LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO XXXIII: VUELTA A ESPAÑA 2015
Non sembra una stagione fortunata per Sagan quella del 2015. Dopo aver deluso le sue e altrui aspettative alle classiche torna a casa quasi a secco anche dal Tour de France, dove incassa un’infinita sequela di piazzamenti (ben 5 secondi posti e due terzi), che almeno gli consentono di conquistare per il quarto anno consecutivo la classifica a punti. Poi lo slovacco va alla Vuelta, che vuole disputare in previsione del campionato del mondo, e qui le cose sembrano andare meglio perchè vince in volata a Málaga la terza tappa. Ma il destino è in agguato sotto forma di una caduta che lo costingerà al ritiro sei giorni più tardi. Mondiale a rischio?
3a TAPPA: MIJAS – MÁLAGA
SAGAN SFRECCIA A MALAGA. CHAVES CONSERVA LA MAGLIA “ROJA”
Dopo l’espulsione di Nibali alla fine della terza tappa per traino irregolare, Peter Sagan (Tinkoff Saxo) fa sua la terza tappa con una volata poderosa a Malaga, battendo Nacer Bouhanni (Team Cofidis) e John Degenkolb (Team Giant Alpecin). Sesta posizione per Kristian Sbaragli (MTN – Qhubeka). Chaves resta in maglia “roja” alla vigilia di una tappa dal finale insidioso.
Non possiamo dare conto della terza tappa della Vuelta 2015 tra Mijas e Malaga di 158,4 km senza prima soffermarci sulla strascichi che hanno infiammato la tappa di ieri. Ebbene, il traino irregolare all’ammiraglia Astana di cui ha usufruito Vincenzo Nibali ha fatto prendere la decisione più drastica, ma evidentemente inevitabile, alla giuria, che ha espulso il siciliano dalla Vuelta. Nibali ha in serata chiesto scusa, ma questo evento resterà una macchia nella sua carriera, anche perché almeno nel recente passato è la prima volta che un ciclista di prima fascia viene sanzionato in questo modo. Adesso l’Astana dovrà ricompattarsi attorno a Fabio Aru, il quale avrà certamente più libertà d’azione e diventerà il capitano vero e proprio. Sempre in casa Astana è da registrare la stoica resistenza di Paolo Tiralongo che, nonostante botte evidenti allo zigomo e all’arcata sopraccigliare sinistra con annesse fasciature (anche questi “regalini” della caduta di ieri), è partito stamattina da Mijas. Una partenza a razzo, se si pensa che già al km 2 la fuga di giornata prendeva vigore, sotto l’azione di Sylvain Chavanel (IAM Cycling), a cui si accodavano altri sette ciclisti: Alexis Gougeard (Ag2r-La Mondiale), Omar Fraile (Caja Rural-Seguros RGA), Natnael Berhane (MTN-Qhubeka), Ilia Koshevoy (Lampre-Merida), Maarten Tjallingii (LottoNL-Jumbo), Walter Pedraza (Team Colombia) e Martin Velits (Etixx-Quick Step). La prima asperità veniva affrontata al km 14 e Omar Fraile transitava per primo sul GPM di terza categoria dell’Alto de Mijas. L’Orica GreenEDGE faceva l’andatura e manteneva il ritardo sui fuggitivi al di sotto dei tre minuti. Al km 42 purtroppo Paolo Tiralongo era costretto al ritiro: le ferite si facevano sentire e quindi l’Astana restava con sette uomini. Il secondo GPM era nuovamente conquistato da Fraile che diventava così il nuovo leader della classifica GPM. La fuga raggiungeva il vantaggio massimo di 4 minuti e 20 secondi dopodiché le squadre dei velocisti iniziavano ad alternarsi in testa al gruppo per riprendere la fuga. Si segnalava, a circa 40 km dall’arrivo, una caduta di Daniele Bennati (Tinkoff Saxo) e Nacer Bouhanni (Team Cofidis), quest’ultimo già coinvolto nel capitombolo generale di ieri. Gougeard e Tjallingii erano gli ultimi due componenti della fuga ad arrendersi al ritorno del gruppo. La fuga veniva ripresa definitivamente a meno 14 km dall’arrivo. Iniziavano così le grandi manovre per la volata. Il grande lavoro della Tinkoff Saxo veniva premiato da Peter Sagan che impostava una volata di grande potenza, alla quale né Bouhanni né Degenkolb riuscivano ad opporsi, dovendo accontentarsi del secondo e del terzo posto. Il campione slovacco fa finalmente sua una tappa di un GT nel 2015 dopo aver vinto la maglia verde al Tour ma senza vittorie di tappa. Da registrare, nella top ten, il sesto posto di Kristian Sbaragli (MTN – Qhubeka). La classifica generale non cambia rispetto alla tappa di ieri ed Esteban Chaves (Orica GreenEDGE) mantiene agevolmente la maglia “roja”. Domani la quarta tappa sfiora i 210 km e l’arrivo a Vejer de la Frontera promette scintille tra i big, visto che a meno 4 km dall’arrivo è presente un muro vero e proprio al 15 % di pendenza media.
Giuseppe Scarfone