LA SAGA(N) DI PETER – CAPITOLO XIII: TOUR OF CALIFORNIA 2012
E’ stato il terreno di caccia più prolifico il Tour of California per Peter Sagan. La corsa statunitense la vincerà una sola volta (nel 2015) ma la vera scorpacciata la farà con i successi di tappa. Ne otterà complessivamente ben 17, cinque dei quali nella sola edizione del 2012, lasciando agli altri le “briciole”, la più grossa delle quali spetterà al corridore che si imporrà in classifica, l’olandese Robert Gesink. Per lo slovacco la “consolazione” non certo magra di portare a casa la classifica a punti della corsa californiana, staccando di ben 33 lunghezze l’australiano Heinrich Haussler
1a TAPPA: SANTA ROSA – SANTA ROSA
SAGAN “INAUGURA” IL GIRO DI CALIFORNIA
Incredibile finale di tappa in una tappa in previsione anonima. Prima la foratura di Sagan, poi la caduta di Matthews in prossimità dell’arrivo hanno reso il finale davvero avvincente con lo slovacco che dopo una poderosa rimonta mette in fila tutti gli avversarsi e si aggiudica la prima tappa della corsa americana.
Finalmente, dopo le polemiche sugli inviti “pilotati” dagli sponsor, è iniziato l’Amgen Tour of California: prima tappa pianeggiante, adatta alle ruote veloci e, secondo pronostico, sono stati i velocisti a giocarsi la tappa nelle spaziose strade americane che hanno visto un finale di gara incredibile con diversi colpi di scena: ai meno dieci una foratura sembra tagliare fuori definitivamente Peter Sagan che invece compie un’autentica impresa nel recuperare il gruppo lanciato a tutta verso lo sprint, con uno sforzo che pregiudicherebbe a chiunque di poter disputare una volata, lui invece, accompagnato dai suoi fidi gregari che lo hanno atteso nell’ultima parte di rimonta, ai meno tre è già nelle prime posizioni intento ad evitare la caduta causata, da uno sbandamento di Matthews, che, oltre all’australiano, mette fuori gioco Roche e altre seconde linee tra le quali King della Liquigas.
Il gruppo non molla con la Green Edge davanti per McEwen e la Liquigas subito a ruota. La vittoria si decide, forse, in quell’ultima mezza curva a destra a quattrocento metri dall’arrivo con la Liquigas che esce dalla scia della Green Edge prendendo la leggera svolta all’interno e portando il duo Oss-Sagan nelle prime posizioni, con l’italiano pronto a dare tutto per lanciare la volata al compagno. Quella del campione slovacco è una volata poderosa che non lascia scampo agli avversari, qualcosa di impensabile dopo i cinque chilometri di rincorsa che a qualsiasi altro corridore avrebbero lasciato strascichi tali da impedire anche solo di disputare la volata, lui no, l’ha disputata, l’ha vinta, e ha pure dato una bicicletta e mezza ad Haussler, Fred Rodriguez, Howard e Van Avermaet.
Prima maglia di leader quindi per il portacolori della Liquigas che grazie agli abbuoni vanta quattro secondi da Haussler, sei da Rodriguez e dieci dal resto dei corridori giunti col gruppo formato da non più di 50-60 unità. Oggi arrivo nella Contea di Santa Cruz, finale mosso che arriva dopo due salite di media difficoltà poste ad una decina di chilometri dal traguardo. Se la giocheranno i velocisti-scattisti che non perderanno contatto nelle due salite: doppietta per Sagan?
Andrea Mastrangelo
2a TAPPA: SAN FRANCISCO – SANTA CRUZ
PAGANINI NON RIPETE, SAGAN SI!
Due su due in California, Sagan vince anche la seconda tappa con una facilità incredibile con tre metri di vantaggio su Haussler e Howard. Tappa leggermente più impegnativa di quella di ieri con un paio di salite poste negli ultimi 20km, ma le squadre dei velocisti controllano bene riprendendo la fuga di giornata lungo la salita di Bear Creek e preparando la strada per i velocisti.
Volata incredibile di Peter Sagan che si aggiudica la seconda tappa, su due, dell’Amgen Tour of California, ma quello che sorprende non è tanto la vittoria in sé, quanto il modo in cui è arrivata: due volate differenti per lui e per i suoi avversari: lo slovacco vince la gara sull’ultima curva pennellata in modo perfetto tanto da uscire al doppio della velocità rispetto al resto del gruppo e a quel punto, accennando appena la volata, ha potuto alzare le braccia al cielo davanti agli impotenti Haussler e Howard che si sono visti battuti con un distacco di tre metri.
Concludono la top five De Kort e Fred Rodriguez con Van Avermaet in sesta posizione.
Nonostante la tappa presentasse un paio di salite negli ultimi venti chilometri nessuno dei big si è mosso lasciando spazio per tutta la giornata ad una fuga composta da Geniez, White, Creed, Mondory, Suarez e Vennel controllata dal gruppo fino alla salita di Bear Creek quando, rimasto solo al comando Geniez, il gruppo è rientrato in preparazione della volata. L’ultimo acuto prima dello sprint, lo ha proposto Sutherland con un’azione che ai meno tre ha rischiato di scombinare i piani ai velocisti, “consumando” l’ultimo uomo Liquigas che ha quindi dovuto farsi supportare dalla Orica-Geen-Edge per preparare la volata. Sagan è stato bravo a piazzarsi a ruota del treno di Howard e anticipare quest’ultimo sulla curva finale.
Andrea Mastrangelo
3a TAPPA: SAN JOSÉ – LIVERMORE
INARRESTABILE SAGAN!!!
Lo slovacco coglie la terza vittoria nel giro di California, superiorità imbarazzante su tutti gli altri concorrenti che anche oggi si devono inchinare al portacolori della Liquigas. Alle sue spalle il solito Haussler e un ritrovato Boonen. Domani prevista altra volata dopo una tappa impegnativa: poker?
Tappa più impegnativa delle precedenti, ma l’epilogo non cambia, a tagliare il traguardo davanti a tutti è ancora Peter Sagan, letteralmente inarrestabile, lo slovacco, durante questo Giro di California. Alle sue spalle giunge ancora una volta Haussler che quest’oggi aveva provato ad anticipare la volata nel tentativo di sorprendere Sagan: niente da fare, il portacolori Liquigas non s’è lasciato beffare e negli ultimi metri ha messo la sua ruota davanti a quella dell’avversario. Terzo posto per Boonen che dopo due tappe in sordina si rivede nelle primissime posizioni della classifica.
Per il resto tappa che vede andare la fuga dopo pochissimi chilometri, ancora Vennel seguito da Marentes Torres, Salas e McCarty coi primi due ripresi solo all’inizio della salita posta a pochi chilometri dal traguardo. Proprio lungo questa asperità Roche e Duarte hanno tentato uno scatto che gli ha consentito di guadagnare una ventina di secondi su Geniez e il gruppo. Il ritmo imposto dalla Liquigas non ha lasciato però scampo ai due fuggitivi con Sagan che ha potuto andare a cogliere il terzo successo su tre in volata.
Domani la tappa si presenta poco più impegnativa di quella odierna, il finale piatto fa presagire un altro arrivo a ranghi compatti: Sagan calerà il poker?
Andrea Mastrangelo
4a TAPPA: SONORA – CLOVIS
Ancora Sagan. Quattro su quattro per lui e alle sue spalle ancora Haussler. Passo indietro invece per Boonen che non sembra avere la condizione dei migliori e giunge quarto dietro a Matthews. Domani cronometro individuale dove Sagan potrebbe tenere la maglia, poi le salite.
Ci scusiamo con chi non mastica troppo bene l’inglese, ma non avendo trovato altro titolo, dopo la quarta vittoria consecutiva di Sagan, abbiamo ripreso le parole del commentatore della tv ufficiale che segue l’Amgen Tour of California al termine della quarta frazione: “Questo è impossibile, quattro di quattro” per Peter Sagan.
Nella quarta tappa, dopo tre volate senza storia, ci si aspetta un po’ di bagarre almeno sull’ultima salita, così, dopo aver ripreso il nutrito plotoncino di attaccanti della prima ora composto da King, Irizar, Atapuma, Devenyns, Elissen, Cherel, Kelderman, Quintero, Sulzeberger, Howes e Duggan, siamo tutti in attesa di qualche attacco. Lungo la salita di Crane Valley, forse a causa del gran caldo, invece l’unica cosa da segnalare è il ritiro di Nocentini per via di un guaio al ginocchio.
Per vedere il primo attacco bisogna attendere lo scatto di Clarke che però ha vita difficile e viene ripreso a quindici dal traguardo.
Il secondo attacco è invece molto più pericolo in quanto se ne va un cronoman come Zabriskie che parte ai meno quattro creando parecchio scompiglio. Anche per l’americano però non c’è nulla da fare e viene ripreso a poco più di un chilometro dalla linea d’arrivo. A quel punto ci sono già i treni in testa con la Argos-Shimano in testa e la Liquigas che rimonta posizioni sulla destra con Oss, quando parte la volata Sagan è in terza posizione e di potenza va a scavalcare i suoi diretti avversari cogliendo il quarto successo su quattro, alle sue spalle, per la quarta volta secondo, Haussler poi Matthews e Boonen apparso ancora appannato.
Domani finalmente qualcosa di diverso: una crono di 30km nella quale non dovrebbe, condizionale d’obbligo, vincere Sagan, che alla luce di tutti gli abbuoni ottenuti potrebbe però non perdere la maglia di leader. Con la sesta tappa di vedranno invece le prime salite importanti, anche se l’ultima è posta a 20km dal traguardo.
Andrea Mastrangelo
8a TAPPA: BEVERLY HILLS – LOS ANGELES
CALIFORNIA, SAGAN CHIUDE IN BELLEZZA
Nella passerella finale vince ancora Sagan, alle sue spalle Boonen e Ciolek chiudono il podio dell’ultima tappa. In generale vittoria per Gesink e podio per Zabriskie e Danielson, il tutto nella gara che decreta la fine della carriera per McEwen.
Settanta chilometri fino a Los Angeles, passerella finale di un divertente Amgen Tour of California: fin dai primi chilometri ci prova un gruppetto dal destino segnato: Sutherland, Haas, Maynes, Schmitt, Zwianski, Stuyven, Damusseau pedalano in testa alla corsa col gruppo alle spalle che controlla con attenzione il loro vantaggio in attesa di riprenderli e lanciarsi in volata.
Sull’arrivo il team Omega Pharma riesce a lanciare molto bene il suo uomo di punta, Boonen, in una volata dall’esito meno scontato delle precedenti. Alla fine la vittoria va ugualmente allo slovacco Sagan che conclude una micidiale cinquina, unita al secondo posto dietro al fuggitivo di due giorni fa, ma finalmente si è vista una volata dall’esito più incerto fino agli ultimi metri. Molto bene anche Ciolek che dopo aver tirato la volata al compagno di squadra Boonen, ha continuato per la sua strada chiudendo terzo.
Come ovvio che fosse in generale nessun cambiamento di rilievo: Gesink si aggiudica l’Amgen Tour of California con 46” su Zabriskie 54” su Danielson. Bene anche Van Garderen e Duarte, tutti gli altri oltre i 2′.
Tutto questo nella tappa che sancisce la fine della carriera di McEwen che da oggi diventerà membro dello staff della Orica GreenEdge.
Andrea Mastrangelo