LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO XLV: TIRRENO-ADRIATICO 2017
Se la stagione delle classiche lascerà l’amaro in bocca a Sagan, nello stesso periodo lo slovacco si consola imponendosi in un paio di frazioni della Tirreno-Adriatico, tra le quali l’impegnativo tappone dei muri marchigiani
3a TAPPA: MONTEROTONDO MARITTIMO – MONTALTO DI CASTRO
SAGAN IMBATTIBILE A MONTALTO, DENNIS IN AZZURRO
A Montalto di Castro, in una volata non propriamente di gruppo condizionata da una caduta negli ultimi chilometri, prevale Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) su Elia Viviani (Team SKY) e Jurgen Roelandts (Team Lotto Soudal). In classifica generale, grazie alla somma dei piazzamenti Rohan Dennis (Team BMC) si veste d’azzurro. Domani l’attesa tappa del Terminillo che dirà molto sul vincitore della Tirreno Adriatico 2017.
Prima dell’atteso week end con la scalata del Terminillo di sabato e i muri fermani di domenica, la Tirreno-Adriatico si è concessa un giorno tranquillo nella terza tappa tra Monterotondo Marittimo e Montalto di Castro per un totale di 204 km, conditi da due salite di media difficoltà poste a metà tappa. Sulla carta sembrava scontato un arrivo allo sprint e la leggera pendenza su cui è posto l’arrivo sembrava favorire ancora di più gente come Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) e Greg Van Avermaet (Team BMC), apparsi brillanti anche ieri a Pomarance nonostante la vittoria in solitaria di Geraint Thomas (Team SKY). Inoltre, la testa della classifica generale raggiunta proprio dal belga faceva intravedere come la tappa di oggi potesse essere controllata proprio dagli uomini della BMC, a protezione e sostegno del suo capitano. Dopo la partenza da Monterotondo Marittimo si segnalavano alcuni attacchi per riuscire a formare la fuga di giornata. Si formava un gruppetto composto da sette ciclisti: Alexis Gougeard (Team AG2R), Mattia Frapporti (Androni Giocattoli), Andrij Hrivko (Team Astana), Mirco Maestri e Luca Wackermann (Team Bardiani CSF), Iuri Filosi e Kohei Uchima (Nippo Vini Fantini). Il vantaggio della fuga era di 4 minuti dopo circa 40 km dalla partenza, per poi scendere poco sotto i 3 minuti a 100 km dall’arrivo. A Scansano Filosi si aggiudicava l’unico GPM di giornata, posto al km 92.7. Maestri transitava in testa ai due traguardi intermedi posti nel giro di 15 km, tra Terme di Saturnia e Catabbio, rialzandosi subito dopo con l’obiettivo di riprovarci domani per rafforzare il primato nella classifica di leader dei traguardi volanti. Il gruppo recuperava poco a poco mentre la fuga perdeva altri pezzi. Ai meno 40 rimanevano in testa soltanto Filosi, Gougeard e Hrivko. Il gruppo riprendeva infine i fuggitivi a meno 20 km dall’arrivo. Le squadre dei velocisti, in particolare il Team Sky e la Quick Step, prendevano le prime posizione mentre il gruppo si sfilacciava anche a causa di una caduta negli ultimissimi chilometri che coinvolgeva, per fortuna senza conseguenze di rilievo, Fabio Felline (Team Trek Segafredo), Tim Wellens (Team Lotto Soudal) e, soprattutto, il colombiano Fernando Gaviria (Team Quick Step), altro grande favorito per il successo quest’oggi essendo già imposto lo scorso anno sul traguardo di Montalto di Castro. La volata, non a ranghi completamente compatti, vedeva la vittoria di Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) su Elia Viviani (Team SKY) e Jurgen Roelandts, in una top ten nella quale si segnalava la presenza di altri tre ciclisti italiani, Sacha Modolo (Team UAE Emirates, 4°), Andrea Palini (Androni Giocattoli, 7°) e Roberto Ferrari (Team UAE Emirates, 8°). Si tratta della prima vittoria in Italia nel 2017 per il campione del mondo e della seconda stagionale dopo l’affermazione di fine febbraio alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne. In classifica generale Rohan Dennis (Team BMC), grazie alla somma dei piazzamenti, è primo con lo stesso tempo dei compagni di squadra Greg Van Avermaet e Damiano Caruso. Il week end della Tirreno-Adriatico si annuncia ora, come già detto all’inizio, bello tosto con la quinta tappa di domani che prevede l’arrivo in salita al Terminillo e la sesta tappa di domenica che non ha nulla da invidiare alle Ardenne, viste le vere e proprie “côtes” a doppie cifre di pendenza che si affronteranno nel finale. Due tappe, insomma, in cui i ciclisti che aspirano alla vittoria finale si daranno senz’altro battaglia.
Giuseppe Scarfone
5a TAPPA: RIETI – FERMO
SAGAN NON STA MAI… FERMO! SUO IL TAPPONE DEI MURI
Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) vince a Fermo la sua seconda tappa alla Tirreno Adriatico 2017 su un traguardo posto su un vero e proprio muro con pendenze fino 22%. Secondo classificato un buon Thibaut Pinot (Team FDJ), in terza posizione Primož Roglič (Team Lotto NL Jumbo). Nairo Quintana (Team Movistar) conserva la maglia azzurra alla vigilia della penultima tappa adatta ai velocisti.
Da Rieti a Fermo, dal Lazio alle Marche. La quinta tappa della Tirreno Adriatico 2017 si presentava ricca di spunti anche alla luce della leadership conquistata da Nairo Quintana (Team Movistar) il giorno prima sul Terminillo. Sono 209 i km da percorrere senza respiro, soprattutto i 35 km finali che prevedono il triplice ed insidiosissimo passaggio da Fermo, con una serie di muri e pendenze che arrivavano fino al 22%. Un finale fatto su misura per i finisseur ma dove gli uomini di classifica dovranno mostrare le unghie per confermare o migliorare le loro posizioni. Dopo la partenza da Rieti senza Fabio Aru (Team Astana), ritiratosi a causa di una bronchite che lo ha fortemente debilitato in questi giorni, si formava una fuga composta da 11 uomini: Alexis Gougeard (Team AG2R), Davide Ballerini (Androni Giocattoli), Moreno Moser (Team Astana), Maxime Monfort (Team Lotto Soudal), Marco Canola (Nippo Vini Fantini), Niki Terpstra (Team Quick Step), Stephen Cummings e Scott Thwaites (Team Dimension Data), Maurits Lammertink (Team Katusha), Gianni Moscon (Team SKY) e Filippo Ganna (Team UAE Emirates). La fuga raggiungeva un massimo vantaggio di 4 minuti. La Movistar e la Bahrain Merida dettavano il ritmo del gruppo che non faceva dilatare troppo il vantaggio. Anche la Cannondale Drapac dava una mano per ridurre il ritardo e a meno 120 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso a 2 minuti. All’inizio della salita di Montelparo, a meno 82 km dal termine, il gruppo ritornava compatto. Era chiara l’intenzione delle squadre di classifica di non concedere troppo spazio e magari di far conquistare ai loro capitani, in caso di vittoria, gli abbuoni temporali al traguardo di Fermo. Dopo Aru era costretto al ritiro per problemi fisici anche Adam Yates (Team Orica Scott), secondo in classifica generale. Si formava una nuova fuga composta da quattro uomini, Mikel Landa (Team SKY), Tim Wellens (Team Lotto Soudal), Mattia Cattaneo (Androni Giocattoli) e Bob Jungels (Team Quick Step). Il quartetto prendeva un vantaggio di circa un minuto a 72 km dall’arrivo su un gruppo tirato dalla Movistar e già abbastanza sfilacciato. A meno 60 km dall’arrivo la fuga manteneva il proprio vantaggio sempre intorno al minuto. Al traguardo volante di Grottazzolina Mattia Cattaneo transitava in prima posizione. AI meno 50 la fuga aveva ancora 50 secondi di vantaggio sul gruppo. Fermo si avvicinava con i suoi muri. La fuga veniva ripresa e sui primi muri, in località Mulini di Tenna, il primo ciclista a tentare una sortita dal gruppo era Michal Kwiatkowski (Team Sky). Il polacco restava in testa per qualche chilometro, ma ai meno 36 il gruppo tornava nuovamente compatto. Fabio Felline (Team Trek Segafedo) e Oscar Gatto (Team Astana) contrattaccavano ai meno 32 seguiti da Tejay Van Garderen (Team BMC) e da un indomabile Kwiatkowski. Sul muro di Capodarco Felline transitava in prima posizione. Era un continuo rimescolarsi nelle prime posizioni del gruppo; il quartetto veniva ripreso ed ai meno 22 in testa si portavano Luis León Sánchez (Team Astana) e Vasil Kiryienka (Team SKY). Lo spagnolo provava addirittura la sortita individuale provando a staccare il bielorusso e ai meno 12 era lui a condurre con 27 secondi sul gruppo, nettamente sfilacciato. Lo spagnolo veniva ripreso ai meno 9 da Van Garderen, mentre in ottica vittoria di tappa era encomiabile il lavoro di Rafal Majka (Team Bora Hansgrohe) per il capitano Peter Sagan. Ai meno 5 Sanchez aveva 12 secondi su di un gruppo ridotto ad una trentina di atleti. Gli ultimi 3 km erano i più appassionanti; Sanchez veniva ripreso e partiva al contrattacco Thibaut Pinot (Team FDJ) sul secondo passaggio dal muro di Via Reputolo, quello che proponeva le pendenza più ostiche di giornata. Nairo Quintana (Team Movistar) replicava immediatamente riportandosi in testa e trainando con sé il gruppo dei migliori, ora ridotto a non più di una decina di unità. Prima dell’ultimo strappo verso il traguardo di Fermo Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) si riportava in testa e con una grande azione negli ultimi metri si imponeva nettamente su Pinot e Primož Roglič (Team Lotto NL Jumbo). Nessun italiano era presentenella top ten, essendo il primo dei nostri, Michele Scarponi (Astana), piazzatosi 14° a 31″ dal campione del mondo, che ottiene la sua seconda vittoria in questa Tirreno-Adriatico dimostrando di poter vincere quando vuole e come vuole, sia in pianura, sia quando la strada si impenna brevemente. In classifica generale Quintana resta primo con 50 secondi di vantaggio su Pinot ed 1 minuto e 6 secondi su Rohan Dennis (Team BMC). La penultima tappa di domani tra Ascoli Piceno e Civitanova Marche di 168 km presenta un solo GPM verso la metà del percorso e tendenzialmente è favorevole ai velocisti, anche se lo strappetto di Civitanova Alta, piazzata a 8 Km dal traguardo, potrebbe escludere qualche velocista dallo sprint finale.
Giuseppe Scarfone