne sapremo di più.
Giuseppe Scarfone