LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO L: BINCKBANK TOUR 2017
Sagan sceglie la stessa marcia d’avvicinamento al mondiale dell’anno precedente e così, in previsione della rassegna iridita prevista nel 2017 in Norvegia, torna a calcare le strade nordeuropee dell’Eneco Tour, dove dodici mesi prima si era imposto in due frazioni. Stavolta la corsa ha modificato il suo nome e da ora si chiamerà BinckBank Tour, ma il risultato non cambia e lo slovacco si porta a casa altre due affermazioni
1a TAPPA: BREDA – VENRAY
SAGAN, BINCK, BUM, BANK. LO SLOVACCO TIMBRA SUBITO A VENRAY
La prima tappa del BinckBank Tour 2017 (ex Eneco Tour) si conclude in uno sprint di massa che vede la vittoria al photofinish di Peter Sagan (Bora Hansgrohe) su Phil Bauhaus (Sunweb); terzo si classifica Magnus Cort Nielsen (Orica-Scott). Sagan conduce in classifica generale e già domani dovrà difendersi nella crono di 9 km adatta a passisti esplosivi.
Il BinckBank Tour, ex Eneco, cambia nella denominazione ma non cambia nell’essenza di breve corsa a tappe tra Belgio e Olanda che concentra in sé quanto di meglio il ciclismo può offrire in quel territorio. Sette tappe per tutti i gusti, con un inizio soft ed un finale adatto ai grandi nomi da classiche, visto che saranno molti i ‘Muur’ da affrontare e il nome del vincitore, come tradizione vuole, non è mai banale. La prima tappa, però, è sulla carta del tutto favorevole ai velocisti: da Breda a Venray i ciclisti sono attesi da quasi 180 km totalmente pianeggianti. Dopo la partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione di quattro uomini, Mark McNally (Wanty Groupe Gobert), Piet Allegaert (Sport Vlaanderen Baloise), Laurens De Vreese (Astana) ed Elmar Reinders (Roompot). Il gruppo controllava l’azione dei quattro ed il loro vantaggio non superava i due minuti e mezzo. Erano specialmente LottoNL-Jumbo, Quick-Step e Bora-Hansgrohe a lavorare per i capitani designati, almeno per la prima tappa, Dylan Groenewegen, Marcel Kittel e Peter Sagan. A meno 60 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso a 1 minuto e 40 secondi. Ai meno 30 le cose non erano mutate di molto e il gruppo occupava l’intera carreggiata, sintomo che la velocità era un po’ diminuita. Ai meno 20 il vantaggio del quartetto era sceso a 1 minuto e 15 secondi, grazie al nuovo vigore che il gruppo aveva impresso nell’inseguimento, con altre squadre che si erano fatte vive in testa, come Dimension Data, Trek-Segafredo ed Orica-Scott. La fuga veniva infine ripresa ai meno 3. Le squadre dei velocisti preparavano il terreno per lo sprint finale ed i ciclisti erano molto abili ad affrontare due rotatorie posizionate proprio all’interno dell’ultimo km. Peter Sagan lanciava una volata lunga a cui rispondeva soltanto Phil Bauhaus (Sunweb), che però non riusciva a superare lo slovacco per una questione di millimetri. In terza posizione si classificava Magnus Cort Nielsen (Orica-Scott). Dopo aver disputato un buon Giro di Polonia Sagan conferma di essere ancora in buona condizione e guarda già tutti dall’alto in basso in classifica generale. A 1 secondo di ritardo si collova Laurens De Vreese (Astana), grazie agli abbuoni accumulati nel “chilometro d’oro” (tre traguardi volanti concentrati in 1000 metri di strada), mentre Bauhaus è terzo a 4 secondi. La classifica è ancora cortissima ma già domani al termine della cronometro individuale di Voorburg, lunga 9 km, potrebbe essere un po’ più definita e magari cominceremo anche a capire chi ha velleità di vittoria finale. Sagan, a suo agio nelle cronometro brevi e piatte, potrebbe, perché no, conservare la leadership.
Giuseppe Scarfone
3a TAPPA: BLAKENBERGE – AARDOIE
SAGAN, SPRINT DI POTENZA AD ARDOOIE. KÜNG ANCORA PRIMO IN CLASSIFICA GENERALE
Ad Ardooie la volata, ampiamente prevista, premia Peter Sagan (Bora Hansgrohe) che bissa il successo della prima tappa battendo Edward Theuns (Trek Segafredo) e Rudy Barbier (AG2R). Il campione del mondo fa un bel salto in classifica generale ed ora ha soli cinque secondi di ritardo da Stefan Küng (BMC). Domani la quarta tappa strizza ancora l’occhio ai velocisti e Sagan potrà dare l’assalto al primo posto.
La terza tappa del BinckBank Tour da Blankenberge ad Ardooie, lunga 185 Km, non lasciava molto spazio all’immaginazione visto che il percorso, del tutto pianeggiante, sembrava fatto apposta per i velocisti e per un arrivo allo sprint. Rispetto a ieri, i ciclisti non trovavano pioggia e iniziavano la tappa con attacchi e controattacchi che portavano alla formazione della fuga di giornata grazie all’azione di cinque uomini: Frederik Backaert (Wanty Groupe Gobert), Sander Cordeel (Veranda’s Willems), Piet Allegaert (Sport-Vlaanderen Baloise), Kristijan Koren (Cannondale Drapac) ed Elmar Reinders (Roompot). Il quintetto raggiungeva in breve tempo un vantaggio che si stabilizzava a 3 minuti. Allegaert vinceva il primo traguardo volante posto al km 14 mentre il gruppo manteneva un ritmo costante con in testa le squadre dei velocisti. In particolare era l’Orica Scott a dettare il ritmo dell’inseguimento ed a 50 km dall’arrivo, dopo un progressivo innalzamento del ritmo, il vantaggio della fuga era sceso a soli 40 secondi. Anche Quick Step e BMC facevano capolino in testa al gruppo. Allegaert si aggiudicava anche il secondo sprint intermedio, poi un rallentamento del gruppo faceva ritornare il vantaggio del gruppetto superiore al minuto. La fuga veniva ripresa ai meno 5 dall’arrivo. La volata era ormai segnata con le squadre degli uomini veloci a tenere alto il ritmo in testa al gruppo, mentre qualche goccia di pioggia era iniziata a cadere. A un chilometro dall’arrivo una caduta in una chicane di un paio di ciclisti – tra cui uno sfortunato Sep Vanmarcke (Cannondale Drapac) – spezzettava un po’ il gruppo e consentiva a Jean-Pierre Drucker (BMC) di approfittare di un buco e di involarsi tutto solo al traguardo. Il lussemburghese assaporava la vittoria ma veniva ripreso negli ultimi 300 metri mentre Peter Sagan (Bora Hansgrohe) emergeva prepotentemente e andava a bissare il successo della prima tappa. In seconda posizione si classificava Edward Theuns (Trek Segafredo), mentre chiudeva il podio parziale Rudy Barbier (AG2R). Da segnalare l’ottavo posto di Simone Consonni (UAE Team Emirates), unico italiano nella top ten. Nelle prime posizioni di classifica generale cambia qualcosa proprio grazie all’abbuono ottenuto da Sagan, che è adesso quarto con 5 secondi di ritardo da Stefan Küng (Team BMC), lo stesso distacco di Tom Dumoulin (Sunweb) mentre Maciej Bodnar (Bora Hansgrohe) è secondo a 4 secondi dallo svizzero. Domani è in programma la quarta tappa che si correrà in circuito attorno alla località di Lanaken per un totale di 154 km. L’assenza di asperità altimetriche di rilievo fa propendere per un altro arrivo allo sprint, prima delle ultime tre tappe che dovrebbero riservare, almeno sulla carta, maggiore incertezza e spettacolo.
Giuseppe Scarfone