LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO XVII: CAMAIORE 2013
La Toscana porta bene a Sagan. Dopo aver fatto suo il Gran Premio Industria e Commercio di Prato ora va a segno al Gran Premio Città di Camaiore, la corsa lucchese che l’anno successivo chiuderà la sua ultrasessantentale storia per concentrare gli sforzi economici nell’organizzazione della Grande Partenza della Tirreno-Adriatico
PETER SAGAN RE DEL GP CAMAIORE 2013
La zampata di un grande nome era nell’aria, ma forse nemmeno i bookmakers avrebbero quotato con sicurezza una grande vittoria di Peter Sagan già il 28 di Febbraio. Anche perché alla classica toscana, giunta alla 64esima edizione, la prima corsa a Febbraio, erano presenti veramente tutti i big pronti a dare spettacolo in questo 2013. Oltre a Sagan, hanno preso il via Gadret, Nibali, Cunego, Andy Schleck, Denis Menchov e molti altri. Grandissima prova dei nostri Ulissi e Nocentini, che però nulla hanno potuto contro la giornata di grazia del giovane campione slovacco, e sono stati costretti a spartirsi rispettivamente secondo e terzo gradino del podio.
Gran Premio Città di Camaiore, basta solamente il nome per evocare nella mente degli appassionati di ciclismo una classica molto ambita e prestigiosa. E’ sufficiente scorrere i nomi dell’Albo d’Oro per trovarne conferma: Eddy Merckx, Gianni Bugno, Giuseppe Saronni, Francesco Moser, Paolo Bettini, sono solo alcuni vincitori di prestigio della corsa toscana. Corsa che proprio quest’anno ha mutato faccia costringendo i partecipanti a cambiare abbigliamento: dalla data estiva, solitamente intorno alla metà di Agosto, la gara è stata anticipata infatti ad inizio di stagione, per l’ultimo giorno di Febbraio, dunque in pieno Inverno. Decisione questa presa sia da parte del Comune di Camaiore con l’intenzione di creare nel territorio un flusso di turismo anche in inverno, sia da parte dell’Uci che ha apprezzato e approvato l’idea di farla diventare una specie di “tappa di preparazione” alle corse di rilievo che si disputano nello stesso periodo (Tirreno-Adriatico, Eroica), dando così prestigio alla lista partenti. Scelta tuttavia che ha fatto un po’ storcere il naso agli appassionati: se è vero come è vero che l’elenco partecipanti di quest’anno è davvero ricco di nomi di prima fascia, il richiamo turistico difficilmente potrà mai essere in questo periodo dell’anno maggiore che in Agosto per una famosissima località marittima toscana.
Il percorso. Il percorso dell’edizione numero 64 si snoda come da tradizione nel cuore pulsante della Versilia: la prima parte è un circuito pianeggiante da ripetere due volte, lungo tutto il litorale, mentre la seconda parte presenta un altro circuito, da ripetere 5 volte, che prevede la classica scalata al Monte Pitoro. Finale vallonato sulle bellissime colline toscane, con un tratto in discesa e poi una lieve contropendenza verso Montemagno, poi discesa fino a Camaiore per il traguardo in Via Oberdan, per un totale di 183 Km.
La cronaca. Non passano molti metri che la fuga buona evade: fra i fuggitivi, Taylor Phinney (BMC), Stefano Agostini (Cannondale), Maxim Belkov (Katusha), Alessandro Proni (Fantini-SelleItalia) e Pedro Paulinho (Ceramica Flaminia). Il gruppo avanza in surplace lasciando ai fuggitivi addirittura un vantaggio massimo di 10 minuti, prima che le squadre dei big, Astana e Lampre-Merida in particolare, comincino a prendere le redini della rincorsa. Il ritmo inizia ad essere sostenuto, in testa e per il gruppo all’inseguimento: a farne le spese è il portoghese Paulinho che durante la quarta ascesa del Monte Pitoro, perde le ruote dei 4 compagni di fuga e viene riassorbito dal plotone. La sorte dei rimanenti fuggitivi però, è simile: il loro tentativo dura fino al Km 168, quando il gruppo, già scremato – anche di pesci grossi come Andy Schleck – dal lavoro asfissiante delle squadre di punta, riassorbe gli avventurieri. La corsa attacca quindi per l’ultima volta l’ascesa al Monte Pitoro: il più forte in salita è Michele Scarponi, che scollina per primo al GPM, ma sulla sua ruota è chirurgica la presenza di Peter Sagan, che a buon ragione aveva fiutato l’occasione giusta. Si forma così un gruppetto di testa composto da una decina di unità, fra cui anche Vincenzo Nibali, che prova a sfruttare la sua più grande dote, la discesa, attaccando giù dal Pitoro. Il suo tentativo però non va a segno, e si giunge così in Via Oberdan ad una volata a ranghi ristretti: inutile dire che Sagan è l’assoluto dominatore, e che agli altri non restano che i piazzamenti. Dietro lo slovacco, grandissima volata tutta italiana fra Ulissi e Nocentini, con il primo a spuntarla e guadagnare così la piazza d’onore. Ottima prova per i colori azzurri, con ben altri 4 fra i primi 10: 5° Mauro Santambrogio della Vini Fantini, 7° Francesco Reda della Androni Venezuela, 9° Giampaolo Caruso della Katusha e 10° Moreno Moser della Cannondale.
Queste le dichiarazioni di Sagan a fine gara: “E’ stata una vittoria costruita strada facendo e con il grande contributo dei miei compagni. Giro dopo giro sentivo che la condizione migliorava e ho preso morale. Agostini è stato bravissimo andando in fuga e mettendo la squadra nella situazione di non doversi dannare. Quando ci siamo ricompattati, sull’ultima ascesa, Moser è stato eccezionale chiudendo tutti gli attacchi e portando il gruppetto ad un arrivo in volata. A quel punto toccava a me tirare fuori il massimo e vincere“.
Per Peter Sagan è già il terzo successo stagionale nel 2013 dopo le due tappe vinte al Tour of Oman, ma questo ha un’importanza particolare: è una grande iniezione di fiducia in vista di un’altra grande classica, la Strade Bianche, come da lui stesso dichiarato.
“Il GP di Camaiore è stata la corsa giusta per riprendere ritmo di corsa e migliorare la condizione. La Strade Bianche mi piace molto e mi piacerebbe fare un buon risultato. E’ una corsa speciale, simile ad una classica belga, e come tale c’è bisogno anche di fortuna per emergere. Non voglio creare troppe aspettative: vedremo sabato come starò e come si metterà la corsa“.
Non resta che aspettare.
Lorenzo Alessandri